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lunedì 17 dicembre 2012

COME IN CORDA

 
 
 
 
 
 
 
 
 


Come da corda


Come da corda pizzicata d'arpa,
nasce musica dalla mia follia
passo di danza in piede senza scarpa
così il ballo di questa vita mia.

Come pianto la musica si perde
cercando sempre l'età sua più verde
arpa, scarpa, la musica, la vita
girano intorno dentro una ferita.

 Come da corda pizzicata d'arpa,
scappa Cenerentola senza scarpa
senza carrozza e senza i tuoi cavalli
musica senti e pur piangendo balli.


 

sabato 15 dicembre 2012

Un suono di violino



 

 

 
 
 
 
 
 


Nella mia anima vive
il suono di un violino.
Mi commuove, mi prende:
come farlo sentire?
La musica che ho dentro
ha maschera di ferro
e chiodi che feriscono.
Perciò, vai pure via
se temi di soffrire.
Io ho con me questa musica,
il suono di un violino
che vibra. Un dolce miele
ho dentro, che ti diedi
ancora da innocente.
Ma il violino non so,
e non saprò mai suonarlo.
 
 
 


 
 

sabato 20 ottobre 2012

amo la " glosa"








SOGNO BIANCO

Mi manchi, come bianco sogno tolto.
Le mie carezze sono lieve piuma,
neve fresca, la mano tua sul volto,
la tua assenza, nella mente, è bruma.
E sogno resta, il mio bel sogno bianco.


Ti cerco, dentro strade trasparenti,
nascosto dalle note, quasi avvolto
nel suono del silenzio dei conventi.
Mi manchi, come bianco sogno tolto.


So che ci sei, anche se non conosco
che il cuore tuo e, come al mare schiuma,
le nostre vite incrociano nel bosco.
La tua assenza, nella mente, è bruma.


Reale più di molti, in ossa e pelle,
t'amo davvero t'amo pure molto,
ombra che prendi luce dalle stelle!
Neve fresca la mano tua sul volto.


Ora che s'apre il bosco, a nuova luce
del sole caldo, che tutto l'alluma,
la strada trovo lì,che a te conduce.
Le mie carezze sono lieve piuma.


Carezze mie rimangono lontano,
non dove sei, non dove aspetti stanco:
svanita è l'ombra, ormai, dalla mia mano.
E sogno resta ,il mio bel sogno bianco.





LA GONNA BIANCA



Sopra il suo corpo, lunga gonna bianca,
quasi una danza il suo cammino sembra,
sempre il suo mare cerca, e mai si stanca,

lei balla e gioca e muove belle membra.



-Ehi! Chiama ( la voce sua d'oro incanta)
- Ehi...voi! Ditemi ...dove trovo il mare?
Sempre il suo mare cerca e mai si stanca,
-Io devo ancora poterlo ritrovare!


Un giorno incontra, nero, un cavaliere,
(lei balla e gioca e muove belle membra)
sopra un cavallo, lei disse - Messere,
portami al mare, cuore non rimembra.-



Quasi una danza il suo cammino sembra,
cuore non mente, forte è mia paura,
ricorda il mare, nulla le mie membra.
-Vieni, – le disse- non è una tortura.



Sopra il suo corpo, lunga gonna bianca,
ma la sua voce forte l'impaura,
e lui la porta a quello che le manca,
- Ecco il tuo mare! Amor ti renda pura.-







 

SENZA MOLTO VIAGGIARE

Sì, ho solcato scuri cieli a notte,
ma devo dire, senza fare viaggio,
e cavalcando nuvole, a più frotte,
guardai soltanto tempo che fu saggio.

Attraversato terre ho fino ad ora,

ma, devo dire, senza fare viaggio,
gira la giostra, mia era quell' ora,
andava verso dove c'era un raggio.

Sopra una lunga scia  ho camminato,
sì, ho solcato scuri cieli a notte,
riflessa in vasto mare disperato

le scarpe furono solo ali rotte.

E cavalcando nuvole, a più frotte
io sono andata indietro nei miei giorni,

le vite sono àncore ridotte,
porto non trova chi vuoi che ritorni.

E l’orizzonte sempre s'allontana,
guardai soltanto tempo che fu saggio,
se bevi troppo, solo a una fontana,

corta è la via, e non arriva maggio.



