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martedì 11 marzo 2014

Immaginando di pubblicare le mie poesie...



versi liberi ( 1982/2001)

raccolta "  QUADRI" (1982-2001), in versi liberi...
non rinnego le poesie che contiene, anzi sono il mio humus!

QUADRI

Tutta la mia vita passerò
davanti ad una sola tela
perché non mi basterà il tempo
per fissare una sola forma,
né mi contenterò mai
di catturare solo il suo aspetto,
ma volendo rubarle l’anima,
tutta la mia vita passerò
davanti ad una sola tela.
 
 
MACCHIE


Macchie di colore sul bianco della tela:
messaggi visivi alla mente e al cuore.
Nel colore il caldo e il freddo.
Nel colore i rumori,
le musicalità nascoste nell’aria,
perché tutto ha una voce e tutto si ascolta
e, nell’ascolto, muore.
Nel colore la realtà, quella vera,
quella che vive racchiusa dentro noi
e si proietta poi fuori
quasi come un’eco.
Nella mia tela di oggi metterei solo questo:
colori e segni misteriosi ….
Il Caos, l’inizio delle possibilità.
Perché io mi sento ancora
Come al principio delle cose.



LE STAGIONI
 
Quattro tele per dipingere le stagioni.

La prima per l’Inverno:
il suo biancore,
il nero dei tronchi degli alberi,
la morbidezza della neve
luccicante sulle loro chiome
e poi sui tetti e sulla terra.
La purezza dello sguardo di un fanciullo.
La pace di un vecchio stanco
Che riposa su una panchina.
La speranza covata
Sotto il gelo della morte.

La seconda per la Primavera:
la vita che ritorna,
il verde delle gemme,
quello più scuro dell’erba.
Foglie e fiori dovunque.
Trionfo dei colori.
E i gialli, i turchesi, i rossi e i bianchi,
si mischiano insieme nei prati.
Qualche nuvola bianca.
Lontano le trasparenze
di un ruscello che canta.
Nel cielo, gli uccelli
ritornano a frotte.

La terza per l’Estate:
L’oro dell’afa,
l’argento del mare,
il bianco delle onde
contro le scure scogliere.
Caldo marrone nei corpi abbronzati,
file allegre di ombrelloni
Linee morbide e stanche.
Il giallo luminoso del sole
Che, rischiarando,
tutto veste e riscalda.

La quarta per l’Autunno:
Il calore che diventa colore.
E i castani bruciati vicino ai verdi
e ai rossi , e ai gialli.
La malinconia delle foglie secche
che cadono e si stringono
accartocciate per terra,
dei bei tramonti lilla,
delle prime gocce di pioggia
e della vita che, di nuovo,
lentamente, se ne va.




ORIGINI

Quante volte, ho desiderato tornare!
E tutto era come un sogno.
Piccoli particolari nella nebbia:
il grembiulino che riempivo di fiori bianchi,
il pelo morbido del mio cane,
l’odore della stalla,
il grande caminetto acceso
e, intorno, cari volti
illuminati dalla fiamma.

Una grande famiglia
e ogni lavoro era come fosse festa.

Ma qui, sento solo il silenzio.
Questa vecchia casa è tutta screpolata,
sta ridiventando pietra e sabbia e terra.
E l’erba cresce tra le fessure
E  sulle tegole del tetto.

Il mio pino però
è diventato ancora più grande,
ha steso intorno le sue lunghe braccia
e il suo buon profumo
mi porta un po’ della mia infanzia.

MIA MADRE

Oggi voglio dipingere te, madre.
Ora che sono madre anch’io
e, forse, ho finalmente capito.
Il cordone non sanguina più:
sono io, adesso, a partorirti.
Sulla tela l’ovale del tuo volto.
Le tue rughe, il tuo sguardo,
i tuoi capelli grigi,
sono la tua storia,
ed io già la conosco
e mi pare di scriverla ogni giorno.
Come mi somigli madre!
Nel tuo viso, i miei lineamenti:
come sarò, o  sono già stata.
Il corso del tempo si confonde
e sei insieme, la mia creatura
e la mia origine.
Per rappresentarti lascio da parte i colori:
solo segni, quasi per leggerti
come leggono le zingare la mano.
E, nel disegnarti, il carboncino si trasforma,
diventa dolce, non calca,
ma sfuma e vela,
e diventa una lunga carezza
che, finalmente, riesco a farti.

CERCHI

Cerchi che, al tramonto, si chiudono
e si riaprono, di nuovo, domani.
Tutto ricomincia e tutto torna.
Archi, strappati all’eternità, sono le nostre vite
e così, nascendo, ogni volta vinciamo la morte.

Noi, gocce di mare con dentro l’universo,
camminiamo con passi brevi,
ma il percorso delle nostre strade
va costruendo un grande disegno
che, pian piano, ogni giorno, inventiamo


 
SENZA MOLTO VIAGGIARE

Senza molto viaggiare,
ho solcato notturni cieli scuri
e cavalcato mille bianche nuvole,
ho attraversato deserti infiniti
e immense, verdissime vallate.

Senza molto viaggiare,
sono andata indietro nel tempo,
alla ricerca di antiche radici
e poi, volendo afferrare il futuro,
stringo ,ora, solo aria tra le mani.

Senza molto viaggiare,
ho camminato su una lunga scia di luce
riflessa su vasti mari disperati
che cercavano di salire fino al cielo.
Ma l’orizzonte era sempre lontano.


Davanti a un quadro immaginario

E m’incanto a guardarlo
questo quadro pieno di ombre e di luci,
di azzurro intenso e di nero e di giallo.
E mi parlano chiome verdi di alberi,
profili misteriosi e sagome scure,
bolle bianche che vanno a velare
un paesaggio tra sogno e realtà.
Ma la bellezza non è dentro la tela
e non finisce ai bordi della cornice,
come belle non sono le parole
di una dolce poesia d’amore
o le note tristi e nostalgiche
di una antica canzone zigana.
Bello non è il volto caro
dell’amante al suo amore segreto.
La bellezza è tutta qui,
nella vita che ci scorre dentro le vene.
E siamo tutti pittori e poeti,
musicisti e amanti,
se, in tanti, c'incantiamo a guardare
questo quadro pieno d'ombre e di luci.






Dalle finestre aperte

Dalle finestre aperte dei nostri sensi
affacciati, guardiamo l’universo.
Figura piana ai nostri occhi,
liscia come uno specchio,
che pure mostra profondità
e immagini tridimensionali,
ognuna all’altra limite
e i confini si perdono lontano.
La realtà m'appare una soltanto
ed entra nella mia mente colorandosi
di me, dei tanti sogni e sentimenti
Ma quante sconosciute dimensioni!
Sponde imprevedibili e distanti
m'appaiono, talvolta, un po’ velate,
allora, per non perdermi, negandole,
stacco i miei occhi a forza dallo specchio,
senza più il coraggio di guardare,
accontentandomi ora di toccarlo,
e del suo freddo impresso alla mia mano.

 

 

La finestra

Una finestra chiusa.
Le velature bianche sopra i vetri,
il legno nero, a tratti illuminato...
donna di spalle, a guardare fuori
cose che s'intravedono:
le ombre degli alberi e il cielo leggero.
Morbide vesti bianche trasparenti,
lunghi capelli neri, un po’ selvaggi,
e una mano appoggiata alla finestra,
quasi a poter scrutare,
ciò che, soltanto lei, saprà vedere.

Maschere


Maschere di Carnevale,
con gli occhi strappati,
piangono lacrime di coriandoli
e colorate stelle filanti.
Anime in libertà.
Con la bocca vuota vanno urlando
grida di dolore e grasse risate.
Oggi è grande giornata!
Domani, dentro maschere vere,
con sguardi impassibili e volti composti,
riempiremo, di nuovo, le strade.



Ci tiene insieme la stessa catena


Ci tiene insieme una stessa catena
e camminiamo la stessa strada:
Dio prigioniero o inconsapevole schiavo,
felice eroe o disperato assassino,
per poco o per molto, ( per un soffio di vento)
dentro sogni di vita e sempre cercando.
Noi dipingiamo gli anelli di oro,
li coloriamo di cielo e di prato,
a volte anche di notte nera
dove non palpita né stella o luna,
ma dentro cerchi e robusti confini,
ci tiene insieme la stessa catena.


Nell’azzurro della sera



Ma io non sarò mai muta

poiché mille sono i linguaggi dell’anima

e perla preziosa è questa vita.

Dolci le parole dette e ascoltate,

ma pieno di sapore è anche guardare

e poter respirare

e aver voglia di ridere.

Calde le mie lacrime, quando sono triste,
pieni d’incanto i miei silenzi.
In me, il mondo esterno vive,
trasformato ogni volta.
E, nell’azzurro della sera,
più che la malinconia,
sarà l’attesa del domani
a far palpitare il mio cuore.



Cerchi

Cerchi che, al tramonto, si chiudono
e si riaprono, di nuovo, domani.
Tutto ricomincia e tutto torna.
Archi, strappati all’eternità, sono le nostre vite …
e così, nascendo, ogni volta vinciamo la morte.

Noi, gocce di mare con dentro l’universo,
camminiamo con passi brevi,
ma il percorso delle nostre strade
va costruendo un grande disegno
che, pian piano, ogni giorno inventiamo.



Ma io non cerco Dio

 Vorrei avere occhi buoni per guardare
Oltre i cieli e dentro i mari,
occhi che attraversano le menti e gli amori.
Ma io non cerco Dio.

Vorrei poter ascoltare
Urla strazianti mai gridate,
lamenti covati e mascherati,
dolci discorsi di amanti negati.
Ma io non cerco Dio.

Vorrei diventare aria da respirare,
brezza di mare, pensiero puro.
Ridiventare natura.
Ma non c’è Dio
Ed io … non lo sto cercando.


Come amare
 
Avere voglia di morire
senza cercare la morte,
solo per finalmente capire,
uscendo da questo corpo.

Avere voglia di morire
per non sentirmi più sola,
e mettere ali per volare,
diventare aria e colori.

Avere voglia di morire
come  se volessi amare,
come stare ferma a guardare
l’acqua del fiume che va,
e, insieme alla corrente,
sentirmi andare anch’io,
forse verso il mio mare,
forse verso il mio niente.



Questa sera

Questa sera, così dolce
nel suo tramonto rosa,
mi dice parole d’amore.
E il mio desiderio fa nascere baci,
e calde carezze, e mute intese.
Sterile immaginazione!
Pure basterebbe un incontro:
-Dove sei? Vieni!-
 

Poesia è anche

E quando l’anima è stanca
e un po’ spente sono le emozioni,
è bello riscoprire
che poesia è anche ragione,
e logica e armonia,
che poesia non è solo sogno,
e fuga, e paura e illusione.
Oggi mi pare di svegliarmi,
e mi accorgo che niente amo di più
di questa terra che tocco con le mani,
del seme che, domani,
a fatica, germoglierà.




Volti di bimbi senza sole


Volti di bimbi senza sole,
pallidi come perle,
con gli occhi grandi, pieni di stupore.
Volti di donne innamorate,
di giovani disperati,
di uomini cambiati.
Volti amati, accarezzati,
sognati.
Volti per specchiarci dentro,
e poi sentirsi riscaldati.
Volti pieni di rughe
di vecchi stanchi per un lungo cammino.
Volti che appartengono al passato,
volti che verranno.
Volti che chiedono o che danno.
Volti che riempiono le strade.





Occhi di bimba


Occhi di bimba si aprirono,
si chiusero occhi di donna.

Lunghi veli sopra il suo corpo,
camminò quasi danzando,
sempre cercando dov’era il mare.
-Ehi, voi! – (Dolce era la sua voce!)
- Ehi, voi! Aiutatemi a cercare!-

Un giorno incontrò un cavaliere
Sopra un veloce cavallo nero.
Vieni! – le disse- Salta su !
Ma la sua voce faceva paura.

E lui la portò, dove lei voleva,
posandola, infine, sulla riva.
-Eccolo, il mare!- Le disse indicandolo
-E adesso pagami! Regalami i tuoi veli! –

Lei sorrise appena spogliandosi,
poi, andando incontro alle desiderate onde,
si vestì tutta d’acqua e bianca spuma.
L’uomo rimase, incantato, a guardare.



