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mercoledì 25 aprile 2012

LE TESSITRICI ( Capitolo XI )


Capitolo XI

LA META: VICINA?


immagine reperita da web

CIUF! CIUF! SU UN BINARIO  
 IN UN MONDO TANTO VARIO  
CE NE ANDIAM 
FILANDO VIA
SENZA ALCUNA  NOSTALGIA


Le quattro del pomeriggio. Il tempo era volato.
Bisognava raggiungere la stazione, il loro treno stava per partire.
Le tessitrici ci arrivarono trafelate  per non perderlo. Il colmo, dopo aver tanto aspettato. Ma fecero in tempo .
Si sistemarono nello stesso scompartimento, non facendo caso ai sedili troppo duri e neanche alle chiamate e ai fischi che precedettero la partenza, prese com’erano dallo scambiarsi i piccoli acquisti fatti alle bancarelle, per vederseli l’un l’altra.
Anna interruppe i vari - Com’è carino questo foulard !  Che bella questa camicina !Che meraviglia questa cinta!-Uh! Quanto mi piacciono questi orecchini!
... e disse quasi urlando -Basta perdere tempo! Chiariamoci le idee!










immagine di Azione Creativa


Così ...mentre fuori dal finestrino scorreva l’immagine del mare in fuga ,e della spiaggia che cambiava velocemente il suo volto, mostrando ora una coppietta abbracciata, ora uno stabilimento in festa, poi un bambino con il suo cane, due donne anziane con grandi cappelli, una pineta verdeggiante sul cui bordo stazionavano donnine in attesa, e un’altra pineta più spelacchiata e bruciacchiata, e infine, si allontanava sparendo e lasciando entrare negli occhi le colline sempre più tonde, rivestite a festa, con campi di grano d’oro spruzzati di  papaveri rossi e verdi vigne stracolme di pampini nuovi e teneri acini d’uva ancora aspri …
… così cercarono di accordarsi sulle cose da fare e su come comportarsi quando sarebbero arrivate a destinazione.




immagine di Azione Creativa


Anna piaceva al preside della sua scuola.
-Questa donna – pensava di lei -  ha davvero la “vocazione” per l’insegnamento.                                      
 Ma finivano sempre per litigare! E l’ultima litigata era accaduta davanti a troppi testimoni.
Il preside era stato costretto a prendere un provvedimento. Per non rimetterci la faccia.
E' vero che le aveva chiesto le sue dimissioni,  tuttavia, contemporaneamente, le  aveva proposto un delicato incarico, non soltanto per  allontanarla, ma anche perchè era persona affidabile e sapeva che avrebbe svolto bene il suo compito .
                                                                                                                           
Pensava- La scuola non può perdere un così valido elemento!
L’incarico offertole attraeva Anna. Le permetteva pure di spostarsi e respirare aria nuova. Ne aveva bisogno. Da un po’ di tempo, si sentiva davvero soffocare.
Però disse “ni”, era troppo delusa e arrabbiata per lasciarsi andare all’entusiasmo.
E impose, coinvolgendole, le tessitrici: non se la sentiva di partire e fare tutto da sola.     
La scuola sperimentale da avviare a Reale, tra un paese ormai morto e un altro mai nato, avrebbe richiesto grande creatività e saper fare, le qualità delle tessitrici.



immagine di Azione Creativa



Era ormai da un bel po’ che discutevano del progetto. Le donne sentirono il bisogno di una pausa.                                                 
Clessidra disse piano a Simona -  Lola non sta bene. Vedi? Ha l’affanno. E i colpi di tosse non vanno via.
Simona sussurrò- L’aiuterà Rosa, non la farà stancare.
Intanto il treno proseguiva veloce. Dopo aver lasciato il mare ed essersi inoltrato tra colline coltivate a grano e a vigne, s’inoltrava in un paesaggio diverso. Meno naturale, pieno di cartacce e cemento. Pareva pure facesse più caldo.
La meta vicina? No, lontana. Ancora molto lontana!
Clessidra, stanca di guardare, con la sua chitarra tra le braccia, la testa reclinata sullo schienale, dormiva beatamente.

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