MIA MADRE


Madre mia dammi il volto da dipingere,
ora che madre sono e non più verde,
la storia tua mi sembrerà di scrivere,
-guarda!... Il cordone più sangue non perde.-

 
Madre mia dammi il volto da dipingere,
sguardo, capelli, rughe: la tua storia,
comprendo infine il modo tuo di fingere,
impressa dentro ho la tua memoria.


 
 La storia tua mi sembrerà di scrivere,
nel viso tuo la linea mia confusa,
ti sono figlia e madre per rinascere,
la gatta che t'allatta e fa le fusa.


 
Ti vivo come origine e ti creo,
-guarda!... Il cordone più sangue non perde-
del tempo il corso gira a marameo,
brucia la legna secca, non la verde.


Ora che madre sono e non più verde,
ti leggo come palmo della mano,
niente colori : segno che si perde,
come carezza lunga va lontano.









D'ODIO VI PARLO, INVECE SENTO AMORE
D'odio vi parlo, invece sento amore:...
rosso, il tramonto incendia la montagna,
la sera rosa scardina il mio cuore,
l'anima soffre, tace e non si lagna.   


D'odio vi parlo, invece sento amore:
chi m'ha ferita, dentro così chiamo,
manca al mio corpo, provoca dolore,
ma come posso odiarlo, se poi l'amo?

l"anima soffre, tace e non si lagna,
ogni pensiero lieto si è mutato,
pace non gode, pesa la montagna
del mio respiro che non trova fiato.

La sera rosa scardina il mio cuore:
di vuoti baci sono ora sognante,
amo l'amore, l'amo ma mi muore...
serata dolce, fatta per l'amante.

Rosso, il tramonto incendia la montagna:
divampa il fuoco, scende giù dal cielo,
dove la roccia viva mi è compagna.
Soffro, non odio. Nell'odio, amore celo.









martedì 16 ottobre 2012

NUOVE POESIE " CONOSCENDO MADAME METRICA"

 
 
 
 
 
 
UN RITORNO ( in quinta rima)

Di nuovo a farmi male. In un ritorno,
lacero il corpo e l'anima accarezzo ,
voglio placarla, è notte, ma il mio giorno,
quasi senza ragione va lontano,
e se l'attendo, forse attendo invano.

Cosa m'accade? Pago un caro prezzo,
o credo solo d'essere un po' stanca.
... Cosa m'accade? Afferro il cuore e spezzo
ogni mio sogno messo lì a covare.
Io sono stanca sempre di aspettare.

E' storia scritta in pagina ora bianca,
ma che cos'era...ormai passato è il giorno!
la colpa, forse è d'essere un po' stanca.
Giro la ruota e torno a camminare.
Il mio cammino è lungo fino al mare.
 
 
 
UN RITORNO

Di nuovo a farmi male. In un ritorno,
lacero il corpo e l'anima accarezzo ,
voglio placarla, è notte, ma il mio giorno,
quasi senza ragione va lontano,
e se l'attendo, forse attendo invano.

Cosa m'accade? Pago un caro prezzo,
o credo solo d'essere un po' stanca....
Cosa m'accade? Afferro il cuore e spezzo
ogni mio sogno messo lì a covare.
Io sono stanca sempre di aspettare.

E' storia scritta in pagina ora bianca,
Giro la ruota e torno a camminare.
la colpa, forse è d'essere un po' stanca.
Il mio cammino è lungo fino al mare,
e che cos'era...ormai passato è il giorno!
 
 
 
 
SE HO SVUOTATO L'ANIMA

Se ho svuotato l'anima dal pianto,
poco ora resta: un canto sottovoce,
la sfumatura lieve di un colore...
non un sol grido forte, una passione,
o dei singhiozzi, senza che si sappia
come e da dove nasca il movimento,
se sia tormento o solo un'emozione.
Se ho svuotato l'anima, la perdo.
 
 
 
 

Storia del principe spocchioso
 e di Cenerentola racchiusa in una nicchia.