E l’uomo camminò

E l’uomo camminò, e camminò, e camminò:
per sette giorni e per sette notti,
per sette valli e per sette monti.
La strada era lunga, e lunga, e lunga.
La fatica era tanta, e tanta, e tanta.
Ma l’uomo era giovane
E si teneva compagnia fischiando.

-Strega delle sette terre!
Strega dei sette mari!
Strega delle sette vite!
Strega delle sette morti! –

A lungo chiamò,
forte chiamò,
perché pensava di essere arrivato.
Ma non c’era voce che rispondesse.

-Non è questo il posto – si disse.

Allora riprese a camminare
E si teneva compagnia fischiando.

La strega lo vide andare via,
sparendo, a poco a poco, in lontananza.
 
 

Il confine ( pensando a Munch)

-Qual è la strada?-
Chiese il giovane al vento.
Voleva raggiungere il confine.
-Non la voglio corta,
né comoda, né dritta, –
Poi continuò a spiegare:
-ne voglio una qualunque,
purché mi porti lì.-
Il vento era senza voce
e ci fu solo un grande silenzio.
-Qual è la strada?- Urlò.
Si perse nella vallata,
dilatata, la sua domanda.
Lontano arrivò, oltre la frontiera.


 
 
L’appello

Nascosta, se ne stava Bellezza,
Pensandosi dimenticata,
da me, che per lei vivevo
-Bisogna proprio dirle, le cose, - pensai
-esplicitarle sempre.
Vieni!- invece, le dissi,
e lei volò ad abbracciarmi.
All’appello, ora c’erano tutti,
ma gli altri mi sembrarono assenti.
Noi due c’incamminammo insieme,
e ancora procediamo controvento.
Verso dove? Io non lo so dire.
Però, questa è la mia direzione,
la mia antica-unica strada.
Se davvero c’è concessa la strada,
sulla crosta del sogno, incedendo!


NERO
 
Arrivi silenzioso, inavvertibile
ombra dei miei paesaggi.
Mi accorsi di te solo quando
mi mancò la luce.
Infido colore parassita,
d'altri colori ti nutri.
Ma, pure maledicendoti,
l’arcobaleno a te s’inchina
e ti chiama "re della notte".
Forse sa di altre storie
e non a torto ti vuole
profeta di albe rosa,
buio che, nascondendo,
separa il nulla dall’esistenza.
Pure sei nelle cose:
già ti vidi definire forme,
dare corpo ai colori.
Dunque...porti vita
o morte?


Bianco

Bianco come il sogno che più mi manca.
Lieve piuma le mie carezze sul tuo volto.
Neve fresca la tua mano sulla pelle.
Ma nebbia nella mente è la tua assenza.
E sogno resta, il mio dolce sogno bianco.


Quadri 2

Successione infinita di quadri,
ferma è la materia
che in apparenza, cammina.
Tra una sequenza e l’altra,
misterioso, nasce il movimento.
La fine è il rallentamento totale.
Il quadro coglie l’eterno
della magnifica calma.
C’ingannano i sensi,
le inutili accelerazioni.
Così fuggiamo dal nulla,
riempiendo di palpiti caldi,
questa pur bellissima vita.
Ma la mia mente va cercando
quadri , appesi alle pareti del tempo,
lungo labirinti, sempre vuoti,
che ingoiano figure e colori.
Dov’è la nostra opera?
Dove la nostra presenza?
-Muovi velocemente lo sguardo,
prima che la memoria svanisca!
Guarda! Il passato vive ancora,
mentre il presente va, e muore.


La mia solitudine


La mia solitudine orgogliosa
sa di magnifici grandi alberi
con mille foglie tremanti di luce,
d’aria fresca sulle guance rosse,
di silenzi gonfi di gioia,
di brividi d’ansia.


La mia solitudine gelosa
mi tiene prigioniera nel suo ventre
e, quando ho provato a raccontarla,
ha tolto alla mia voce il suono
e spento il grido nella gola,
di risa e pianto.


La mia solitudine bugiarda
mi riempie di coccole e canzoni,
mi promette voli azzurri e membra d’aria,
intese assurde con anime mai nate,
dolci abbracci di corpi ormai lasciati
e mai dimenticati.


La mia solitudine illusa
va scoprendo la sua inesistenza,
perché, se piange il cuore, ride nuovamente,
quando qualcuno silenzioso mi si nega,
ma poi, alza lo sguardo, e il suo sorriso,
al mio sorriso, tende.




Vanno via i miei colori

vanno via i miei colori
e non so trattenerli.
Sbiaditi sono i dolci rosa,
freschi sorrisi dell’alba.
Spariti (quando?) tratteggi sottili
d’infiniti steli acerbi di grano,
pennellate leggere
di ali tinte di luce e di cielo.
Restano sfumature, tracce,
solo per ingannarmi la vista.
Ma svegliati sono i sensi
dal doloroso svanire dei gialli.
Ed è non solo stupore,
quello che invade il mio corpo,
di bianco e nero dipinto.
Ora, io sono in attesa.
Da laggiù la nebbia avanza.
Scoloriranno i segni
di me e della mia realtà.
Rimpiango tutto il rosso
che troppo poco ho vissuto,
mentre imparo il sapore
del vuoto e dell’assenza.
Già acquisto trasparenze.




CANZONE DELL'ACQUA

 

Fammi foglia, tu, mia rugiada.
Di brillanti e di  luce mi vestirò.
Smeraldo vivente, t’innamorerò
e di te invidia avrà il mattino che viene.
Fammi riva, tu, mia fonte.
Conca sarò di cerchi d’acqua,
t’attenderò lontana,
perché  verrai.. oh! Sì verrai.
Oggi me ne andrò,
leggera ballando
per le vie del mondo.
Perché tu sei la mia pioggia
e  bella è con te la danza.
Ti ricordi, chiedevo:
sai il colore dell’acqua?
E tacevamo complici
nel nostro acuto mistero.
Invano ho cercato
azzurri e blu e verdi,
fantasmi in mia presenza,
mutevoli e confusi
in  mille trasparenze,
nascosti dietro mura
di luccichii d’argento.
Non colori, ma  disegni d’acqua,
i suoi lunghi cammini:
le gocce, i cerchi, le onde,
le curve serpeggianti,
le nuvole fumanti
al cielo e dal cielo in moto,
la neve sopra i monti …
a te m’hanno portata.
Tu mio inizio, tu fine.

 



 

LA LACRIMA

 

Tra nere ciglia brillando,
mi sorprende la tua lacrima.
Assente ogni dolore.
Prezioso, il tuo universo,
improvvisamente mi si mostra.
Oh! E' per pochi questo incanto.
I deserti disseta
la tua goccia di vita
che chiede: io t'amo, tu mi ami?
Oh! E' per me questo incanto.

 
                           

In...versione leggera a tinte pastello                  


In punta di piedi
ballai la mia vita.
Ma gli altri pensarono
avessi paura.


CON IL MIO VISO TRA LE MANI

Con il mio viso chiuso tra le mani...
rimani... il cuore scoppia e sento un brivido
che scende lento e tutto il corpo prende.
Vieni! T'accolgo dentro strade umide
e profumate come la mia terra
dopo la pioggia, quando c'è l'estate .
Questo è il tuo posto, e dove sei è il mio.
Con il mio viso chiuso tra le mani
tu non sai quanto e come io ora tremi.
Fai presto, aspetto...baciami la bocca,
mio amore... s'apre in morbido languore.



CON IL MIO VISO TRA LE MANI


Con il mio viso chiuso tra le mani...
così rimani,
e nutri gli occhi tuoi di brezza e sale,
come dal mare,
i seni ho pieni e turgidi di miele,
sono le vele,
che come le ali portano lontano,
fai piano piano,
le tue carezze calde le hanno amate,
e liberate,
sono lenzuola bianche di oro e seta,
sì questa è vita,
scivola il mare sotto il nostro letto ...
ed è perfetto.

 

 
INSEGUENDO I NUMERI PRIMI ( 1-3-5-7-11)
Sì...
andarmene
come una ladra
con un bottino d'oro...
sogni strappati d'epoca bambina.
Sì...
andarmene
fragile e libera
legata ancora appena
dall'ombra lunga dietro il corpo in sole.
 

 


ABISSI D'ACQUA

L'acqua è uno specchio fermo e dentro il cuore
sprofonda e gronda sangue azzurro e amore...
vienimi incontro in cerchi come mano,
acqua di lago cerco e cerco invano.
Acqua che mostri i volti del mio cielo,
tuffarmi dentro e perdermici io anelo...
come uno specchio l'anima mi prendi,
ma in un abisso sento mi sorprendi......
acqua di lago, calma in apparenza,
ferma e tranquilla, ma è solo parvenza,
mostri e fermento in seno covi e culli,
nutri la mente nostra di fanciulli.

 

IN GIOCO
Cercando vado, in gioco, l'armonia ...
e so che sempre nasce e sempre canta,
non è bravura, credo sia la vita,
che ci ama e ci offre splendide assonanze,...
che se le leggi scopri anche il suo senso,
ma non sapevi ancora di donare.

Poi trovo invece la filosofia,
mi riempie il cuore e la mente m'incanta,
questo è l'inizio, dopo ch'è finita
l'attesa in fila in semi di speranze,
ho addosso adesso questo dono immenso...
la pelle calda e dolce aria di mare.

E d'improvviso non so più ch'io sia...
mi perdo e trovo dentro l'armonia.


NOTE SULL'ACQUA

Dirada il canto, resta questa musica,
che a valle scorre trasportando ciottoli,
acqua che scende in fiume dalle nuvole,
io sto sognando d'essere una riva
erbosa e viva, il seno mio t'accoglie
nell'ansa dove accumula le foglie.

Dirada il canto, reso quasi flebile,
s'è perso forse ricercando un viottolo,
strada che sfugge al tentativo inutile
mio, che temendo limito la vita...
ritiro il fiato e il canto che contiene,
pure dicevo - Accoglilo se viene!-

Dirada il canto o si è placata l'anima,
non va cercando, ma si è arresa docile,
l'acqua di lago accoglie sempre placida,
e poi ninnando libera ogni sogno...
emetto il fiato, e sento ...viene il canto,
l'avevo dentro dal mio primo pianto.

Va la mia voce nell'eterna musica...
note sull'acqua, in cerchi si dilatano.










STO BENE QUI

Sto bene qui, tra queste righe,
dove finalmente trovo riparo.
E voi battete forte, col martello,
i vostri chiodi all'immagine mia.
Pure non vi conosco,
ma dite di conoscermi,
di sapere chi io sia.
Allora fuggo ......
questa è la mia vittoria.
Perché sto bene qui, tra queste righe,
dove, finalmente, trovo riparo.
 

 

LA MERAVIGLIA

Inutilmente tendi le tue mani...
io non le afferro, cieca non le vedo.
Eccomi, attendo tutti i miei domani,
e tu m'abbracci, mentre sola siedo.


Sterile è il pianto, freddo al tuo calore,
perdo e rimpiango quello che possiedo,
perché non vivo immersa nell'amore,
non lo conosco, almeno questo credo.


Poi, d'improvviso, provo meraviglia
di vite e luoghi che sono lontani,
e sento dentro quanto mi somiglia
la loro essenza, stesa in altri piani.


Innamorata cedo - dai rimani!
Avevo gli occhi aperti e chiuso il cuore,
la vita è solo un battito di ciglia,
la meraviglia è semplice

 



PAROLE INASCOLTATE  ( terzina lirica)
 
Potrei cercar parole come il sole,
o dolci come bimbi addormentati,
o belle come fossero d'amore....

Potrei togliere forza al tuo dolore,
rubare odore e musica alle viole,
dentro conchiglie mescere i miei fiati.

Potrei sentir messaggi inascoltati,
così passare intere tutte le ore
per raccontarti magiche mie fole.
Parole, caro amore... amare e sole!







 Non metto rose

Su tela bianca, segni colorati...
agli occhi, cuore e all'anima mia parlano:
il caldo e il freddo sono imprigionati,
come i rumori, e musica diventano...

nascosta in bianca tavola, è una voce
che dice e dice, e muore nell'ascolto.
Sì, tutto parla, e pure tutto tace.
La realtà ha colore del mio volto,

lei vive chiusa, dentro la mia pelle,
e si proietta fuori, nelle cose,
dietro un'azzurra scia d'eco ribelle.
Oggi non metto, in questa tela, rose.


