Capitolo XI
LA META: VICINA?
CIUF! CIUF! SU UN BINARIO
IN
UN MONDO TANTO VARIO
CE
NE ANDIAM
FILANDO VIA
SENZA ALCUNA NOSTALGIA
Le quattro
del pomeriggio. Il tempo era volato.
Bisognava raggiungere la stazione, il loro treno stava per partire.
Bisognava raggiungere la stazione, il loro treno stava per partire.
Le tessitrici
ci arrivarono trafelate per non perderlo.
Il colmo, dopo aver tanto aspettato. Ma fecero in tempo .
Si sistemarono nello stesso scompartimento,
non facendo caso ai sedili troppo duri e neanche alle chiamate e ai fischi che
precedettero la partenza, prese com’erano dallo scambiarsi i piccoli acquisti
fatti alle bancarelle, per vederseli l’un l’altra.
Anna interruppe i vari - Com’è
carino questo foulard ! Che bella questa camicina !Che meraviglia
questa cinta!-Uh! Quanto mi piacciono questi orecchini!
... e disse quasi urlando -Basta perdere tempo! Chiariamoci le idee!
immagine di Azione Creativa
… così cercarono di accordarsi sulle cose da fare e su come comportarsi quando sarebbero arrivate a destinazione.
immagine di Azione Creativa
Anna piaceva al preside della sua scuola.
-Questa donna
– pensava di lei - ha davvero la “vocazione” per l’insegnamento.
Ma finivano sempre per litigare! E l’ultima
litigata era accaduta davanti a troppi testimoni.
Il preside era stato costretto a prendere un provvedimento. Per non rimetterci la faccia.
Il preside era stato costretto a prendere un provvedimento. Per non rimetterci la faccia.
E' vero che le aveva chiesto le
sue dimissioni, tuttavia, contemporaneamente, le aveva proposto un delicato incarico, non soltanto per allontanarla, ma anche perchè era persona affidabile e sapeva che avrebbe svolto bene il suo compito .
Pensava- La
scuola non può perdere un così valido elemento!
L’incarico
offertole attraeva Anna. Le permetteva pure di spostarsi e respirare aria
nuova. Ne aveva bisogno. Da un po’ di tempo, si sentiva davvero soffocare.
Però disse
“ni”, era troppo delusa e arrabbiata per lasciarsi andare all’entusiasmo.
E impose, coinvolgendole,
le tessitrici: non se la sentiva di partire e fare tutto da sola.
La scuola sperimentale da avviare a Reale, tra un paese ormai morto e un altro mai nato, avrebbe richiesto grande creatività e saper fare, le qualità delle tessitrici.
La scuola sperimentale da avviare a Reale, tra un paese ormai morto e un altro mai nato, avrebbe richiesto grande creatività e saper fare, le qualità delle tessitrici.
immagine di Azione Creativa
Era ormai da un
bel po’ che discutevano del progetto. Le donne sentirono il bisogno di una
pausa.
Clessidra
disse piano a Simona - Lola non sta
bene. Vedi? Ha l’affanno. E i colpi di tosse non vanno via.
Simona
sussurrò- L’aiuterà Rosa, non la farà stancare.
Intanto il
treno proseguiva veloce. Dopo aver lasciato il mare ed essersi inoltrato tra
colline coltivate a grano e a vigne, s’inoltrava in un paesaggio diverso. Meno
naturale, pieno di cartacce e cemento. Pareva pure facesse più caldo.
La meta
vicina? No, lontana. Ancora molto lontana!
Clessidra,
stanca di guardare, con la sua chitarra tra le braccia, la testa reclinata
sullo schienale, dormiva beatamente.
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