Così un bel dì, guardandosi allo specchio,
Cenere, disse:- Adesso basta, invecchio!,
Rivoglio indietro tutto, vita e cocchio,
lividi ho al viso e pure nero un occhio. -

-Quando diventerò molto più vecchio,-
(Cenere, disse:- Adesso basta, invecchio-) -
grande avrò il rammarico, la macchia,
d'aver picchiato te, amor mio, parecchio.-

Così, un bel dì,guardandosi allo specchio,
Cenere:- Adesso basta, sono macchia!-
si disse :- Adesso basta, sono sfracchia,
rivoglio indietro tutto, vita e cocchio.
 -Rivoglio indietro tutto: vita e cocchio,
(lividi ho al viso e pure nero un occhio)
non questo pazzo principe che picchia
e poi mi tiene chiusa in una nicchia.

Il Fato a volte tutti i sogni accrocchia,
così un bel dì, guardandosi allo specchio,
Cenere danzò bella, bella un mucchio.
La bianca luna rise dentro il secchio.
 
 
 
 
 
 
Storia del principe spocchioso
e di Cenerentola racchiusa in una nicchia.2



-Quando diventerò molto più vecchio,-
Le disse lui - (ora però, per me è pacchia)
grande avrò il rammarico, la macchia,
d'aver picchiato te, amor mio, parecchio.-

Così, un bel dì,guardandosi allo specchio,
Cenere:- Adesso basta, sono macchia!-
si disse :- Adesso basta, sono sfracchia,
lividi ho al viso,e vedo molto invecchio.-

Rivoglio indietro tutto: vita e cocchio,
non questo pazzo principe che picchia
e poi mi tiene chiusa in una nicchia.

Il Fato a volte tutti i sogni accrocchia.
La luna bianca rise dentro il secchio,
Cenere danza ancora nello specchio.
 
 
ALTRA ESERCITAZIONE
.

-Quando diventerò molto più vecchio,-
(Cenere, pensò:- Basta, sei un ranocchio!)
-io pagherò il rammarico e il malocchio
d'aver picchiato te, amor mio, parecchio.-

Così, un bel dì,guardandosi allo specchio,
Cenere:- Adesso basta,sei un marmocchio!-
Si disse :- Adesso basta, sei un pidocchio!
Rivoglio indietro tutto, porgi orecchio.-

-Rivoglio indietro tutto, porgi orecchio,
sei solo un pazzo principe che picchia
e poi mi tiene chiusa in una nicchia.
(Lividi ho al viso, e al corpo pur parecchio.)

La bianca luna rise dentro al secchio,
il Fato disse:- I sogni a volte accrocchio-
Cenere salì, bella, nel suo cocchio.
-Rivoglio indietro tutto, qui è un pastrocchio!

-Non resto dentro questo bell'inguacchio,
libera sono e bene m'apparecchio,
al ballo vado,e lascio te, re vecchio.-
Cenere danzò lieve...uno svolacchio!

-L'amore voglio e vita ora mi succhio,
sono come fiore che mostra il cacchio,
se tu mi tratti male ecco un pernacchio,
lasciami in pace, piango già da un mucchio.

Qualcuno accese allora un grosso tecchio,
sembrava il sole, visto lo sfumacchio,
rideva in camino, come dentro al secchio,
ride la bianca luna ... e pur parecchio.
 
 
 
FIORI SUI MANDORLI
 
E Carnevale porta la sua croce,
come cicala brucia la sua voce,
come cicala brucia i suoi colori,
dentro un sol quadro:tutti li divori!
Nell'aria sparge cenere e coriandoli.
Fenice aspetta fiori sopra i mandorli.
E Carnevale porta la sua croce,
fatta di legno segno che si brucia.
 

CORIANDOLI E NEVE

Di neve o coriandoli vedo
i fiocchi discendere in basso,
di strani connubi si vive:
di bianco mischiato con nero,
e rosso e poi splendido blu ,
e tutto l' illumina il giallo.
E penso: con me vivi tu.
Di strani connubi si vive:
coriandoli fusi con neve.


FRASI DISTRATTE

Nell'eco di frasi distratte,
rivivo un momento lontano,
ricordi che affiorano piano,
parole perdute e un po' matte.

E suoni e profumi e poi corse:
-Chi arriva per prima!- Un gioco.
Sorrido, poi penso- Per poco
un dono ho goduto, ma forse...

son cose pensate e mai fatte.
Pensieri ora, come farfalle
ricordo;eran bianche, eran gialle...
alcune eran rosso scarlatte.