Il Caos... note e linee misteriose,
un nuovo inizio e possibilità.
Così mi sento...in piena libertà!








SE TRASPARENTE...(madrigale)


Se trasparente il corpo mio a te pare...
guardami l'anima, amala ti prego,
balla leggera, dentro mi ci annego....

Se d'innocenza veste, bianca appare,
ma sa indossare mille ed un colore...
amala sempre, vive per l'amore!

Se questo viso sfuma e poi scompare,
il cuore batte e pulsano le tempia,
aspetta sempre ch'amore lo riempia.

Ma se non vedi quanto sono bella...
lasciami l'anima, arde come stella.

Ma se non senti il canto melodioso
di un sogno... scappa: è mio e meraviglioso.
 





IL CIGNO NERO

Come fanciulla balli e ridi al sole,
come se avessi seni bianchi tuoi,
nascosto resta un sogno che ti duole,
 


d'amare chiedi e solo amare vuoi,
tu bello come bello è il cigno nero...

lasciati andare, il mondo siamo noi.

Poterti amare...un sogno per davvero!
goditi amore, amar non è mai male,
lasciati andare... vieni! In te spero.

Alza il tuo viso...vedi? Lo puoi fare!
Il cigno nero, un angelo m'appare!

Alza il tuo viso bello da morire...
io t'amo tanto, oltre il tuo apparire.


D'OMBRE E LUCI

Sto qui che aspetto e cosa non so bene,
forse una rosa, o forse un complimento,
un segno sotto questa traccia scura
che la paura vinca e metta in luce,
questa paura dura che riduce
il mio sorriso all'ombra di me stessa,
o venga un soffio nato da un altrove
che la mia fiamma ingravidi ed accresca,...

che m'esca infine fuori questo amore...
e basterebbe, è vero, un solo fiore.

Ma d'ombre e luci è fatto ogni mio giorno,
d'ombre e di luci come fosse un quadro,
che mescolasse il sole con la notte,
che ridonasse vita a cose rotte...
così ho spazzato via la nostalgia
d'una carezza o bacio sui capelli,
e di pensieri belli ora mi vesto,
resta mistero quello che mi rende
il mio sorriso triste di bambina,
mi disse- tienlo stretto!-...un'indovina.

 

TESSERE AMORE ( sestina lirica)

Tessere amore è tessere parole,
quelle belle, ( tu vali...sei preziosa)
quelle che disse, timido e perduto,
lui che baciò il mio volto, il ventre e il seno;
e poi ridendo toccò mille stelle,
e le raccolse e disse- Sono d'oro!-

-Sì, caro amore, sono tutte d'oro,
ma quelle care son le tue parole,
che hanno luce chiara delle stelle,
amo la luce bella tua preziosa,
il cielo accoglie stelle nel suo seno,
io invece accolgo il bene mio perduto-

-Senza l'amore, amor sono perduto,
tutte le donne al mondo, le più belle,
non sono niente, stringimi al tuo seno,
vorrei trovare dolci mie parole,
dirti, tu sola sposa mia preziosa,
hai la tua luce come il sole d'oro,

e tremo e t'amo fino al sole d'oro.-
Io gli risposi -Caro amor perduto,
credimi ,sposo triste ,son preziosa,
per le parole dette da te belle,
ti sono cara e queste tue parole,
m'entrano dritte dentro, qui nel seno.

-Lasciale come latte dentro il seno,
nutrimi pure, dolce e prezioso oro,
le mie parole son belle parole,
solo perchè tu m'ami o son perduto,
le stelle vedo e prendo, le più belle,-
disse lui- sposa amata e sì preziosa-

-Povero amore, vita mia preziosa,
che ti tormenti posto sul mio seno,
canto canzoni dolci per te belle,
dicono solo frasi come d'oro,
narrano il grande amore tuo perduto
e ritrovato dopo con parole.-
--------------------------------------
Dentro di me c'è un libro non perduto,
cosa preziosa come fosse d'oro,
parole belle porta nel suo seno.





Tempo e neve

Tempo che vola, come neve scivola,
acqua corrente va in mille rivoli,
bianco sì, come neve pura, rotola,...
si sporca pure, tra sassi imbrattandosi,
scusa se rido un poco, sdrucciolandomi,
ma vedi, il tempo cambia e poi si liquefa,
resta la danza e tutta la sua musica,
delle ore, note che suonando cantano,
allegra sono, rido e dovrei piangere,
pensando io, cosa brutta e sciocca arrendersi
al tempo reso sporco inarrestabile.



DI SENSAZIONI VIVO

Di sensazioni vivo e poco ancora...
di mani calde sopra la mia pelle,
e cielo rosa quando arde l'aurora ...
che poi la notte accoglie in sè le stelle.

Di sensazioni vivo, le più belle.
Ma pulsa il cuore forte, certe volte,
quando mi prende smania da ribelle,
e ho sensazioni forti ed altre stolte.

Di sensazioni vivo, quelle tolte,
quelle che credi niente e vanno perse,
ma sono come rose in siepi folte,
danno colore e odore ...e poi disperse.

Di sensazioni vivo e tinte terse,
quelle che solo vede ch'innamora,
quelle che, come terre non emerse,
nascoste stanno quando è giunta l'ora.

 





Che fragile


Che fragile mi veda, caro amico,
niente vuol dire, credi, proprio niente,
trovare so una forza che non dico,
che scuote anche chi fa l' indifferente.

Che fragile mi senti, amico, pure
la mente mia sarà un vulcano vivo,
scintillerà, inventandosi avventure:
ricordi quando, morta mi sentivo?

Che fragile mi dici, amico caro,
io mi ribello, silenziosamente,
procedo avanti,(passo e passo amaro),
seguendo un sogno mio controcorrente.

Che fragile cammini tra la gente,
così cammina chi non vuol cascare,
tranquilla sto, non mi agito per niente,
non tremo, e mai vorrò farti tremare.

Vero è che resta, scura, la paura
di ferirmi, togliendo a questo cuore
tutti i suoi veli, senza più pudore.


Vero è, che fuggo, schiva, dal tuo mondo,
che mio non sento, quasi da straniera
in ombra sto, nascosta e forestiera.


Vero è, che dell'amore avrei bisogno,
per "scutularmi"questa timidezza,
magari di una semplice carezza.

Vero è , che la mia anima si è persa,
che per paura come un gatto scappo,
forse sto per scoppiare come tappo.



 
SENZA MOLTO VIAGGIARE ( glosa)

(Sì, ho solcato scuri cieli a notte,
ma devo dire, senza fare viaggio,
e cavalcando nuvole, a più frotte,
guardai soltanto tempo che fu saggio.

 

Attraversato terre ho talora,
(ma, devo dire, senza fare viaggio)
gira la giostra, mia era quell' ora,
andava verso dove c'era un raggio.

 

Sopra una scia, io ho camminato,
(sì, ho solcato scuri cieli a notte)
riflessa in vasto mare disperato...
le scarpe, dicono, erano ali rotte.

 

(E cavalcando nuvole a più frotte)
io sono andata indietro nei miei giorni,
le vite sono àncore ridotte,
porto non trova chi vuoi che ritorni.

 

E l’orizzonte sempre s'allontana,
(guardai soltanto tempo che fu saggio),

se bevi troppo, solo a una fontana,
corta è la via, e non arriva maggio.




LA GONNA BIANCA ( glosa)


(Sopra il suo corpo lunga gonna bianca,
quasi una danza il suo cammino sembra,
sempre il suo mare cerca, e mai si stanca,
lei balla e gioca e muove belle membra.)

 

-Ehi! Chiama! – (voce d'oro che incanta)
- Ehi, voi, dite! Dove trovo il mare?
(sempre il suo mare cerca e mai si stanca)
-Mi danno senza, devo lì arrivare.-



Un giorno incontra un  nero cavaliere,
(lei balla e gioca e muove belle membra)
sopra un cavallo, lei disse - Messere,
portami al mare, cuore non rimembra.-


(Quasi una danza il suo cammino sembra)
cuore non mente, forte è mia paura,
ricorda il mare, nulla le mie membra.
-Vieni, – le disse- non è una tortura.


(Sopra il suo corpo, lunga gonna bianca),
ma la sua voce forte l'impaura,
e lui la porta a quello che le manca...
lì, nel suo mare, l'amor la rende pura!

 



SOGNO BIANCO( glosa)


(Mi manchi come bianco sogno tolto.
Le mie carezze sono lieve piuma,
neve fresca la mano tua sul volto,
la tua assenza nella mente è bruma.
E sogno resta il mio bel sogno bianco.)

Ti cerco dentro strade trasparenti,
nascosto dalle note, quasi avvolto
dal suono del silenzio nei conventi.
(Mi manchi come bianco sogno tolto.)

So che ci sei, anche se non conosco
che il cuore tuo e, come mare e schiuma,
le nostre vite sbiancano nel bosco.
(La tua assenza nella mente è bruma.)

Reale più di molti in ossa e pelle,
io t'amo come sei, sì, t'amo molto,
ombra che prendi luce dalle stelle!
( Neve fresca la mano tua sul volto.)

Ora che s'apre il bosco a nuova luce
del sole caldo... tutto mi s'alluma!
la strada amore vedo, e a te conduce.
( Le mie carezze sono lieve piuma.)

Carezze mie rimangono lontano,
non dove sei, non dove aspetti stanco:
svanita è l'ombra ormai dalla mia mano.
( E sogno resta il mio bel sogno bianco.)




MIA MADRE

 

Madre mia dammi il volto da dipingere,
ora che madre sono e non più verde,
la storia tua mi sembrerà di scrivere,
-guarda!... Il cordone più sangue non perde.-

 
Madre mia dammi il volto da dipingere,

sguardo, capelli, rughe: la tua storia,
comprendo infine il modo tuo di fingere,
impressa dentro ho la tua memoria.

 
 La storia tua mi sembrerà di scrivere,
nel viso tuo la linea mia confusa,
ti sono figlia e madre per rinascere,
la gatta che t'allatta e fa le fusa.

 
Ti vivo come origine e ti creo,
-guarda!... Il cordone più sangue non perde-
del tempo il corso gira a marameo,
brucia la legna secca, non la verde.

Ora che madre sono e non più verde,
ti leggo come palmo della mano,
niente colori... segno che si perde,
carezza mia si allunga da lontano.










                                              RICORDO

E poi ci sono queste mie poesie,
che non hai letto e mai leggerai più.
Io ti ho lasciato credere
celassero sospiri
e imbarazzanti frasi appassionate.
Ma tu poi mi hai lasciato.
E mi manca il bussare alla finestra,
quando venivi a casa mia la sera,
per informarmi, certo,
perché le donne devono sapere.
Tu maschilista come sempre, pure...
pure portavi dentro casa il mondo,
e le pareti scure
diventavano chiare.
-Non lavare più i piatti! –
-Smetti, ascolta! -dicevi
- Devi, è molto importante! -
E parlavamo insieme ore ed ore
di tutto... lotte, sogni, sindacato,
economia, politica,
e infine, sempre di storie d’amore.
E si rideva... come si rideva!
Ora ci sono queste mie poesie
che non hai letto e leggerai mai più.
Perchè mi manca il modo,
mi manca come dartele,
e l’estate vicina
rimpiangerò le sere
afose, sotto l'albero,
in cerchio con gli amici,
davanti casa mia.




 





  MONDO PARALLELO


Come sirena navigo tra le onde,
però non trovo pace senza amore,
in riva al mare resta, ed il mio cuore,
lì s'è quietato e più non mi risponde.

Come sirena, l'acqua mi confonde,
ed io tralascio strade aperte in fiore...
ma dove vado senza te, mio amore?
Il mio cammino insieme al tuo si fonde.




Ti cerco dentro un mondo parallelo,
tentando invano di strapparne il velo.

Come sirena buco onde rotonde,
e il mio destino sprezzo (è traditore!)...

mi toglie il cuore, vuole il mio dolore,
mi prende tutto e l'anima nasconde.










