Anche le parole
aprono strade!
Uscita con Peppe
Fu allora che capii che si poteva imbrogliare, che era possibile rubare
l’ispirazione.
Ma accadeva davvero questo? O invece non si trattava di un colloquio,
una comunicazione reale?
Forse, si trattava semplicemente di un gioco. Ed era anche molto
divertente:
Io volevo soltanto giocare.
Ripresi un nuovo libro tra le mani e lo aprii: un altro racconto, un
altro inizio.
E, di nuovo, quando mi piacque, non lessi più, ma inventai. La storia
così si trasformò: diventò la mia storia.
Pur stravolgendo la trama già esistente, il mio scritto si snodava però
entro binari che il testo scelto avrebbe potuto percorrere, s’incanalava
seguendo un corso nuovo, che tuttavia avrebbe potuto accogliere.
Io, inventando sceglievo, ma solo tra le strade possibili, tra quelle
che mi era dato vedere.
Certamente, più mi allontanavo dal punto di partenza, più strada
percorrevo, più cresceva la mia dose di libertà. Almeno mi pareva. Ma forse era
illusione: come il letto del fiume ormai fatto, non può che far scorrere
l’acqua a valle.
Come tutto nella vita si ricongiunge! Come tutto accade in parallelo,
disegnato su mille diversi livelli incomunicabili solo all’apparenza. Invece
ogni fatto è lo stesso fatto, ogni cosa è la stessa, l’identica cosa. Pure le
rette parallele s’incontrano: sovrapponiamole, e comunicheranno abbracciate in
tutti i loro punti, fino all’infinito.
Ma noi semplifichiamo e cataloghiamo, perdendo la ragione di vita più
profonda.
Quel giorno, invece era uno di quei giorni in cui, prepotentemente, mi
attiravano proprio le ragioni profonde, quelle che poi t'innamorano: devono
pur essere nascoste da qualche parte!
Io avevo cominciato a cercarle in una pila di libri sparpagliati, in bel
disordine, sulla mia scrivania, in qualche catalogo d’arte, nella buona musica
che stavo ascoltando, e nella mia voglia di essere innamorata, che sempre mi
porto dentro.
E la mia ricerca era accompagnata da questa mia leggera
disperazione, che fa da contrappunto a ogni mia emozione e che, senza mai
portarmi davvero alla dannazione, riesce però a sbiadire la forza dei miei
pensieri.
Comunque, ero convinta che,oltre ogni linguaggio che avessi cercato di
comprendere, la vera conoscenza possibile sarebbe stata necessariamente una sola, perchè una è la verità.
E, considerando questa mia convinzione, siccome ero giovane e carina, scelsi la strada più piacevole … ed uscii con Peppe.
E, considerando questa mia convinzione, siccome ero giovane e carina, scelsi la strada più piacevole … ed uscii con Peppe.
Per conoscerlo!
( giocando con le parole-mdm)
E siamo tornati a noi, Martin mio: a te, a me, e al mio
bell’angelo muto!
Voi due, inventati da me, ma che oggi sento più veri ,distaccati
dalle mie parole che vi hanno partorito. La forza delle
parole!
Sto bene qui
Sto bene qui, tra queste righe,
dove ,finalmente, trovo riparo.
E voi battete con il martello
forti chiodi sull’immagine di me.
Pure non vi conosco.
Ma voi dite di conoscermi
E di sapere con certezza chi io sia.
Allora fuggo,
e questa è la mia vittoria.
Perché sto bene qui, tra queste righe,
dove, finalmente, trovo riparo.
( da quadri- mdm)
Cerchiamo parole per dire
cose già scritte da sempre,
credendoci piccoli Dei,
illusi di poter creare.
Intorno a noi c’è un silenzio
che parla più di mille discorsi,
ma senza restare all’ascolto,
cerchiamo parole per dire
cose già scritte da sempre.
( da quadri -mdm)
Vita di un poeta
Vita di un poeta
Si vestì di parole,
e camminò con le parole,
guardò con le parole,
ascoltò, pianse, amò con le parole.
Parole erano le sue gioie e le sue rabbie,
parole i suoi ideali e le sue lotte.
Invecchiò, infine, con le parole,
si ammalò e morì …
sepolto da un mare di parole!
( da quadri- mdm)
Ma Poesia è anche
foto di Azione Creativa
E, quando l’anima è stanca
e un po’ spente sono le emozioni,
è bello riscoprire
che poesia è anche ragione,
e logica e armonia,
che poesia non è solo sogno,
e fuga, e paura e illusione.
Oggi mi pare di svegliarmi,
e mi accorgo che niente amo di più
di questa terra che tocco con le mani,
del seme che, domani,
a fatica, germoglierà.
( poesia è anche- da quadri- mdm)
foto di Azione Creativa
Ma a chi
dare le mie parole?
Io non ho parole da darti
Io non ho parole da darti
che possano raggiungere la tua anima.
Potrei cercarle calde come raggi di sole,
dolci come bimbi addormentati,
violente come il fragore della
tempesta,
belle come il primo amore.
Potrei scoprire parole
con dentro la voce del mare
come ascoltate da grandi
conchiglie.
Per te potrei urlare, sussurrare,
cercare il tuo linguaggio se non è il mio,
sillabare, riempire il mio parlare di silenzio.
Ma non ci sono parole da darti
che possano raggiungere la tua anima,
se, chiuso al mio ascolto,
tu non vuoi incontrarmi.
( da quadri- io non ho parole-mdm)
Ora mi
fermo per far decantare le mie idee, sospesa tra la terra e l’altrove, chiedo
tempo per riflettere su quella che chiamo "alienazione"...
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