STRAPPO LE SCORZE

Strappo dal cuore scorze di disegni
spalmati sopra, sognati bisogni,
e s'apro ancora,l'anima all'amore,
mormora il mare, muore il mio malore.
Dondola l'onda, dondola sull'onda,
musica piana, minima e ruffiana.
-Cloppete cloppe -corri mio cavallo,
lungo la riva segui il mio vascello.
Cavallo bianco, come bel gabbiano,
-cloppete cloppe- in cielo, sù, lontano.
Dal sogno ai segni segnati e spalmati ,
al cuore strappo nuova scorza morta,
-cloppete cloppe-corri mio cavallo,
corri veloce, fuggi la tua sorte





VIEN PRIMAVERA


 
Vien Primavera e nuova linfa porta,
cerchio su cerchio girano i miei giorni,
di fiori belli colma ha la sua sporta,
cerchio su cerchio conto i suoi ritorni.

Vien Primavera e volan gli unicorni,
onda sull' onda naviga una magia,
come alla festa tutta ora t'adorni
per gioia cedi a qualche bella follia.

Vien Primavera e questa non è la mia,
di primavere verdi ho i seni pieni,
inutilmente cerco con nostalgia,
posso soltanto trovarne i veleni.

Vien Primavera, guarda, l'ho già scorta,
anzi la sento dentro, freme il cuore,
non bussa, questa volta ,alla mia porta,
e la mia gioia persa è nel dolore.



 
 


DI SENSAZIONI VIVO

Di sensazioni vivo e poco ancora.
Mani calde che toccano la pelle,
di cielo rosa quando vien l'aurora,

che poi la notte accoglie in sen le stelle.

Di sensazioni vivo, le più belle.
Ma pulsa il cuore forte, certe volte,
quando mi prende smania da ribelle,
per sensazioni perse o d'altre tolte.

Di sensazioni vivo, quelle stolte,
quelle che niente danno e vanno perse,
quelle che, come rose in siepi folte,
danno colore e vita a vite perse.

Di sensazioni vivo e tinte terse,
quelle che vede sol chi s'innamora,
quelle che, come terre non emerse,
nascoste stanno quando è giunta l'ora.





 
Cos'è la poesia?
Cercare il senso o forse solo un fiato,
suppone cose, vite definite,
perchè cercare credo sia sbagliato,
suppone luoghi dove le ho smarrite.

Cercare dentro aperte vene vita,
(la linfa o sangue, tutto scorre uguale)
trovare solo nostra la ferita
... riderci tanto fino a farci male.

Cosa cerchiamo? Cosa? Solo ascolto!
Tra sassi e mare, amare, amare, amare.
E quel respiro dato che ci è tolto.

Cosa cerchiamo? Solo non star soli.
Tra sassi e mare, amare,amare, amare.
E una carezza calda che consoli.




 
LA BELLEZZA DENTRO LE PAROLE
 
 
Da allora sono bella, da quel giorno
 in cui il tuo sguardo vide il mio volto,
era nascosto dentro un mio racconto
e lo vedevi chiaro tu leggendomi
La mia bellezza dentro le parole,
la bellezza dentro storie inventate,
che da me sono nate e poi soffiate
che da te sono state poi baciate.



 
TU NON GUARDARE ...
 
Tu non guardare in fondo all'anima mia,
ti prego, togli lo sguardo, risparmiamelo.
Provo pudore, temo verità
nascoste, povere mie verità.
Sterile donna sono, i seni ho stretto,
costretti dentro fasce come infante,
ma ho bisogno d'aria e movimenti,
o di cadere forse, sbucciarmi ora,
le mie ginocchia o mani, o gambe, o viso.
Da quanto tempo, ferita non sono,
ma nel mio corpo celo tagli veri!
Altri, nascosti, sanguinano invano
dentro il profondo, c'è lì l'anima mia,
che rannicchiata è, e si nasconde.
Tu non guardare fin lì, ho pudore.
 