    RICORDI APPESI





Favola dolce, scritta per bambini,
pentola ricca, colma di bei giochi,
ricordi persi e sembrano ora rochi...
canto stonato, ch'era d'uccellini.



Come su scena, faccio mille inchini
alle memorie antiche , vivi fuochi
che risvegliati sono, ma per pochi
istanti brevi ,lievi e birichini.



Infanzia cara, persa, amata e amara...
tempo felice, mito e magia rara!



Ecco, è passata l'ora dei bacini,
caldi momenti andati insieme ai crochi,
chiazze di viola, colti già ...ora fiochi
ricordi appesi, a modo di orecchini.







                            RITMO-RITMO-RITMO

R-itorno e come l'onda mi riavvito,
I-ntorno giro, a un vortice infinito,
T- endo l'orecchio al battito del cuore,
M- orte e poi vita pulsa il suo rumore...
O- ra dopo ora, madre terra onora!

R- itorno e fuggo come l'onda in mare,
I- mmersa e persa in questo mio vagare,
T- i prego, lascia andare il mio cammino,
M-ia madre o terra e caro mio destino...
O-ra dopo ora il sole mio m'indora!

R-itorni vanno, dentro il moto eterno,
I-nseparati sono estate e inverno,
T-utto si muove, e pure tutto resta,
M-a è sempre vita, come fosse festa...
O- ra dopo ora, siamo qui ... finora! 

                                  



LA POESIA NEL CUORE

L- ibera sono, perchè ho fantasia,
A- mo la vita e campo in allegria.

P- er un pensiero solo so godere,
O -piango quando dici di tacere.
E- stasi dolce, panna ora montata,
S -e afferro un verso, metto ali di fata,
I -o vivo sempre come dentro un sogno,
A- mo poesia, sento il suo bisogno,

N -on saprei come vivere, se muore,
E- sarà vuoto, sempre vuoto il cuore,
L -anguido e triste, senza più l'ardore.

C -uore mio, batti versi e belle rime,
U -nica vera gioia...le mie prime
O- re trascorse in dolce compagnia ...
R -icordi? Insieme in voli di poesia,
E- ntrammo dentro un mondo di follia.


 


CON LEI RIDEVI

M-a ormai davvero non t'amo, non più,
I-l lungo inverno gelava il mio cuore,
L-'ho attraversato tutto, c'eri tu,
V-olevo prima solo un fiore... un fiore,
I-nvece neve e neve e nulla più.
A-maro amore lasciami l'odo

 

D-ella mia siepe. Rose rosse e, orsù,
I-nnamorata nuvola d'ardore,



M-eravigliose rose ...oh!Non godevi,
I-nvece gode chi con me ora c'è .
C-osì è la vita, ma non lo sapevi.
H-o nostalgia di te, che non vedevi,
E- ro al tuo fianco, sempre lì per te,
L-' altra era giovane, con lei ridevi...
E-con me, inverno freddo, e mi perdevi.

 




        D'OBLIO


Sorpresa lieta è riuscire a vedere
le strane strade fatte dalla sabbia,
e la rabbia ci scivola disciolta,
in quelle calde sere
d'ozio, che tutto annebbia e tutto ingabbia.
Mare quasi una favola.
Liscio come una tavola.


Degli interni paesaggi rovesciati
guardo il segno e la vita rubo e prendo,
serbando la sua immagine raccolta
negli occhi. Ma baciati
dall'onda, che li bagna e va morendo,
lascio i calchi ingannevoli,
fermi e pure mutevoli.

Io, su strade di sabbia, vado al mare,
che d'amare mi parla ...come un dio,
che ha parole d'amore. E più d'oblio.





  COME FOGLIA

E similmente, come fossi foglia
sazia di sole, tinta d'oro e rame,
cado!... Leggera, come avessi voglia
di scivolare verso il mio letame...
humus, terriccio putrido, ma soglia
dove la vita nasce dal ciarpame.
La mente cede, il corpo mio riposa...
A Primavera, giuro, sarò sposa!



                           UN VECCHIO ALBUM

Un vecchio album che giro e sto a guardare,
dentro ci sono foto un po' sbiadite,
storie di vita tutte da sfogliare,
di bei momenti oppure di ferite,
quadri d'amore, immagini un po' amare.
Torna il passato a galla nelle vite
e affiora tutto come sopra il mare.
Così è il ricordo, l'onda dopo l'onda...
che si dilata e il cuore ci s'affonda.

 

                           

IMMAGINE OTTOBRINA

Ah, questo corpo! Come mi tradisce!
Dentro mi porto l'anima bambina,
ma nello specchio guardo e mi ferisce
una diversa immagine ottobrina.


 Se mi restava luce nello sguardo,
per la stanchezza sento che la perdo,
eppure...eppure...guardami ballare!
Tu, solo tu, potrai saperlo fare!



DEL DISINCANTO
 
Del disincanto canto e disamore,
ecco si ferma gelido il mio cuore,
pure batteva come fosse folle,
amore chiese e amoreggiare volle.
Ma se oggi sosta, il battito s'arresta,
tutto è svuotato, fine della festa!
La meraviglia prende il mio pensiero,
mi pare a un tratto aver trovato il vero!

Del disincanto canto ed intanto
il cuore ho dentro a pezzi e il volto affranto,
tutto è bugia e tutto verità,
andiamo avanti e ... tralla-llero-là!
   


                     
LA MIA CASA

Avrò una casa, giuro, la mia casa,
lì dentro giorno e notte ballerò,
avrò le stanze bianche come d'ali,
e finalmente lieve volerò,
le porte quali sguardi sopra il mondo,
e le finestre quadri di un artista,
libera sarò,viva e felicissima,
che sensazione sento, ma è bellissima!

OH! Non ci sono soldi, nè soldini...
e non sono cavalli i miei topini,
ho in testa strani e folli miei pensieri,
nascono e credo siano tutti veri.
Ma avrò una casa, giuro, anzi già c'è,
riflessa nello specchio vedo me,
non è gran cosa, è casa che s'invecchia...
mi strizza l'occhiolino e poi si specchia.

 


                         GOCCE DI LUCE

Quanto mi manca, amore, un po' d'amore!
E quanto bramo calde tue carezze!
Io ti sto accanto e filo le mie ore,
e la coperta resta solo pezze.
Piange la luna, fredda stranamente...
gocce di luce scendono a me sposa,
trovano il fondo buio della mente,
s'accende il sogno... resto silenziosa.


 

IL RAMO DI MELO
 

Sono legami le nostre radici,
ibridi siamo di terra e di cielo,
sono legami gli amori e gli amici,
appesi siamo a un ramo di melo.
Chiedo al passato -Lasciami tu entrare
in strade nuove... fammi riprovare!
Il tempo passa , poco me ne resta,
della mia vita svanisce la festa.




IL RISVEGLIO



E lentamente prendo conoscenza
della realtà che vive e s'apre intorno,
mi sto svegliando dunque e resto senza
tutti i miei sogni e il corpo disadorno.
Era previsto, eppure il mio risveglio
non mi ha trovata pronta e preparata.
E lentamente muovo i primi passi,
a piedi nudi sopra aguzzi sassi.




VITA RACCONTATA

Vita e racconto, o vita raccontata,
quando è narrata, penetra l'eterno,
fissato è il sogno, fermo ogni momento,
aperto un mondo, solo immaginato.
Vita e racconto, l'una dentro l'altro,
quella che scorre e pulsa e infine muore,
l'altro che accoglie in seno il suo respiro,
e del respiro traccia il segno scuro.

 


 

DANZE CIRCOLARI

Tra due binari balla e soffia il Tempo:
danze di sempre, danze circolari.
Ha messo ancora il suo vestito bianco...
tesse e ricama giri, e passi spira.
Tesse e ricama un mondo di colori.
Tesse e ricama un mondo di figure.
Tesse e ricama, o siede sul suo trono?
E a noi dice parole come queste:
mai, sempre, adesso, e notte, e vien l'aurora,
ieri, domani, e morte ed il futuro.
Materia a destra, l'anima in là, pura,
con dentro noi tritati in queste mura:
siamo parole nate per l'azione,
con ali grandi pronte a volar via...
ma poi ci tiene, a terra, nostalgia!



 





 

IN EQUILIBRIO ...
In equilibrio fragile vagando,
vado in cammino lento per il mondo,
e non m'accorgo come, emozionando,...
la cognizione perdo ch' è rotondo.
In equilibrio, le ali vado aprendo,
e non mi pare vero... sto volando!
Oh vita...vita! Guarda! Non mi arrendo....
in giravolte, il cielo sto spaziando.

 

 
IN EQUILIBRIO ...
In equilibrio fragile vagando,
vado in cammino lento per il mondo,
e non m'accorgo come, emozionando,
la cognizione perdo ch' è rotondo.
In equilibrio, le ali vado aprendo,
e non mi pare vero... sto volando!
Se m'alzo in volo, forse sto capendo.
Oh vita...vita! Guarda! Non mi arrendo....
di giravolte in cielo, sto godendo.

 



 

                             QUESTA E' LA PACE ...

Questa è la pace, che non mi sconvolge,
questo silenzio pieno, che m'avvolge,
che mi conosce e m'ama, finalmente,
e sua è la mente, ch'era la mia mente.
Questa è la pace, nata tra i miei pini,
quelli con gli aghi, messi ad orecchini.
Ero una bimba e quanto lei m'amava ...
magiche storie, al vento raccontava.

 




                                QUASI GIGANTI

Quanto mi pare vana l'apparenza,
l'affanno vuoto, l'esserci comunque,
per un consenso l'anima... ma senza
ditemi a cosa vale! Una qualunque
lode, ci gonfia il petto, altro sembriamo,
quasi giganti, e a pezzi il cuore in mano,
ma noi restiamo sempre ciò che siamo,
solo un pallone gonfio....e poi scoppiamo!

 

                   


ATTIMI PERSI


Attimi persi, dove vi trovate...
lasciati andare senz'essere amati?
Chi vi ha raccolto, quale cuore fate
felice ?...Quando ...come vi ha cercati?
Magia svuotata, bolle ormai scoppiate,
tempo fuggito, d'attimi impastati...
Attimi persi! Le orme cancellate
fanno la strada ai sogni miei mancati .
  



 

                         
                                 SCHIUMA DI MARE

Schiuma di mare a galla sopra le onde,
lieve pensiero, intorno si diffonde ...
orme pesanti, vanno via in gran fretta,
schiuma di mare, amica mia diletta!
Lento il mio tempo scorre via e poi passa,
lento mi pare, e dentro mi sconquassa,
ieri era maggio e c'erano le rose,
agosto viene e bruciano le cose.

 

                                   

  FRAGILITA'

Fragilità, come vorrei che fossi
bolla leggera, libera nel cielo...
al sole ruberei un raggio rosso
per poi legarlo al piccolo suo stelo
e, come un fiore nato dentro un fosso,
io l'offrirei nascosto nel mio velo.
Fragilità, che darti ora non posso,
perché fugge leggera verso il cielo.



 

 



VIAGGIO MELODICO

Come partire è questa melodia,
un sottofondo magico al mio viaggio!
Ci vuol coraggio, o solo fantasia,
lasciarsi andare, appesa a questo raggio
di sogno d'oro, sogno che mi tendi
tu, che alla vita ridi e non t'arrendi.
Le note vanno come l'acqua al mare,
liquide e belle... sembrano danzare !




                                             
 AZZURRI

Sulle mie cinque dita della mano
conto i miei amici, quelli su cui conto,
sempre e comunque, sempre e anche dovunque .
Però, nell'altra mano che m'avanza,
ci sono ancora dita di speranza:
tre per qualcuno nuovo che sa amare,
e gli altri a quelli azzurri come il mare.
E perchè...azzurri?- Provaci a pensare!





LUCI NELLE BOTTIGLIE


Figli del nostro tempo siamo e soli,
appesi a mille chiodi i nostri voli,
immerso abbiamo tutto il nostro sogno,
dentro bottiglie vuote per bisogno
di una speranza ancora e in mezzo al mare,
vagano mille luci da cullare.
Figli del nostro tempo siamo e soli,
i nostri sogni chiusi e senza voli.




