Capitolo XII
UNA FERMATA IMPREVISTA
(SORPRESA! SORPRESA!
QUALCUNA S’E’ ARRESA!)
immagine di Azione Creativa
Tania aveva un segreto: era innamorata! Ed era pure ricambiata.
Ma il suo bel ragazzo era del paese della zia che l’ospitava. Si’,
quella del
- Come soffro! Oh, come sono infelice!
Piuttosto che rimanere ancora con lei, aveva preferito lasciare il suo
Oreste.
Ma non passava minuto che non lo pensasse.
Rifletteva:- Per chi metterò i miei orecchini?
L’amica Veruska la rincuorava, dicendole che bisognava diventare donne emancipate e che era finito il tempo in cui si viveva sacrificando se stesse e si rinunciava ai propri bisogni e alla felicità, solo per seguire un uomo.
Ma non passava minuto che non lo pensasse.
Rifletteva:- Per chi metterò i miei orecchini?
L’amica Veruska la rincuorava, dicendole che bisognava diventare donne emancipate e che era finito il tempo in cui si viveva sacrificando se stesse e si rinunciava ai propri bisogni e alla felicità, solo per seguire un uomo.
Ripeteva sempre - Una sola vita abbiamo, mia cara!
Che sia la tua, non di un’altra persona!
immagine reperita da web
Il treno era
arrivato a Fossotorto e le tessitrici, che sapevano che le fermate sarebbero
state brevi, rimasero tranquillamente nello scompartimento a stiracchiarsi e chiacchierare.
Ma furono avvertite che , per un guasto ai macchinari, c’era da aspettare almeno
un’ora prima di ripartire.
Fossotorto è
un borgo medioevale delizioso, di cui non si parla mai per le sue minuscole dimensioni.
Trascorrerci un’ora? Una meraviglia!
Le donne
scesero, un po’ scocciate dal dover decidere su come impiegare quell’oretta. (Che
poi, si sa, si dice un’ora ma …)
Bastò poco
per consolarle: l’aria frizzantina e fresca per l'altitudine ( siamo sui mille metri)... il piacere della
passeggiata dentro le viuzze, strette tra mura antiche, che giocano ad
apparire e scomparire, intrecciarsi, duplicarsi e sorprendere con improvvisi e
inattesi sbocchi su piazzette con immancabile fontanella canterina (e di
acqua ce n’è davvero tanta! Anche nei cortiletti delle abitazioni che s’intravedono
dai portoncini semiaperti, davanti al municipio, davanti alle due chiese
dedicate una a S. Chiara e l’altra a S. Francesco, altre sparse qua e là con
bell’effetto di cascatelle dai dolci rumori) … e la vista dei monti attorno, verdeggianti e illuminati dalla dolce luce rosa di un bel
tramonto tardo estivo.
Le tessitrici
adorarono osservare, intrufolarsi, dissetarsi dentro quel simpatico borgo dal
nome che sa di magia e d’avventura.
immagine di Paesaggi d'Abruzzo
Ma a
Fossotorto era arrivato, per altre vie,
il disperato Oreste.
Innamoratissimo,
dopo essere riuscito (Dio sa come!) a informarsi sull’itinerario del viaggio
delle tessitrici, era arrivato al borgo, non sapendo il giorno preciso in cui
avrebbe potuto incontrare il suo amore. Paziente, aveva preso alloggio nei
pressi della stazione e, a ogni fermata del treno proveniente da Marina della
Baia, correva a vedere.
A questa
fermata però non fu puntuale, per via dell’oste che doveva portargli il conto e
che ci mise una vita per scriverlo, tanto che Oreste stava per andarsene senza
pagare.
Si consolò
perché seppe del contrattempo e, immaginando che le donne stavano perlustrando
Fossotorto, correndo, andava con il fiatone su e giù per le scalette gridando -
Taniaaaaa! Taniaaaaa! Taniaaaaaaaaaaaaa!
L’eco camminò
nei vicoli e raggiunse la piccola, che cominciò a ridere, a ridere, a
ridere, singhiozzando forte, più di un
pianto.
Il
singhiozzare s’incanalò di vicolo in vicolo e raggiunse "l’Oreste
innamorato".
Scena madre
con mille baci e stritolamenti fortissimi!
Veruska
stette zitta.
-Una di meno
alla meta!- Avrebbe commentato Mitria.
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