 
 
Esperienze

 Sono allungata e fingo d'esser morta
non muovo membra, nè spingo la porta,
trattengo pure l'alito nel petto,
voglio provare morte che fa effetto.
Però mannaggia ... (Etciù!) al mio starnuto
mi muovo tutta e morte n'è venuta.
Così m'arrendo e dico- Non importa,
non c'è esperienza fatta da una morta!
 Caldo il mio corpo, bacio la tua mano,
scorre il mio sangue, ti carezzo piano,
 Sono allungata, morbida sul fianco
d'amarmi tanto, guardami, sei stanco?
Morte e poi vita, cambiano le carte,
un anno viene e l'altro se ne parte.
 
 
 
E CAPODANNO
 
E Capodanno viene e non ha capo,
io credo più, che lunga abbia la coda,
più della stella ( dicono a Natale),
della cometa guida , sul Presepe.

E Capodanno gira la sua ruota,
noi, marionette o bimbi pur danziamo,
con la speranza in cuore o disperiamo,
con una chance nuova e il fiato corto.

E Capodanno viene e il tempo passa,
o invece resta fermo e forse aspetta,
aspetta un segno nostro che sia eterno,
che scaldi il cuore vivo di un inverno.

E Capodanno c'è, ma pare storia,
che viene scritta troppo e poco letta,
noi tutti siamo, sì ,protagonisti,
ma soli niente scrivere possiamo.
 
 
 
 
 
VOGLIA D'ALTRO
 
 Avere voglia d'altro, forse coccole ,
ma fare tutto come fosse niente,
e se l'ignoro cresce il mio bisogno,
e dentro il vuoto cade il sentimento.
 
Avere voglia d'altro, e non morire,
è come avere un po' voglia di amare,
restare ferma, quasi per guardare,
l'acqua del fiume correre al suo mare.
 
Avere voglia d'altro e non capire
che tutto è qui, già nelle mie mani,
che il mio domani brilla tra le dita,
e che preziosa è questa mia vita.

 

 
LA BESTIA
 
Cullo la bestia, dorme ora quietata,
innocua, come bimbo è nel mio seno.
La mia bestia ora dorme.
Anzi, sparita sembra nella nebbia,
smembrata sta, nell'ombra sua arretrata.
La mia bestia è sparita.
Piango la bestia, l'amo il mio animale,
che mi ferisce, rugge e mi sconvolge.
La mia bestia, sì, l'amo.

 





L'APPLAUSO

Belli che siamo! Belli e tanto bravi!
D'animo giusto, eppur ... sentimentali,
(e tralasciamo pure come urlavi,
le parolacce tue fondamentali).

Ma nella luce, sotto i riflettori,
ci trasformiamo, siamo grandi attori!

Belli che siamo! Belli e generosi!
Artisti estrosi e ...sentimentali,
senza nessuna vile bile... hermosi!
Tutti dovrebber essere tali e quali.

Ma sol ci rode quell' applauso preso
dall'altro brocco attore senza peso.





CON LEI RIDEVI

M-a ormai davvero non t'amo, non più,
I-l lungo inverno gelava il mio cuore,
L-'ho attraversato tutto, c'eri tu,
V-olevo prima solo un fiore... un fiore,

I-nvece neve e neve e nulla più.
A-maro amore lasciami l'odore
D-ella mia siepe. Rose rosse e, orsù,


I-nnamorata nuvola d'ardore,

M-eravigliose cose ...oh!Non godevi,
I-nvece gode chi con me ora c'è .
C-osì è la vita, ma non lo sapevi.

H-o nostalgia di te, che non vedevi,
E- ro al tuo fianco,sempre lì per te,
L-' altra era giovane, con lei ridevi...
E-con me, inverno freddo, e mi perdevi.







 Le mie ceneri al mare
 
 
La veste toglierò,

le mie ceneri al mare.

Di me che ne sarà?

Le mie ceneri al mare.

La strada cambierà,

le mie ceneri al mare.

Sarà la mia avventura ,

le mie ceneri al mare.

Un po' paura avrò,

le mie ceneri al mare.

Il gabbiano verrà,

le mie ceneri al mare.

Lontana volerò,

le mie ceneri al mare.
 
 
 
 
...che Natale

Ma che Natale è quando c'è la guerra,

anche se dici che non è la nostra?

Ma che Natale è quando c'è la fame,

anche se dici d'essere già sazio?

Ma che Natale è se vedo la morte,

che vela quella stella alta nel cielo?