                                    MAGIA BUCATA

E poi t'accade dicano: puoi farlo!
Però i pensieri sono andati via
fuggiti come avessi dentro un tarlo
che m'ha bucato tutta la magia.
Questo è il momento, l'ora del mio treno...
in bocca resta solo del veleno.
Ma cos'è questa fosca mia tortura
che mi fa amare ciò che m'impaura?

 

                                     


SAPORE DI MORE


Niente è mai come immagini che sia,
niente di ciò che accade ha una magia,
per questo, dentro una pagina bianca,
disegno e prendo tutto ciò che manca
alla mia vita senza più sapore,
disegno e torno al tempo delle more...
ma non mi basta e il frutto ch'è negato
mi fa gridare ...aspettami! (E' passato!)



                                              PAROLE

Le mie parole, tutte le parole,
sono strumenti, tasti per le dita,
non le lasciamo come morte e sole,
diamole ascolto , diamole la vita!
Nasce un'orchestra, e musica diventa
la storia scritta chissà quando e dove,
voce raccolta perchè poi si senta,
ai misteriosi bordi dell'altrove.

                                      

 

ERA FELICE


Era felice, disse, ma s'uccise,
una sottana rossa lei si mise,
si gonfiò come fosse il mio pallone,
buttato, come lei ,dal suo balcone.
Perchè lo fece? Questo non si sa,
s'è sfracellata e dirlo non potrà.
Era felice, come quando l'onda,
mi porta a galla, e tutta poi m'affonda.



 


                               ALZHEIMER

- E' solo incontro? Chiamalo destino,
strada tracciata, e quando non so dire,
ma noi artecifi, o semplici pedine,
già c'eravamo, in quell'alba rosata -
Disse l'amata, essendosi scordata,
che, lì vicino, aveva suo marito,
e non ferito, perchè pur l'amava,
lui l'ascoltava,e sempre l'ascoltava.

                                 


COME PREGHIERA


Posa la mano tua sui miei capelli,
carezza i miei pensieri ora arruffati,
si spiegheranno al vento come vele,
docili come panna che tu spalmi,
quando cucini torte ai compleanni,
e sono andati via così mille anni ...
Di chi? Di figli sparsi per il mondo.
Posa la mano tua sui miei capelli!



 

I BACI CHE MI HAI DATO



Poi d'improvviso, il gioco ecco si è rotto,
il carillon è muto , e ferma resta,
la ballerina senza più ballare.
Pare sospeso il tempo e ghiaccio il sangue.
Cento anni...cento, devono passare?
Cent'anni sono già tutti passati,
sono volati, principe, volati!
Erano troppi i baci che mi hai dato.

 




                                     LA PIOGGIA VA...

E' struggimento o chiamalo rimpianto,
il sentimento lento che mi prende,
mentre la pioggia batte sopra i vetri,
e pare quasi piangermi nell'anima.
E guardo dietro, a strade ormai percorse,
e mi riprendo un solo sogno almeno.
La pioggia va sull'anima lavandola,
io stringo forte un caro sogno libero.



FRAGILITA'


Fragilità, come vorrei tu fossi
bolla leggera, libera nel cielo...
al sole ruberei un raggio rosso
per poi legarlo al suo piccolo stelo
e come un fiore nato dentro un fosso,
io l'offrirei nascosto nel mio velo.
Fragilità, che darti ora non posso,
perché fugge leggera verso il cielo.



 
ESTATE IN CITTA'

Lenta una musica anima la piazza,
ora, assolata e vuota, pare dorma...
musica culla , e pare anima pazza,
che va vagando dentro mura antiche.
M'abbronza e brucia l'afa dell'estate,
i piedi ho gonfi ed il sudore addosso,
dovrei lagnarmi, giuro che non posso,
questa stagione adoro da una vita.


                                           

Rinfresca

Voglia di sciarpa, giacca e stivaletto
di bel calore dentro il caminetto,
nelle giornate corte e smorte e buie
quando pigrizia allenta i movimenti.
Ma lo scandire stanco d'ora in ora
so che intristisce l'anima e la mente,
allora penso al seme nella terra,
nel ventre dove il cuore suo rinserra.


 






MORIR D'AMORE


"Morir d'amore", canta la canzone,
e non di morte parla, ma d'amore.
L'ascolto zitta e dentro il cuore ride,
perchè mi sento mordere da morte,
perchè mi sento mordere da vita,
mentre lo specchio tutto mi s'è rotto,
e più non vedo il viso mio s'è vecchio,
e se non vedo penso averlo bello.

Io canto piano piano il ritornello...
"Morir d'amore" come pare bello!

 

                                  

CASSANDRA E PRIMAVERA


Si è rarefatta l'aria tutt'intorno,
sbiancano linee,i segni e le figure,
pare un fantasma questo nuovo giorno,
perso tra riti e futili paure.
E' paesaggio d'anima,o presagio,
ma la natura infiora adagio adagio.
Cassandra vaga e Primavera nasce...
chi, delle due, bimba, cresce in fasce?

 



                                      FALCE DI LUNA

Perdere vita e incedere, vuoi, ancora...
ridere, al volo incredulo dell'ora.
E, quando a sera, muoiono le luci,
io chiedo sempre- Dove mi conduci,
mia bianca Luna, falce ,che dal cielo,
scendi nel pozzo e strappi il drappo nero?-
Dorme il Dio Tempo, fugge l'apparenza,
dentro i miei sogni, vivo l' esistenza. 

                            

LA VOCE DEL MARE


Soffia uno strano vento di tempesta,
l'anima è barca fragile di carta,
sbavano le onde e tutto il mare rugghia,
il tempo sbatte e vomita la vita.
E, quando credi tutto sia perduto,
guardi lontano oltre il movimento.
-Fermati tempo, ferma la tua corsa
rischiara gli occhi e guarda l'orizzonte,
lì c'è la fine nostra e c'è la fonte!-
Si rasserena l'acqua e poi s'azzurra,
il mare -vieni!- dice, anzi sussurra.

 

                           

BACI VERDI


Cullo me stessa, come fosse figlia,
col tempo imparo a tenderle una mano:
- Ti stringo piano, bimba mia non nata,
senza paura, canta una canzone,
che quando canti sento un'emozione,
e tremo ancora, come quelle foglie,
che sopra i rami, quando è Primavera,
di baci verdi coprono i germogli.-

                             

PENELOPE

Dentro un vestito stretto e disadatto,
incatenata, l'anima non muore,
ma si protende verso l'infinito,
cercando luce, scorre in vene e pelle.
Filo di seta, bozzolo lucente,
dentro un vestito stretto e disadatto,
come farfalla, lotta per volare.
Il Tempo tesse e Penelope disfa. 





FIORI SUI MANDORLI

E Carnevale porta la sua croce,
come cicala brucia la sua voce,
come cicala brucia i suoi colori,
dentro un sol quadro: tutti li divori!
Nell'aria sparge cenere e coriandoli.
Fenice aspetta fiori sopra i mandorli.
E Carnevale porta la sua croce...
fiume di legno in cerca d'una foce.





IL RAMO DI MELO
Sono legami le nostre radici,
ibridi siamo di terra e di cielo,
sono legami gli amori e gli amici,...
appesi siamo a un ramo di melo.
Chiedo al passato -Lasciami ora andare
in strade nuove... fammelo provare!
Il tempo passa, poco me ne resta,
della mia vita svanisce la festa.

                                 
E SE HO SVUOTATO L'ANIMA
 
E se ho svuotato l'anima dal pianto,
poco ora resta: un canto sottovoce,
la sfumatura lieve di un colore...
non un sol grido forte, una passione,
o dei singhiozzi, senza che si sappia
come e da dove nasca il movimento,
se sia tormento o solo un'emozione.
E se ho svuotato l'anima, la perdo.
                                


TESSERE AMORE

Tessere amore, è tessere parole,
quelle belle,( tu vali... sei preziosa )
quelle che disse, timido e perduto,
lui, che baciò il tuo volto, il ventre e il seno,
e poi, ridendo, toccò tutte le stelle,
e le raccolse e chiese- Sono belle?-
Tessere amore, è pur dire qualcosa...
un filo d'oro, il velo tuo da sposa.



SOLE, SENZA SOLE ( terzina lirica con rima classica)

Potrei cercar parole come il sole,
o dolci come bimbi addormentati
o belle come fossero d'amore.

Potrei togliere forza al tuo dolore,
rubare odore e musica alle viole,
dentro conchiglie nascondere fiati.

Potrei sentir messaggi inascoltati,
così passare intere tutte le ore,
sono parole, amore, amare e sole!

 


COME RUGIADA ( terzina lirica)

Come rugiada sopra fiore brilla ...
così lo sguardo splende del mio amore,
ed io dimentico ora qual è l'ora.

Mi perdo e penso e dico ed ora ...
come farei senza questo mio amore,
e guardo quanto ancor la fede brilla,

al dito messa ormai anni fa e brilla ...
sì da tant'anni e luccica pure ora,
come lo sguardo bello del mio amore.

Se ora m'abbracci amore brilla il cuore.


UN VECCHIO ALBUM

Un vecchio album, che giro e sto a guardare,
dentro ci sono foto un po' sbiadite,
storie di vita tutte da sfogliare,
di bei momenti oppure di ferite,
quadri d'amore, immagini un po' amare.
Torna il passato, a galla nelle vite
e affiora tutto come sopra il mare.
Così è il ricordo, l'onda dopo l'onda...
che si dilata e il cuore ci s'affonda.





IO SONO UN RICCIO

Io sono un riccio, porto nel mio cuore
una ferita, ferita d'amore,
metamorfosi faccio al corpo mio,
porto le spine, però rosa ero io,
dissi che s'era del tutto guarita,
ma, lì nascosta, avevo la ferita...
sono ora riccio, addosso ho le spine,
come farfalla aspetto che mi viene ......

un nuovo amore in bozzolo di seta,
su una stellina o su stella cometa.
Io sono riccio, eppure fui farfalla,
forse un pescetto tiratosi a galla,
però ricordo il bel tempo che fu,
quando, da struzzo, amai la mia gru.


 



COME GRETEL

Mi cerco dentro i vicoli dell' anima,
dove restano gli attimi miei persi ,
in scuri labirinti.
Mille suoni rimbombano .
La loro eco conosco.
Una favola pare. Come al bosco,
sono Gretel che briciole raccoglie.
Foglie cadono a terra,
come pane si sbriciolano.
Forse sono i miei sogni,
semi dispersi, resti a me avanzati ,
e che fossero miei veri bisogni,
questo non lo sapevo.
Pure dentro cullavo.
Ma la tua voce, adesso mi richiama,
e mi cerca e mi vuole,
alla luce del sole.


                                             

 

L'AMABILE PAROLA

Bello è il tuo nome, dolce Primavera,
bella, profonda e amabile parola,
che basta dirla e, come una chimera,
vedi, per terra, nascere una viola.

Bello è il tuo nome, porta vita vera,
ti risolleva il capo e poi consola,
e dice a ognuno- Muoviti, sù!..Spera!
S'avvera adesso il sogno tuo...vai e vola!

E non importa perdere l'idea,
che ti ricorda il tempo che va via...
Godi al profumo, che, come marea,

s'alza dal prato verde! Tu ,mia dea,
spandi la vita e parli di poesia.
Bello è il tuo nome, amore è quel che crea.

 
 



Primavera di magia e veleni...
con sorpresa finale ( piccolo rondò)

Vien Primavera e nuova linfa porta,
cerchio su cerchio girano i miei giorni,
di fiori belli colma ha la sua sporta,
cerchio su cerchio conto i suoi ritorni.

 

Vien Primavera e volan gli unicorni,
onda sull' onda va la tua magia,
come alla festa, bimba ora t'adorni
di gioia piena, sembra a noi follia.

 

Vien Primavera e questa non è mia,
di primavere verdi ho pieni i seni,
inutilmente provo nostalgia,
resta soltanto un pozzo di veleni.

 

Vien Primavera, è vera e l'ho già scorta,
stùpida, sento fremere il mio cuore,
non bussa, passa e salta la mia porta, ì
e la mia gioia persa è nel dolore.

POST FINALE ALLEGRO

Vien Primavera, ride ... l'ho già scorta,
stupita, sento fremere il mio cuore,
mi bussa forte ed apro la mia porta
viene e mi porta sporte di colore.


