Cerchi
Cerchi che, al tramonto, si chiudono
e si riaprono, di nuovo, domani.
Tutto ricomincia e tutto torna.
Archi, strappati all’eternità, sono le nostre vite …
e così, nascendo, ogni volta vinciamo la morte.
Noi, gocce di mare con dentro l’universo,
camminiamo con passi brevi,
ma il percorso delle nostre strade
va costruendo un grande disegno
che, pian piano, ogni giorno inventiamo.
Dentro la strada
Dentro la strada, la gente.
Dentro la gente, qualcuno
che pare straniero,
che, ogni tanto, si ferma a guardare
qua e là, forse qualche vetrina.
Ma dentro il suo cuore
si affollano distese di grano,
ombre di querce e campi fioriti,
cari volti bruciati dal sole.
Un interno
Interno di una casa di campagna:
un tavolo in un angolo, vicino alla finestra ,
e, sul tavolo, un vaso di ceramica
con una rosa che qualche petalo ha già perso.
Pareti chiare, dietro mobili di legno scuro,
e, oltre i bianchi vetri, un po’ appannati,
scorgi un volto velato che spia
con lo sguardo colmo
di una grande malinconia.
La mia storia (dentro la storia)
Il mio corpo, la mia mente, il mio cuore.
Le mie idee, i miei sbagli,
la mia voglia d’amore.
Il mio spazio, il mio tempo:
la mia storia, dentro la storia.
Le mie incoerenze,
i miei sogni, i miei progetti,
le mie paure.
La mia morte.
Assaporo appena la vita,
poiché quello che c’era prima di me,
e quello che verrà dopo di me,
non m’appartiene.
Desiderio d’eternità, che viene,
quando l’infinito mi ha già rifiutato!
Ma io non cerco Dio
Vorrei avere occhi
buoni per guardare
Oltre i cieli e dentro i mari,
occhi che attraversano le menti e gli amori.
.Ma io non cerco Dio.
Vorrei poter ascoltare
Urla strazianti mai gridate,
lamenti covati e mascherati,
dolci discorsi di amanti negati.
Ma io non cerco Dio.
Vorrei diventare aria da respirare,
brezza di mare, pensiero puro.
Ridiventare natura.
Ma non c’è Dio
Ed io … non lo sto cercando.
Come amare
Avere voglia di morire
senza cercare la morte,
solo per finalmente capire,
uscendo da questo corpo.
Avere voglia di morire
per non sentirmi più sola,
e mettere ali per volare,
diventare aria e colori.
Avere voglia di morire
come se volessi amare,
come stare ferma a guardare
l’acqua del fiume che va,
e, insieme alla corrente,
sentirmi andare anch’io,
forse verso il mio mare,
forse verso il mio niente.
Come avessi cent’anni
Come avessi cent’anni, mi ritrovo
a cercare nella memoria,
ricordi ormai velati e lontani,
emozioni un po’ spente e ovattate,
come passo sopra un manto di neve.
Come avessi cent’anni,
mi cerco dentro gli spazi perduti,
i sogni amati, ma poco cercati,
gli amori possibili o dimenticati.
Cent’anni … un giorno, una vita.
Cent’anni, e ancora non ti ho trovato.
Questa sera
Questa sera, così dolce
nel suo tramonto rosa,
mi dice parole d’amore.
E il mio desiderio fa nascere baci,
e calde carezze, e mute intese.
Sterile immaginazione!
Pure basterebbe un incontro:
-Dove sei? Vieni!-
L’altalena
Ma se ogni cosa ha la sua verità,
e non c’è bontà senza cattiveria,
giustizia senza violenza,
amore senza odio,
vita senza morte …
questo nostro vivere altro non è
che un’instancabile altalena
che cerca soltanto
la fine del suo movimento.
Vita di un poeta
Si vestì di parole,
e camminò con le parole,
guardò con le parole,
ascoltò, pianse, amò con le parole.
Parole erano le sue gioie e le sue rabbie,
parole i suoi ideali e le sue lotte.
Invecchiò, infine, con le parole,
si ammalò e morì …
sepolto da un mare di parole!
Poesia è anche
E, quando l’anima è stanca
e un po’ spente sono le emozioni,
è bello riscoprire
che poesia è anche ragione,
e logica e armonia,
che poesia non è solo sogno,
e fuga, e paura e illusione.
Oggi mi pare di svegliarmi,
e mi accorgo che niente amo di più
di questa terra che tocco con le mani,
del seme che, domani,
a fatica, germoglierà.
Cerchiamo parole
Cerchiamo parole per dire
cose già scritte da sempre,
credendoci piccoli Dei,
illusi di poter creare.
Intorno a noi c’è un silenzio
che parla più di mille discorsi,
ma senza restare all’ascolto,
cerchiamo parole per dire
cose già scritte da sempre.
Sto bene qui
Sto bene qui, tra queste righe,
dove ,finalmente, trovo riparo.
E voi battete con il martello
forti chiodi sull’immagine di me.
Pure non vi conosco.
Ma voi dite di conoscermi
E di sapere con certezza chi io sia.
Allora fuggo,
e questa è la mia vittoria.
Perché sto bene qui, tra queste righe,
dove, finalmente, trovo riparo.
Contrasti
Quel tanto di nero, che basta
a dare dimensione ai colori.
Quel tanto di morte, che dona
ogni istante, vita alla vita.
Quel tanto di odio, che rende
un po’ più visibile ,amore.
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