Ma forse c'è il Natale dei perdenti,

di chi ha il peso in cuore e l'esistenza

ha faticosa, eppure vuole andare,

perchè non vuole sempre disperare.

Ma forse c'è il Natale, per amare.


Pensando a Natale

Sono terrigna, fatta d'acqua e terra,
però impastata anche d'aria leggera,
nascosto dentro me, mi brucia il fuoco,

e mi consuma come a tutti il tempo.

Natale arriva, ma non lo conosco,
questo Natale è plastica, è rifatto,
sembra d'amore vuoto e un poco stupido,
vorrei tornare lì dove s'è perso.

S'è perso dentro i cuori e s'è nascosto,
sta rintanato come per paura ,
arriverà, è già forse arrivato ,
rinchiuso sta, via mai più se n'è andato.

Il mio Natale voglio, è la Speranza,
se nasce un bimbo nasce una gran luce,
che mi perdoni il Padre se io penso,
che chi non crede è nell'amore immenso.

Sono terrigna, fatta d'acqua e terra,
però impastata anche d'aria leggera,
nascosto dentro me, mi brucia il fuoco,
e mi consuma, come a tutti il tempo.

 






 




 
VUOTO D'AMORE

Come macigno, il mio vuoto d'amore,
l'anima prende e in baratro sprofonda,
come metallo pesa sopra il cuore,
sarebbe bello fosse solo un'onda!

Come una giostra che disegna le ore,
arriva l'alba dalla notte fonda,
lacrima lascia di sale un sentore,
amara scia, seppure non profonda.

Farsa o tragedia è tutta questa vita,
se piangi o ridi - smettila, non serve!
Viviamo tutti dentro una ferita.

Goditi l'alba , che ora splende e ferve.
 Presto! Fa' presto! Che tra un po' è finita.
E sii felice, senza più riserve!





 



M'E' SCAPPATA L'IRONIA

M'è scappata l'Ironia,
in un soffio s'è fuggita,
io credevo fosse mia,

lei, invece, è andata via.

Mi ha fatto  - Marameo!
Se m'acchiappi son babbea,
non accetto, io, comandi,
sono libera da amanti.
Chi mi vuole, non m'afferra,
sono "moi" che lo sotterro,
e ricasco sempre in piedi,
se tu pure non ci credi.-
Sono dunque rassegnata
il mio spirito è patata,
se volevo figurare,
non lo posso ora più fare.
M'è scappata l'Ironia
m'ha lasciata con Follia,
triste e mesta con i morti,
che non hanno tutti i torti.





 
 

 

 



(primo Acrostico)

M'- innamorai, seguendo un buon profumo,
I - nutilmente, rotta cambiai in corsa,
L- a scìa aveva un fascino inconsueto.
V- iva sembrava, come mi chiamasse,
I- nsegui- disse- me,vienimi dietro,
A- scolta il cuore, quello non t'inganna,

D-agli fiducia, gioia lei ti porta,
... I- ndicheratti strade e meraviglie,

M-i raccomando credici davvero,
I-mmensamente, sempre, sempre, sempre,
C-omprendi bene- nuovamente aggiunse,
H-o faticato molto migliorandomi,
E- finalmente -disse -ora ci sono,
L-à dove il sole nasce e non tramonta.
E-ccomi sono Milvia Di Michele!

 




 
Come sono e non sono

 

Di me dirò, non quella nello specchio,

ma come vuole l'anima mostrarsi,

le gote rosse, bimba e non invecchio,

negli occhi grandi, sogni in luce sparsi.

 

Le rughe sono segni ormai scomparsi,

agile sono, canto pur parecchio,

morbida e calda, donna che sa amarsi,

vado alla fonte, porto fiori in secchio.

 

Ma dunque dico, come sono invece,

fragile mamma, moglie e tante attese,

una che sogna un mondo dentro un cece.

 

Ma dunque dico- Piacerà in mia vece!-

Sento d'avere ben poche pretese,

e questa cosa, danna la mia "spece".