 
  

                     CORIANDOLI E NEVE

Di neve o coriandoli vedo
i fiocchi discendere in basso,
di strani connubi si vive:
di bianco mischiato con nero,
e rosso e poi splendido blu ,
e tutto l' illumina il giallo.
E penso: con me vivi tu.
Di strani connubi si vive:
coriandoli fusi con neve. 




FRASI DISTRATTE

Nell'eco di frasi distratte,
rivivo un momento lontano,
ricordi che affiorano piano,
parole perdute, ma intatte.

E suoni e profumi e poi corse...
-Chi arriva per prima!- Un gioco.
Sorrido, poi penso- Per poco
un dono ho goduto, ma forse...

son cose pensate e mai fatte.-
Pensieri ora, come farfalle
ricordo :eran bianche, eran gialle...
alcune eran rosso scarlatte.


 

STRAPPO LE SCORZE


Strappo dal cuore scorze di disegni
spalmati sopra, sognati bisogni,
e s'apro ancora, l'anima all'amore,
mormora il mare, muore il mio malore.
Dondola l'onda, dondola sull'onda,
musica piana, minima e ruffiana.
-Cloppete cloppe -corri mio cavallo,
lungo la riva segui il mio vascello.
Cavallo bianco, simile a un gabbiano,
-cloppete cloppe- in cielo, sù, lontano.
Dal sogno segni segnati e spalmati ,
al cuore strappo nuova scorza morta,
-cloppete cloppe-corri mio cavallo,
 perché il vascello il cuore mi si porta.
 



 DI SENSAZIONI VIVO

Di sensazioni vivo e poco ancora.
Mani calde che toccano la pelle,
di cielo rosa quando vien l'aurora,
che poi la notte accoglie in sen le stelle.

Di sensazioni vivo, le più belle.
Ma pulsa il cuore forte, certe volte,
quando mi prende smania da ribelle,
per sensazioni perse o d'altre tolte.

Di sensazioni vivo, quelle stolte,
che pare niente diano e vanno perse,
ma sono come rose in siepi folte,
fanno colore e vita a vite perse.

Di sensazioni vivo e tinte terse,
quelle che vede sol chi s'innamora,
quelle che, come terre non emerse,
nascoste stanno quando è giunta l'ora.
 
SCRIVERE POESIE

Cercare il senso, o forse solo un fiato,
suppone cose e vite definite,
perciò cercare credo sia sbaglia:
suppone luoghi in cui sono smarrite.


Cercare dentro aperte vene vita,
(la linfa o sangue, tutto scorre uguale)
trovare solo, inferta, una ferita...
riderci tanto, pure se fa male.

Cosa cerchiamo? Cosa? Solo ascolto!
Tra sassi e mare, amare, amare, amare.
E quel respiro dato che ci è tolto.
Cosa cerchiamo? Solo non star soli.
Tra sassi e mare, amare, amare, amare.
E una carezza calda che consoli.

Cos'è la poesia?

Cercare il senso o forse solo un fiato,
suppone cose, vite definite,
perciò cercare credo sia sbagliato,
suppone luoghi dove le ho smarrite.

Cercare dentro aperte vene vita,
(la linfa o sangue, tutto scorre uguale)
trovare solo inferta una ferita,
riderci tanto, pure se fa male.

Cosa cerchiamo? Cosa? Solo ascolto!
Tra sassi e mare, amare, amare, amare.
E quel respiro dato che ci è tolto.

Cosa cerchiamo? Solo non star soli.
Tra sassi e mare, amare, amare, amare.
E una carezza calda che consoli.



 

 

 SE DICO- SONO!-


Se dico:- Sono!- dico poco... un sogno.
Senza un altrove, un limite, un sol segno,
mi perdo, come nebbia stesa a banchi,
tra le colline e i fossi resi bianchi.


Se dico: -Sono!- cerco la presenza
di chi mi guardi senza indifferenza,
che mi cammini accanto fianco a fianco,
che come il nero esalti questo bianco.

E siamo insieme tutti nel Mistero,
in quest'attimo breve di respiro,
incatenati e persi, nei percorsi
di semi inseminati di rimorsi.

E siamo insieme a vite o morte cose.
E' maggio, ancora... nascono le rose.


PERDERMI

 

Un privilegio? Inizio proprio a crederlo,
quando ti guardo impaurita chiedendo...
- La mano ... la tua mano! -
Tu, per me timoroso ...
- Oh! Di nuovo! No, resta! -
Quello che non ti dico
è che questa mia paura d’impazzire
si mescola ogni volta
al piacere inspiegabile
che provo nel perdermi,
perché il corpo che perdo
dilata il suo confine,
e lo sento nel mondo,
e oltre...e sono io il mondo.
Quello che non ti dico
è che in questi momenti
la mia vita è nel sogno,
che più della realtà
mi si impone e m’invade,
più di quello che tutti
intendiamo realtà.
Che il mio sia un privilegio
davvero inizio a crederlo...
il mio sentirmi persa,
quasi in terra straniera,
questi sensi ovattati
che dici non capire,
che fuggo respirando
così profondamente,
per riacchiapparmi l’anima
che se ne vuole andare.
Ecco...inizio a pensare
che deve essere proprio un privilegio
avere un corpo che ancora ricorda
la sua materia prima,
così che lascia intanto
che il simile abbia il simile,
come la sua acqua, l'acqua...
e il ferro torni ferro,
la terra solo terra.
Però la mano prendimi,
abbracciami a te forte
quando mi perdo...adesso che mi perdo.
 
LA BELLEZZA DENTRO LE PAROLE

Da allora sono bella, da quel giorno
in cui il tuo sguardo vide il mio volto,
era nascosto dentro un mio racconto
e lo vedevi chiaro tu leggendomi.
La mia bellezza dentro le parole,
la bellezza dentro storie inventate,
che da me sono nate e poi soffiate
che da te sono state poi baciate.

 


Esperienze

Sono allungata e fingo d'esser morta,
non muovo membra, nè spingo la porta,
trattengo pure l'alito nel petto,
voglio provare morte ed il suo effetto.

Però mannaggia ... (Etciù!) al mio starnuto
mi muovo tutta e morte n'è venuta.
Così m'arrendo e dico- Non importa,
non c'è esperienza fatta da una morta!

Caldo il mio corpo, bacio la tua mano,
scorre il mio sangue, ti carezzo piano,
Sono allungata, morbida sul fianco
d'amarmi tanto, guardami, sei stanco?
Morte e poi vita, cambiano le carte,
un anno viene e l'altro se ne parte.

 


Come in corda


Come in corda pizzicata d'arpa
nasce musica dalla mia follia
passo di danza con piede senza scarpa
così il ballo di questa vita mia.

Come pianto la musica si perde
cercando va l'età sua più verde
arpa, scarpa, la musica, la vita
girano intorno dentro una ferita.

Come in corda pizzicata d'arpa
scappa Cenerentola senza scarpa
senza carrozza e senza i bianchi cavalli
musica senti e pur piangendo balli.

 
IL SUONO DEL VIOLINO

Nella mia anima vive
il suono di un violino.
Mi commuove, mi prende:
come farlo sentire?
La musica che ho dentro
ha maschera di ferro
e chiodi che feriscono.
Perciò, vai pure via
se temi di soffrire.
Io ho con me questa musica,
il suono di un violino
che vibra. Un dolce miele
ho dentro, che ti diedi
ancora da innocente.
Ma il violino non so,
e mai saprò suonarlo.

 



      NOI DUE

Noi, per destino, mai saremo insieme,
pure se le ali abbiamo aperte in volo,
insieme, colti da sogni e pensieri.


 Noi due che dell'amore abbiamo il seme,
ma non terra d'autunno, che ari solo,
spezzati come fossimo bicchieri.


Ma aspettami sull'orlo del cammino,
aspetta me, che a te verrò vicino

 

 
 
in... versione malinconica


MASCHERE

E' Carnevale! Maschere, con gli occhi
strappati, pare piangono coriandoli
che in aria fanno allegri scarabocchi.

 E ride un bimbo piccolo afferrandoli...
 da bocche aperte sgorgano, è un dolore
che le manine credono balocchi.

Domani, dentro maschere d'attore,
con sguardi morti e volti d'impassibili,
nasconderemo il vuoto di un amore.

E' Carnevale ... e risa grasse s'odono,
i nostri sensi i freni più non mordono.

Domani ancora cenere vien sparsa
su questa terra resa triste ed arsa.


 

DANZE CIRCOLARI

Tra due binari balla e soffia il Tempo:
danze di sempre, danze circolari.
Ha messo ancora il suo vestito bianco...
tesse e ricama giri, e passi spira.
Tesse e ricama un mondo di colori.
Tesse e ricama un mondo di figure.
Tesse e ricama, o siede sul suo trono?
E a noi dice parole come queste:
mai, sempre, adesso, e notte, e vien l'aurora,
ieri, domani, e morte ed il futuro.
Materia a destra, l'anima in là, pura,
con dentro noi tritati in queste mura:
siamo parole nate per l'azione,
con ali grandi pronte a volar via...
ma poi ci tiene, a terra, nostalgia!


 

UN RITORNO
 Di nuovo a farmi male. In un ritorno
 lacero il corpo e l'anima carezzo ...
 voglio placarla, è notte, ma il mio giorno
 quasi senza ragione va lontano,
 e se l'attendo forse attendo invano.
Cosa m'accade? Pago un caro prezzo,
 e ho solo voglia di lasciarmi andare....
 Cosa m'accade? Afferro il cuore e spezzo
 ogni mio sogno messo lì a covare...
 io sono stanca sempre di aspettare.
E la mia storia strappo e guardo intorno,
 cosa narrava... credimi ho scordato,
 se la tristezza  annera ogni contorno,
 il mio cammino è lungo e lungo ho il fiato,
 io sto guarendo ... giorno dopo giorno!

 




MENTRE LA SERA ARRIVA

Mentre la sera arriva, questa luce
è ancora buona...guardo intorno il mondo,
si scalda d'oro, è sogno, e mi conduce
incontro al buio, quello più profondo.

Mi pare vano e sciocco dirlo immondo,
il buio è un velo morbido, da sposa
priva di sposo, e dice - Ti circondo
con le mie braccia tenere...riposa!

Ogni ricordo un attimo riaffiora...
mentre la sera arriva, il mio tramonto,
tesse colori caldi e m'innamora.

Di quando c'eri, dentro mi racconto,
mentre la sera arriva, è giunta l'ora
di ricordare ... e chiudere il mio conto.


Ecco la sera affronto...
a passi lenti vado, mentre aspetto
rallenti il cuore e ceda qui nel petto.

Mi metterò il rossetto ...
e sarò bella come fosse festa,
dopo il tramonto un raggio verde resta.



    C'E' POI ...

C'è poi questa tristezza che mi prende
strani momenti quieti, in solitudine,
come sentissi voce che m'offende,
come volessi vinta l'inquietudine.

L'anima cerca pace e la pretende,
ma niente strappa a forza l'abitudine
di creare fantasmi e storie orrende
che m'affollano dentro a moltitudine.

Così mi sento ancora sola, ancora...
con dentro quasi voglia di morire,
cercando e mai trovando una dimora.

Così m'illudo e penso di partire
scoprendo, quando poi sorge l'aurora,
che questa è solo voglia di fuggire.

 






L'EDEN PERSO

Sopravvissuti tutti, con ferite,
andiamo sparsi e persi per il mondo,
le piume al vento d'angeli, smarrite,
ci consoliamo insieme in girotondo.

Memorie antiche in cuore mio venite,
del Paradiso segno tutto tondo,
perfetto fatto, l'anima lenite ...
poesia, canto, e musica confondo.

Un sogno caldo come fosse fuoco,
un sogno pare l'arte, e il suo creare
si spegne sempre un poco, a poco a poco.

Memoria in cuore portami lontano,
di un gran Concerto sento solo andare
un canto fioco, verso il cielo, piano.

 


IL FAUT ALLER


 

Semplicemente è così ...il faut andare,

se non stai bene devi...devi farlo,

le cose cambiano, oltre vanno e lasciano

sparsi cadaveri, ieri tue farfalle.

Ieri....ma resti pure un passo indietro

con loro sparsa e questo tarlo duole,

il mondo intero è pieno di chi è solo.

