Cerca nel blog

domenica 21 aprile 2019

metrica ibrida " L'EDEN PERSO"


processo inverso di metrica ibrida, partendo da un sonetto esistente, inserisco versi sciolti

L'EDEN PERSO

(Dimmi dove saremo mai felici, dimmi dove lo fummo mai)


Sopravvissuti tutti, con ferite,
andiamo sparsi e persi per il mondo,
le piume al vento, d'angeli, smarrite,
ci consoliamo insieme in girotondo.

(Se mai fummo angeli, io di certo mi ribellai )

Memorie antiche in cuore mio venite,
del Paradiso segno tutto tondo,
perfetto fatto, l'anima lenite ...
poesia, canto, e musica confondo.

(Per questo scrivo e disegno e vorrei saper cantare e ballare e suonare il violino)

Un sogno caldo come fosse fuoco,
un sogno pare l'arte, che arde invano,
si spegne sempre un poco, a poco a poco.

(per vivere nel posto dove fummo felici o lo saremo, o forse già siamo )

Memoria in cuore portami lontano,
di un gran concerto ho solo un suono roco,
s'espande e s'alza in cielo, piano piano.

(Nel Paradiso di cui non abbiamo memoria)

martedì 16 aprile 2019

MIA MADRE ( metrica ibrida)

https://www.facebook.com/letture.dirodolfo.1/videos/460632241344926/
https://www.facebook.com/letture.dirodolfo.1/videos/245948769479942

Sempre con un criterio di contaminazione, posto qui sotto la poesia a mia madre nelle due versioni che si alternano ( forse dovrebbero essere lette non da una sola persona, ma da due, come due sono gli stili )



MIA MADRE




(Oggi voglio dipingere te, madre,
ora che sono madre anch’io
e, forse, ho finalmente capito.
Il cordone non sanguina più:
sono io, adesso, a partorirti.)




Madre mia dammi il volto da dipingere,
ora che madre sono e non più verde,
la storia tua mi sembrerà di scrivere.
-Guarda!... Il cordone più sangue non perde.-




(Sulla tela l’ovale del tuo volto:
Le tue rughe, il tuo sguardo,
i tuoi capelli grigi, sono la tua storia,
ed io già la conosco
e mi pare di scriverla ogni giorno.)

 

Madre mia dammi il volto da dipingere,
sguardo, capelli, rughe: la tua storia,
comprendo infine il modo tuo di fingere,
impressa dentro ho la tua memoria.




(Come mi somigli madre:
nel tuo viso, i miei lineamenti,
come sarò, o sono già stata.
Il corso del tempo si confonde
e sei insieme, la mia creatura e la mia origine.)




La storia tua mi sembrerà di scrivere,
nel viso tuo, la linea mia confusa,
ti sono figlia e madre per rinascere,
la gatta che t'allatta e fa le fusa.




(Per rappresentarti lascio da parte i colori:
solo segni, quasi per leggerti
come leggono le zingare la mano.
E, nel disegnarti, il carboncino si trasforma,
diventa dolce, non calca,)




Ti vivo come origine e ti creo,
-guarda, il cordone più sangue non perde-
del tempo il corso gira a marameo,
brucia la legna secca, non la verde.




(...ma sfuma e vela,
e diventa una lunga carezza
che, finalmente, riesco a farti.) 




Ora che madre sono, e non più verde,
ti leggo come palmo della mano,
niente colori, segno che si perde,
la mia carezza cerca te, lontano.

giovedì 11 aprile 2019

QUADRI ( metrica ibrida)




TERZA CLASSIFICATA, SEZIONE " METRICA" L'ANFORA DI CALLIOPE 2019, ERICE

un altro esempio di " Metrica ibrida" ho usato la mia prima poesia per costruire un sonetto
https://www.facebook.com/letture.dirodolfo.1/videos/487335955341221/

QUADRI

(Tutta la mia vita passerò davanti ad una sola tela)


Sparisce e torna, eppure pare breve,
la vita tutta, quando a primavera
mostra le rose e subito la neve
imbianca e copre, come il buio a sera.

(e non mi basterà il tempo per fissare una sola forma,)

Rosso, il tramonto è sangue, che dispera:
la forza perde, però l'alba lieve
spazza veloce l'ora, che s'annera,
veste di rosa e spegne l'aria greve.

(né mi contenterò mai di catturare solo il suo aspetto,)

E tutto cambia inesorabilmente
e tutto resta senza ch'io l'afferri,
fugge la vita disperatamente.
(ma volendo rubarle l’anima, tutta la mia vita passerò...)

Così il mio quadro resta eternamente
vergine sposa, senza che sotterri
la brama intensa come fiamma ardente.

(...davanti ad una sola tela.)

giovedì 4 aprile 2019

NERO ( metrica ibrida)




Metrica ibrida


NERO

(Arrivi silenziosa, inavvertibile ombra dei miei paesaggi,)


E l'ombra china segna la mia vita,
mi gioca attorno mentre scende il sole,
lì, dietro il monte, e pare sia finita
quando, nel buio, muoiono le viole.

(non mi accorsi di te, se non quando mi mancò la luce.)


Lì dove dorme il sogno, che non muore,
dove si quieta l'anima e infine
la luce perdo, però non il cuore,
perchè c'è il sole nell'altro confine.

(Infido colore parassita, d’altri colori ti nutri,)


Danzano al buio lucciole rapite,
rubate mentre fragili ridevano,
voi lo sapete perchè tanto soffrite,
voi che perdete quelli che già c'erano.

(ma, pure maledicendoti,l’arcobaleno a te s’inchina
e ti chiama “re della notte”...)

Buio fatale, ( regno tuo è la notte)
linea sottile intorno ad ogni vita,
nero profondo chiuso nella botte,
otre inquietante di vita invaghita.

(forse sa di te altre storie 
e non a torto ti vuole
profeta di albe rosa, 
buio che, nascondendo, 
separa il nulla dall’esistenza.)

Ma oltre i monti, oltre buio e sogno,
si cela l'alba rosa e generosa,
s'annulla il nulla, cresce il mio bisogno,
di rallegrare l'orto con la rosa.
                    
                       
( Pure sei nelle cose,
già ti ho visto definire forme
dare corpo ai colori…
dunque:porti vita o morte?)
 
E nella vita vedo ora la morte
e nella morte vedo ora la vita,
in petto sento battere più forte
il dubbio e cresce l'ansia ...infinita!

martedì 2 aprile 2019

RIME BIFOCALI
















RIME BIFOCALI ( giocando a far versi o versetti o versacci )
( rime all'inizio e alla fine dei versi)
..........
Verso il verso nello stagno,...
perso in acqua trovo un ragno,
terso in cielo sale un lagno.

............
Cingo l'oro con l'alloro,
stringo forte il mio tesoro,
fingo d'essere ossimoro
.........
Sale un canto piano piano,
male forse è il sale invano,
strale è al cuore chi è lontano
.........
Sento a volte nostalgia,
tento allora una magia:
cento baci dono via.
.......
Conto prima piano i baci,
sconto ansie ma tu taci,
monto gesti un po' audaci.
......
Giro subito alti tacchi,
tiro dritta e gioco a scacchi,
miro al re ma tu t'incacchi.