Capitolo XV
PARTIRE?
(CHI FA LA GUIDA SEMPRE SOLA STA
E COME META SOL LA STRADA AVRA’)
Lola stava
davvero male. Erano due settimane ormai che andava avanti così. Clessidra
questa volta lo disse anche ad Anna, la guida. Che l’ascoltò attentamente,
perché condivideva la sua preoccupazione.
La sera era
bella e azzurra. L’aria tiepida e il cielo pieno di stelle. Lola si era seduta
su una panchina di ferro, in giardino, vicino alle ortensie. Quando Anna si
avvicinò, le fece posto.
-Che
splendore!- Le disse- E’ proprio un bel posto.
-Sì- rispose
Anna – Ma tu devi andare via, Lola. Devi curarti.
Lola rimase
un attimo in silenzio, poi respirò profondamente tutta l’aria che nei suoi
poveri polmoni poteva entrare.
-Se vado, tu
sai che non tornerò più. Proprio ora che ho delle amiche. Proprio ora che avrei
voluto fermarmi.
- Non ti lasceremo,
verrò io stessa con te.
- Eh no! Non
usarmi, sai! Tu saresti andata via comunque! Credi non l’abbia capito?
-Oh, Lola,
Lola! T’avevo sottovalutata! Sì, io non posso restare a lungo qui. Morirei.
Bella guida avete scelto!
-Tu ci hai
portate e tu sei la guida. Ma per te sarà difficile restare.
immagina di Azione Creativa
-Vagherò sempre sola?
-Sarai sempre
con qualcuno. Per fargli strada. No, non sarai sola. Ma non riesci a fermarti!
Ovunque andrai, poi avrai voglia di andar via.
-Sai, Lola,
c’è stato un tempo in cui ho avuto un marito, una casa, programmavo dei figli.
-E tuo marito
ti ha lasciata! Sciocco, non sa cosa si è perso.
-Sì, mi ha
lasciata. Mi aveva giurato che il suo amore per me non sarebbe mai morto. Ma mi
ha lasciata.
- Succede, mia
cara, succede. E’ la vita.
- Ma mi ha
preferito un uomo, Lola! Capisci? Mi ha fatto anche vedere la foto. Davvero un
bell’uomo! Quasi accarezzava quella foto! Ed era disperato per me, perché
sapeva che ero cresciuta con lui, amando lui, conoscendo la passione con lui.
Ma non m’amava più, non amava me.
-Che donna sono mai, per
averlo portato a questo?
-Anna era
sull’orlo delle grida e del pianto. Aveva tutti i muscoli del viso contratti.
Ancora, come una vita fa, doveva concentrarsi fortemente per non urlare. E non
era solo per mal d’amore. Era per la rabbia,l’ incomprensione, l’orgoglio
ferito, e l’impotenza. La delusione. Provava avvilimento e disistima.
Solitudine inattesa, infinita e retroattiva.
Lola
l’abbracciò, le carezzò le spalle e le sussurrò - Non gliene volere, non gliene volere!
-Se ti ha
detto che ti voleva bene, davvero te ne voleva. Non gliene volere!
Rimasero
abbracciate un bel po’.
Poi Lola
disse -Non puoi venire con me, hai bisogno della tua libertà. Verrà Rosa, sarà
felice di farlo. Domani gliene parlerò.
E Anna- La
tua volpetta addomesticata!
Lola chiese- E
tu, che farai? Dove andrai?
-Tutti i
posti hanno i loro racconti e i loro personaggi- disse Anna, quasi a se stessa-
Ovunque andrò, scriverò. Parlerò di sentimenti. Il filo che cerco, forse passa
attraverso le storie degli altri. Ci ritroveremo, Lola?
-Certo, cara!
Stabiliremo un giorno da rispettare come fosse festa nazionale e torneremo
tutte qui, tra queste ortensie, a raccontarci i nostri cammini!
-Sì, faremo
così- finì Anna, con il pensiero già altrove.
Non c’era più
niente da dire. Le donne restarono in silenzio a godersi la sera e guardare il
cielo. Lola pensò- Quanta importanza diamo alle nostre vite! Ed ebbe voglia per
un attimo di vedere tutto da lassù, da dove si scorgevano le stelle.
immagine reperita da web
-Al tempio c'è una poesia intitolata "la mancanza", incisa nella pietra.
RispondiEliminaCi sono 3 parole, ma il poeta le ha cancellate.
Non si può leggere la mancanza, solo avvertirla-.
(Frase dal film Memorie di una geisha.)
grazie Cè,è un'ottima citazione! Che "mancanza" sarebbe altrimenti se ... riempita di parole? Non somiglierebbe più a se stessa. Ciao e ..GRAZIE ANCORA!
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