La luna chiara ride e non rischiara,

la notte è fonda e vaga e ti confonde,

e cerchi una carezza ...una carezza.

Tu aspetta calma, l'ora va e insegue

la stella nuova e bella del mattino...

una carezza è brezza a te vicina,

è un dolce fiato e viene dal futuro,

è il tuo respiro, è battito di vita.

Semplicemente è così ...il faut andare.


 


 


RICORDO

E poi ci sono queste mie poesie,
che non hai letto e mai leggerai più.
Io ti ho lasciato credere
celassero sospiri
e imbarazzanti frasi appassionate.
Ma tu poi mi hai lasciato.
E mi manca il bussare alla finestra,
quando venivi a casa mia la sera,
per informarmi, certo,
perché le donne devono sapere.
Tu maschilista come sempre, pure...
pure portavi dentro casa il mondo,
e le pareti scure
diventavano chiare.
-Non lavare più i piatti! –
-Smetti, ascolta! -dicevi
- Devi, è molto importante! -
E parlavamo insieme ore ed ore
di tutto... lotte, sogni, sindacato,
economia, politica,
e infine, sempre di storie d’amore.
E si rideva... come si rideva!
Ora ci sono queste mie poesie
che non hai letto e mai leggerai più.
Perchè mi manca il modo,
mi manca come dartele,
e l’estate vicina,
rimpiangerò le sere
afose, sotto l'albero,
in cerchio con gli amici,
davanti casa mia.














D'OBLIO

Sorpresa lieta è riuscire a vedere
le strane strade fatte dalla sabbia,
e la rabbia ci scivola disciolta,
in quelle calde sere
d'ozio, che tutto annebbia e tutto ingabbia.
Mare quasi una favola.
Liscio come una tavola.
Degli interni paesaggi rovesciati
guardo il segno e la vita rubo e prendo,
serbando la sua immagine raccolta
negli occhi. Ma baciati
dall'onda, che li bagna e va morendo,
lascio i calchi ingannevoli,
fermi e pure mutevoli.
Io, su strade di sabbia, vado al  mare,
che d'amare mi parla ...come un dio,
che ha parole d'amore. E più d'oblio.




MIA MADRE ( glosa)

 


Madre mia, dammi il volto da dipingere,
ora che madre sono, e non più verde,
la storia tua mi sembrerà di scrivere.
-Guarda, il cordone più sangue non perde.-

 

Madre mia, dammi il volto da dipingere,
 
sguardo, capelli, rughe: la tua storia,
comprendo infine il modo tuo di fingere,
impressa dentro ho la tua memoria.

 

La storia tua mi sembrerà di scrivere,
nel viso tuo, la linea mia confusa,
ti sono figlia, e madre per rinascere,
la gatta che t'allatta e fa le fusa.

 
Ti vivo come origine e ti creo,
-guarda, il cordone più sangue non perde-
del tempo il corso gira a marameo,
brucia la legna secca, non più verde.


 
Ora che madre sono, e non più verde,
ti leggo come palmo della mano,
niente colori, segno che si perde,
carezza mia, si allunga da lontano.

 
 
DALLE FERITE

Dal marmo freddo nascono figure,
statue scolpite, vive, per ferite
inferte da un artista o dalla vita,
poi levigate piano con le dita,
con le carezze dolci di un amore.
Nel marmo freddo batte ora la vita.

Se questo credi, allora aspetta passi

questa nuvola scura sulla testa,
e i colpi duri della scure addosso.
Quando sarai stremata ...che scoperta!
L'anima libera e la porta aperta.
Dalle ferite nasce la figura.

 


SOLE, SENZA SOLE
( terzina lirica con rima classica)

Potrei cercar parole come il sole,
o dolci come bimbi addormentati
o belle come fossero d'amore.

Potrei togliere forza al tuo dolore,
rubare odore e musica alle viole,
dentro conchiglie nascondere fiati.


 Potrei sentir messaggi inascoltati,
così passare intere tutte le ore,
poi raccontarti magiche mie fole.

  Parole, caro amore, amare e sole!
 

 

RIDICOLO E' L'AMORE...

-Ridicolo è l'amore quando è sera,
e scendi come il sole all'orizzonte,
ridicolo è sentire le passioni,...
esagerate e forti tentazioni.
Ed è una svista, o niente, la tortura,
che la sua pace chiede nell'ardore,
il tempo andato è inutile copiare.
Ridicolo è l'amore, se si muore-.

La voce saggia m'incita e mi guida,
ma il cuore poco ascolta e forte grida:
Finchè il mio sangue scorre nelle vene,
tu, Tempo, invano metti le catene.
Amore è tutto, e Amor ho nella mente,
il resto niente conta, è inesistente,
e finchè avrò respiro, saprò amare,
nel mal d'amore, voglio naufragare!

 COME GRETEL 

Mi cerco dentro i vicoli dell' anima,
dove restano gli attimi miei persi ,
in scuri labirinti.
 Mille suoni rimbombano .
La loro eco conosco.
Una favola pare. Come al bosco,
sono Gretel che briciole raccoglie.
Foglie cadono a terra,
come pane si sbriciolano.
Forse sono i miei sogni,
semi dispersi, resti a me avanzati ,
e che fossero miei veri bisogni,
questo non lo sapevo.
Pure dentro cullavo.

Ma la tua voce, adesso mi richiama,
e mi cerca e mi vuole,
alla luce del sole.



 
 PRIMAVERA OLTRE L'ATTIMO
 
Era Primavera.
E Primavera subito arrivò,
dimenticammo i giorni tristi e freddi,
Era trascorso il tempo, lungo o corto
fosse, quel tempo, corso in morte e vita.
Finito fu l'attimo,
il solo nostro attimo,
finito l'inverno.
Ed io mi chiesi, se avessi potuto
saperlo prima ma ...
Ma s'era perduta
tutta la memoria
delle mie parole,
dei miei pensieri.
Era Primavera.

QUESTO MONDO VIRTUALE

E questo è niente... pure se ci metto
il cuore e quella parte mia negata,
e speranze e poi sogni ed emozioni,
e appagamenti leciti dovutimi,
cento ricordi vivi e le visioni,
le informazioni e crescite e illusioni,
e ancora verdi o scuri pianti e incanti,
e di bellezza voglia e un po' d'amore,...
e il tempo rubo al fare sempre solito...
questo non altro...è solo niente. Niente.
Se è vero, come è vero, basti un gesto,
spegnere o fare assenza solo un giorno,
e per ritorno avere tra le mani,
domani, solo un semplice bel niente.
Niente...ma cos'è ... com'è fatto niente?

Pensando a Natale

Sono terrigna, fatta d'acqua e terra,
però impastata anche d'aria leggera,
nascosto dentro me, mi brucia il fuoco,
e mi consuma come a tutti il tempo.

Natale arriva, ma non lo conosco,
questo Natale è plastica, è rifatto,
sembra d'amore vuoto e un poco stupido,
vorrei tornare lì dove s'è perso.

S'è perso dentro i cuori e s'è nascosto,
sta rintanato come per paura ,
arriverà, è già forse arrivato ,
rinchiuso sta, via mai più se n'è andato.

Il mio Natale voglio, è la Speranza,
se nasce un bimbo nasce una gran luce,
che mi perdoni il Padre se io penso,
che chi non crede è nell'amore immenso.

Sono terrigna, fatta d'acqua e terra,
però impastata anche d'aria leggera,
nascosto dentro me, mi brucia il fuoco,
e mi consuma, come a tutti il tempo.

 






RIDICOLO E' L'AMORE..
-Ridicolo è l'amore quando è sera,
e scendi come il sole all'orizzonte,
ridicolo è sentire le passioni,...
esagerate e forti tentazioni.
Ed è una svista, o niente, la tortura,
che la sua pace chiede nell'ardore,
il tempo andato è inutile copiare.
Ridicolo è l'amore, se si muore-.

 
La voce saggia m'incita e mi guida,
ma il cuore poco ascolta e forte grida:
Finchè il mio sangue scorre nelle vene,
tu, Tempo, invano metti le catene.
Amore è tutto, e Amor ho nella mente,
il resto niente conta, è inesistente,
e finchè avrò respiro, saprò amare,
nel mal d'amore, voglio naufragare!
 
 VOGLIA D'ALTRO

Avere voglia d'altro, forse coccole ,
ma fare tutto come fosse niente,
e se l'ignoro cresce il mio bisogno,
e dentro il vuoto cade il sentimento.
Avere voglia d'altro, e non morire,
è come avere un po' voglia di amare,
restare ferma, quasi per guardare,
l'acqua del fiume correre al suo mare.
Avere voglia d'altro e non capire
che tutto è qui, già nelle mie mani,
che il mio domani brilla tra le dita,
e che preziosa è questa mia vita.

 
E SE HO SVUOTATO L'ANIMA

E se ho svuotato l'anima dal pianto
poco ora resta: un canto sottovoce,
la sfumatura lieve di un colore...
non un sol grido forte, una passione,
o dei singhiozzi, senza che si sappia
come e da dove nasca il movimento,
se sia tormento o solo un'emozione.
E se ho svuotato l'anima, la perdo.


 

Le mie ceneri al mare
La veste toglierò,
e mie ceneri al mare
Di me che ne sarà?
Le mie ceneri al mare.
La strada cambierà,
le mie ceneri al mare.
Sarà la mia avventura ,

le mie ceneri al mare.

Un po' paura avrò,

le mie ceneri al mare.

Il gabbiano verrà,

le mie ceneri al mare.

Lontana volerò,

le mie ceneri al mare.

 

 
 
INSEGUENDO I COLORI
 
M'- innamorai, seguendo dei colori,
I - nutilmente, rotta cambiai in corsa,
L- a scìa aveva un fascino inconsueto.
V- iva sembrava, come mi chiamasse,
I- nsegui- disse- me, vienimi dietro,
A- scolta il cuore, quello non t'inganna,

D-agli fiducia, gioia lei ti porta,
I- ndicherà di strade, meraviglie,

M-i raccomando credici davvero,
I-mmensamente, sempre, sempre, sempre,
C-omprendi bene- nuovamente aggiunse,
H-ai faticato molto migliorandoti!
E- finalmente -dico -ora ci sono,
L-à dove il sole nasce e mai tramonta.
E-ccomi ...sono Milvia Di Michele!
 
RITMO-RITMO-RITMO

R-itorno e come l'onda mi riavvito,
I-ntorno giro, a un vortice infinito,
T- endo l'orecchio al battito del cuore,
M- orte e poi vita pulsa il suo rumore...
O- ra dopo ora, madre terra onora!

R- itorno e fuggo come l'onda in mare,
I- mmersa e persa in questo mio vagare,
T- i prego, lascia andare il mio cammino,
M-ia madre o terra e caro mio destino...
O-ra dopo ora il sole mio m'indora!

R-itorni vanno, dentro il moto eterno,
I-nseparati sono estate e inverno,
T-utto si muove, e pure tutto resta,
M-a è sempre vita, come fosse festa...
O- ra dopo ora, siamo qui ... finora!

 
 
 
LA POESIA NEL CUORE

L- ibera sono, perchè ho fantasia,
A- mo la vita e campo in allegria.

P- er un pensiero solo so godere,
O -piango quando dici di tacere.
E- stasi dolce, panna ora montata,
S -e afferro un verso, metto ali di fata,
I -o vivo sempre come dentro un sogno,

A- mo poesia, sento il suo bisogno,

N -on saprei come vivere, se muore,
E- sarà vuoto, sempre vuoto il cuore,
L -anguido e triste, senza più l'ardore.

C -uore mio, batti versi e belle rime,
U -nica vera gioia...le mie prime
O- re trascorse in dolce compagnia ...
R -icordi? Insieme in voli di poesia,
E- ntrammo dentro un mondo di follia.
 

 

 

 


CON LEI RIDEVI

M-a ormai davvero non t'amo, non più,
I-l lungo inverno gelava il mio cuore,
L-'ho attraversato tutto, c'eri tu,
V-olevo prima solo un fiore... un fiore,
I-nvece neve e neve e nulla più.
A-maro amore lasciami l'odore





D-ella mia siepe. Rose rosse e, orsù,

I-nnamorata nuvola d'ardore,



M-eravigliose rose ...oh!Non godevi,

I-nvece gode chi con me ora c'è .
C-osì è la vita, ma non lo sapevi.
H-o nostalgia di te, che non vedevi,
E- ro al tuo fianco, sempre lì per te,
L-' altra era giovane, con lei ridevi...
E-con me, inverno freddo, e mi perdevi.