 


 
Tempo e neve
 

 Tempo che vola, come neve scivola,
acqua corrente va in mille rivoli,
bianco sì, come neve pura, rotola,
si sporca pure, tra sassi imbrattandosi,
scusa se rido un poco, sdrucciolandomi,
ma vedi, il tempo cambia e poi si liquefa,
resta la danza e tutta la sua musica,
delle ore, note che suonando cantano,
allegra sono,rido e dovrei piangere,
pensando io, cosa brutta e sciocca arrendersi
al tempo reso sporco inarrestabile.
 
 grazie ad Adriano Pierulivo che mi ha ispirato
( un nome, una garanzia)
 





 
C'è poi....

C'è poi, questa tristezza che mi prende,
strani momenti quieti, in solitudine,
come sentissi voce che m'offende,
come volessi vinta l'inquietudine.
 
Forse l'anima mia molto pretende,
ma niente strappa a forza l'abitudine
di creare fantasmi e storie orrende
che m'affollano dentro a moltitudine.

Così mi sento ancora sola, ancora...
con dentro quasi voglia di morire,
cercando e mai trovando una dimora.

Così m'illudo e penso di partire,
scoprendo, quando poi sorge l'aurora,
che questa è solo voglia di fuggire.

 




 

NOI DUE

Noi, per destino, mai saremo insieme,

pure se le ali abbiamo aperte in volo,

insieme, colti da sogni e pensierì.


 
Noi due che dell'amore abbiamo il seme,

ma non terra d'autunno, che ari solo,

spezzati come fossimo bicchieri.

 

Ma aspettami sull'orlo del cammino

aspetta me,che a te verrò vicino.



 



Che fragile


Che fragile mi veda, caro amico,
niente vuol dire, credi, proprio niente,
trovare so una forza che non dico,
che scuote anche chi fa l' indifferente.

Che fragile mi senti, amico, pure
la mente mia sarà un vulcano vivo,
scintillerà, inventandosi avventure:
ricordi quando, morta mi sentivo?

Che fragile mi dici, amico caro,
io mi ribello, silenziosamente,
procedo avanti,(passo e passo amaro),
seguendo un sogno mio controcorrente.

Che fragile cammini tra la gente,
così cammina chi non vuol cascare,
tranquilla sto, non mi agito per niente,
non tremo, e mai vorrò farti tremare.

Vero è che resta, scura, la paura
di ferirmi, togliendo a questo cuore
tutti i suoi veli, senza più pudore.

Vero è, che fuggo, schiva, dal tuo mondo,
che mio non sento, quasi da straniera
in ombra sto, nascosta e forestiera.

Vero è, che dell'amore avrei bisogno,
per "scutularmi"questa timidezza,
magari di una semplice carezza.

Vero è , che la mia anima si è persa,
che per paura come un gatto scappo,
forse sto per scoppiare come tappo.










Le spine e La rosa




Di notte, le spine nel cuore
tormentano l'anima mia,
rimbombano echi di ore:
passione con rossa follia.


Abbracciami forte, che sia
fuggita paura dal seno,
s'acquieta la mente mia
racchiusa nel nido sereno.


Tu, mio dolce-amaro veleno...
tu, ape di questo bel fiore...
Potessi io amarti di meno
senza sentirmi chi muore!


Di notte, le spine nel cuore
tormentano l'anima mia,
rimbombano echi di ore:
passione con rossa follia.

Credevo fosse calda malia

quest'ansia che a notte m'assale
suo nome però è gelosia
di un “atomo opaco del male”.

E penso e ripenso a che vale
cambiare l'amore in pazzia:
la vita è un gran Carnevale,
coriandoli sparsi per via.

Di notte, le spine nel cuore
tormentano l'anima mia,
rimbombano echi di ore:
passione con rossa follia.

Torna l'alba e torna l'armonia
danza e gira il cerchio di ore,
lascia al buio, il dì, sua bugia
notte muore e ritorna l'amore.
 
Come rosa che apre il suo fiore
sopra ramo fiorito di verde
rido al corpo del dolce mio amore
nel suo volto il mio sguardo si perde.

Di notte, le spine nel cuore
tormentano l'anima mia,
rimbombano echi di ore:
passione con rossa follia.




 
 
 
 
Scorre il tempo

Scorre il tempo crudele,
che sopra mi cammina,
rughe come disegni,
di fiele amari segni.

Perchè vai via Bellezza?
lasciami una carezza.
scorre il tempo crudele,
la sera s' avvicina.

Scorre il tempo di miele,
misteri vuol svelare,
profondamente dice,
semina con l'incanto.