 


 
CHE FRAGILE

Che fragile mi veda, caro amico,
niente vuol dire, credi, proprio niente,
trovare so una forza che non dico,
che scuote anche chi fa l' indifferente.

Che fragile mi senti, amico, pure
la mente mia sarà un vulcano vivo,
scintillerà, inventandosi avventure:
ricordi quando, morta mi sentivo?

Che fragile mi dici, amico caro,
io mi ribello, silenziosamente,
procedo avanti,(passo e passo amaro),
seguendo un sogno mio controcorrente.

Che fragile cammini tra la gente,
così cammina chi non vuol cascare,
tranquilla sto, non mi agito per niente,
non tremo, e mai vorrò farti tremare.

Vero è che resta, scura, la paura
di ferirmi, togliendo a questo cuore
tutti i suoi veli, senza più pudore.

Vero è, che fuggo, schiva, dal tuo mondo,
che mio non sento, quasi da straniera
in ombra sto, nascosta e forestiera.

Vero è, che dell'amore avrei bisogno,
per "scutularmi"questa timidezza,
magari di una semplice carezza.

Vero è , che la mia anima si è persa,
che per paura come un gatto scappo,
forse sto per scoppiare come tappo.
 
 
 
 SCORRE IL TEMPO
 Scorre il tempo crudele//che sopra mi cammina,
rughe come disegni//di fiele amari segni.
Perchè vai via Bellezza?//lasciami una carezza.
scorre il tempo crudele//la sera s' avvicina.

Scorre il tempo di miele//misteri vuol svelare,
profondamente dice//semina con l'incanto.
Vieni Saggezza mia! //alla mia mente accanto,
scorre il tempo di miele!//e chiede di sperare.

Fermo sta il tempo lento//dentro l'anima sta,
aspetta e sempre aspetta//un segno senza fretta.
Segno di tutti i segni//vita che vita ci dà.
vita dentro la vita//tempo che se ne va.

Scorre il tempo crudele//scorre quello di miele,
ignaro è il tempo eterno//di questo nostro inverno.
Mio e di tutti al mondo//come in un girotondo,
dal buio va alla luce//è il tempo che conduce.
 LE SPINE E LA ROSA

Di notte, le spine nel cuore
tormentano l'anima mia,
rimbombano echi di ore:
passione con rossa follia.


Abbracciami forte, che sia
fuggita paura dal seno,
s'acquieta la mente mia
racchiusa nel nido sereno.


Tu, mio dolce-amaro veleno...
tu, ape di questo bel fiore...
Potessi io amarti di meno
senza sentirmi chi muore!


Di notte, le spine nel cuore
tormentano l'anima mia,
rimbombano echi di ore:
passione con rossa follia.


Credevo fosse calda malia
quest'ansia che a notte m'assale
suo nome però è gelosia
di un “atomo opaco del male”.

E penso e ripenso a che vale
cambiare l'amore in pazzia:
la vita è un gran Carnevale,
coriandoli sparsi per via.

Di notte, le spine nel cuore
tormentano l'anima mia,
rimbombano echi di ore:
passione con rossa follia


Torna l'alba e torna l'armonia
danza e gira il cerchio di ore,
lascia al buio, il dì, sua bugia
notte muore e ritorna l'amore.


Come rosa che apre il suo fiore
sopra ramo fiorito di verde
rido al corpo del dolce mio amore
nel suo volto il mio sguardo si perde.

Di notte, le spine nel cuore
tormentano l'anima mia,
rimbombano echi di ore:

passione con rossa follia.



LA MIA SOLITUDINE

(orgogliosa, gelosa, bugiarda e illusa)

Ha vasti prati questa solitudine,
ed è orgogliosa, magica e magnifica,
foglie sui rami tremano di luce,
e l'aria fresca arrossa le mie guance.
Tutto è silenzio, quasi di preghiera.

Ma nel suo ventre, a volte, prigioniera,
quando gelosa, vuole sia nascosta ...
inutilmente grido e cerco aiuto,
tolta è la voce mia, non ha più suono,
e spento l'urlo nato nella gola.

 
Poi mi lusinga in coccole e canzoni...
grande bugiarda gioca e si fa beffe
di me che cerco voli azzurri e pace,
intese assurde d'anime mai nate,
e abbracci dolci a corpi ormai lasciati .

Vado scoprendo ormai l'inesistenza
sua, quando piango piano al tuo silenzio,
ma rido presto, s' alzi poi lo sguardo ,
e il tuo sorriso, al mio sorriso, tendi.
Illusa s'era d'essere mia amante .






 
IL BACIO NELLO SQUARCIO DELLA MENTE

Fu solamente un attimo, un solo attimo...
e d'improvviso il cielo si squarciò,
apparve l'oltre...aprendomi il suo fiore,
trapassò il cuore, l'anima riempì,
l'anima e il cuore, quello mio e del mondo,
sentii la forza, sentii la bellezza...
e poi le fasce misero, a me misera,
dissero ...è bene, è lecito legarti,
e come un bimbo piccolo bendarti...
(come un lebbroso o un Cristo io pensai)
fu solamente un attimo,un solo attimo...
ma il tempo eterno, fermo, mi baciò.



  TU SOLAMENTE PIOGGIA
( metal poesia)
Tu solamente, pioggia m'accompagni
Non è mio questo tempo, né la strada.
Aspetto tra figure senza senso.
Aspetto tra volumi evanescenti.
Aspetto. Guardo. Questo è il mio compito.
Aspettare. Guardare. O camminare.
Solo vivo tra morti o morto/vivo.
Non un passato, nè avrò mai futuro. 
Cammino, corro. Invano. Niente cambia.
La stessissima cosa, stessissima.
Aspetto, guardo, corro... disperato.
Aspetto, guardo, corro... disperato.

Sogni in metallo, squarci senza sangue.
Fiato senz'aria, cuore senza amore.
Giochi senza gioia, infinita noia.

Aspetto, guardo, corro... disperato.
Aspetto, guardo, corro... disperato.

Senza qualche ragione, senza scopo.
Senza mistero, senza più domande.
Ammazzarsi sarebbe già qualcosa.
  
Aspetto, guardo, corro... disperato.
Aspetto, guardo, corro... disperato.

 

Tu solamente, pioggia m'accompagni.


CON IL MIO VISO TRA LE MANI

Con il mio viso chiuso tra le mani...
rimani... il cuore scoppia e sento un brivido
che scende lento e tutto il corpo prende.
Vieni! T'accolgo dentro strade umide
e profumate come la mia terra
dopo la pioggia, quando c'è l'estate .
Questo è il tuo posto, e dove sei è il mio.
Con il mio viso chiuso tra le mani
tu non sai quanto e come io ora tremi.
Fai presto, aspetto...baciami la bocca,
mio amore... s'apre in morbido languore.




CON IL MIO VISO TRA LE MANI



Con il mio viso chiuso tra le mani...
così rimani,
e nutri gli occhi tuoi di brezza e sale,
come dal mare,
i seni ho pieni e turgidi di miele,
sono le vele,
che come le ali portano lontano,
fai piano piano,
le tue carezze calde le hanno amate,
e liberate,
sono lenzuola bianche di oro e seta,
sì questa è vita,
scivola il mare sotto il nostro letto ...
ed è perfetto.


SILENZI


E mi rivesto piano di silenzi
celando invano vecchi turbamenti,
ma la carezza che apre la mia mano
il cuore spezza come questo pugno...
passato è giugno, cadono le stelle,
intanto il mare mormora lontano.
E' la mia vita fatta di frammenti,
riflessi rotti... brillano svanendo.
"Raggio di sole, raggio mio bel raggio
resta, ti prego, fammi un po' coraggio"






BALLATA MINIMA

 
Disteso è il giorno a sera
come una donna languida,
come il mio Gran Sasso:
donna d'amore gravida,
scalda questo mio passo...
prima dello sconquasso!
Quando tutto s'annera.
 
 
 
 
LACRIME

 -Dimmi a che serve, a cosa serve piangere
o urlare forte e farsi solo male...-
tu mi dicesti e andasti via lontano
ed io restai perduta e senza voce,
zitta, imparando ad essere un'adulta,
non piango e senza pure mai più ridere,
chiedo a mio figlio, a cosa serve piangere.
Mentre nel cuore serro mille lacrime.
 
 
CONFUSIONE
 
 
 
E mi riacchiappo l'anima e la stringo...
dove te n'eri andata via confusa?
Riprendi posto, resta e con te fingo
che vada tutto bene... e fai le fusa
a quella donna fragile che balla
un passo dietro l'altro, ma barcolla.


IL GUSCIO

Dentro il mio guscio vivo in solitudine
e mi rintano placida nell'anima,
di belle storie vado raccontandomi
e cerco quasi vita ...sto ascoltandole .
Dentro il mio guscio cerca di raggiungermi
chi fuori vive senza mai nascondersi.


FANTASIA D'AMORE

 
Una carezza lungo la mia schiena,
le dita tue mi sfiorano, m'appagano,
m'inarco, trovo, sento ...m'emoziono,
e tu mi stringi così ch'io non fugga
e m'abbandoni piena di passione.

 
Sul collo tuo la bocca mia s'appoggia,
poi ti sussurro ...ti amo, sono tua,
questo momento è nostro, sono tua,
ma voglio andare... tienimi, trattienimi,
chiedimi amore, dimmi di restare.

 
Una carezza lungo la mia schiena,
un esercizio astratto, o poesia...
portami via...portami via...via...
e penso intanto...questa è fantasia,
è solo un vento caldo di follia .

 
SOSPIRI
 
 Il mio cuscino abbraccio, questo resta,
la morbidezza docile di piume,
scelte e infilate dentro la mia federa,
ch'è bianca come sogno d'una bimba...
( rossa vorrei, di porpora vestita)
il mio cuscino bagno di sospiri
mentre tu giri...giri e ti rigiri.


SILENZI SERRO

Silenzi serro dentro e muore l'anima,
soffoca mentre rumina poesie,
le mie, che vanno in cerca d'una musica,
trovando ghiaccio fragile e lì scivola,
s'agita e vola come fosse un angelo.
Silenzi serro, senza farli vivere,
datemi un'eco ... pianga fino al limite,
giungendo fino dove aspetti trepido.

 

 

ANNI

 E metto in fila tutti gli anni miei
sentendo il suono d'una fisarmonica,
ci ballo insieme e la malinconia
va via lontano e cantano le ore
trascorse in corse e pause d'affanni.

E metto in fila nascite e poi morti,
i torti presi e mille batticuori,
l'ansia di vita, tutta la speranza,
i pochi amori, senza tanto amore...
li metto dentro splendidi languori.





FANTASIA D'AMORE (un vento caldo di follia)

Una carezza lungo la mia schiena,
le dita tue mi sfiorano, mi svegliano...
m'inarco, cerco, sento, mi emoziono,...
e tu mi stringi così ch'io non fugga
e m'abbandoni piena di passione.


Sul collo tuo la bocca mia s'appoggia,
poi ti sussurro ...ti amo, sono tua,
questo momento è nostro, sono tua,
ma voglio andare... tienimi, trattienimi,
chiedimi amore, dimmi di restare.

Una carezza lungo la mia schiena,
un esercizio astratto, o poesia...
portami via...portami via...via...
e penso intanto...questa è fantasia,
è solo un vento caldo di follia .

ORA E' FINITA
E mi trattengo al limite di soglia,
avendo voglia
dell'inoltrarmi ed essere partecipe...
del mondo attivo pronto a lasciar traccia ...
e perch'io taccia questo non so dire,
mi prende forse il mal del divenire.
Vorrei restare,
sentirmi a casa, questo amo davvero,
però dispero
di essere accolta, almeno questa volta,
che pare io senta ridere il mio cuore,
solo a guardare dalla mia finestra,
ma mi sequestra
la mia paura...
e il divenire,
come Penelope disfa la mia vita.
Ora è finita.