Vieni Saggezza mia!
alla mia mente accanto,
scorre il tempo di miele!
e chiede di sperare.

Fermo sta il tempo lento,
dentro l'anima sta,
aspetta e sempre aspetta,
un segno senza fretta.

Segno di tutti i segni,
vita che vita ci dà.
vita dentro la vita,
tempo che se ne va.

Scorre il tempo crudele,
scorre quello di miele,
ignaro è il tempo eterno,
di questo nostro inverno.

Mio e di tutti al mondo,
come in un girotondo,
dal buio va alla luce,
è il tempo che conduce.







Rondò per una stella cadente



Sopra la sdraio, stesa su di un telo,
respiro a lungo l'aria del mio mare
a naso in sù, guardando verso il cielo
sogno e credo, leggera, di volare.

Dal mare al cielo e dal cielo al mare:
Che meraviglia! Che dolce magia!
Volo e mi pare quasi di danzare:
godo e ridendo dico: ma è follia!

Giro e volteggio piena d'allegria
tra bianche nubi e una prima stella,
s'è fatta sera, mi prende nostalgia,
della mia terra, che pure è tanto bella.

S'azzurra il cielo e brilla una fiammella,
poi mille e mille, trapuntano la volta:
Dammi una scheggia, piccola mia stella,
una sola, chè mia sfortuna sia tolta

Sopra la sdraio, stesa su di un telo
vedo cadere una stellina al mare
vola per me leggera come un velo
luce che muore e dolce da guardare.






Come in corda

Come in corda pizzicata d'arpa
nasce musica dalla mia follia
passo di danza con piede senza scarpa
così il ballo di questa vita mia.

Come pianto la musica si perde
cercando va l'età sua più verde
arpa, scarpa, la musica, la vita

girano intorno dentro una ferita.

Come in corda pizzicata d'arpa
scappa Cenerentola senza scarpa
senza carrozza e senza i bianchi cavalli
musica senti e pur piangendo balli.





Un foglio bianco

Un foglio bianco, qui, sul tavolino,
aspetta un mondo che Maria colori,
di rosso,verde,giallo e di turchino,
che ci racconti storie dei suoi amori.
.
Ride Maria, perchè non ha timori
e racconta di un bacio e una carezza ,
presi, s’incantano due ammiratori:
Maria ride, e il loro cuore spezza.

L’uno dei due, vinto da tristezza,
chiede alla bella – donami un sorriso!
Maria l’ascolta, piena d’allegrezza
e tutto le s’illumina il bel viso.

Un foglio bianco ora è un Paradiso
perchè dentro risplende un bel gioiello
-Dona a me pure , dammi il tuo sorriso!
Si lagna e prega ora anche Marcello.

Risponde lei, guardando il giovincello
-Piangi ma non sai che il tuo destino
colore ha , e come un fiore è bello
dolce amore mio, caro Arlecchino!





Quanto amore


Quanto amore soffocato
Quanto amore che va via
Quanto amore disperato
Quanto amore da follia
Quanto amore bimba mia
Quanto amore che si perde
Quanto amore e così sia
Quanto amore ancora verde
Quanto amore intorno arde
Quanto amore che t' illude
Quanto amore per bastarde
Quanto amore da palude
Quanto amore che t'illude
Quanto amore tuttavia
Quanto amore mia Gertrude
Quanto amore dato via




Rinfresca

Voglia di sciarpa, giacca e stivaletto
di bel calore dentro il caminetto,
nelle giornate corte e smorte e buie
quando pigrizia allenta i movimenti.
Ma lo scandire stanco d'ora in ora
so che intristisce l'anima e la mente,
allora penso al seme nella terra,
nel ventre dove il cuore suo rinserra.








Gabbia e gabbia-Nella
 

La gabbianella, // nella sua gabbia,
-Love me, yes, love me ! // vuole volar,
ma la sua gabbia // non ha le sbarre,
- Love me, yes, love me!- // lei lo può far.
-Apri le ali!- // - Love me, yes, love me!-
-E nell'azzurro // su salirai-
Ma la gabbiana, // gabbia non molla,
dentro è tranquilla // ora che sa,
ora conosce // la libertà!




gabbia di sogno // gabbia leggera
...era d'Inverno// ora è Primavera!