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lunedì 16 aprile 2012

CRONACA DI UN'ALIENAZIONE QUASI FELICE (IL SOGNO PERDUTO) ...continua



… Alienarsi entrando in un sogno:
Martin: non ti pare di conoscere già questa donna?




IL SOGNO PERDUTO


Assorta nei miei pensieri, cammino con lo sguardo rivolto verso l’orizzonte. Com’è bello il mare!
C’è nel colore azzurro qualcosa che lo rende unico, una sua capacità speciale: parla e accarezza morbidamente il cuore, la mente e l’anima.
Era così sognare? Era questo che sentivano gli antichi quando sognavano?  Carezze sul cuore, nella mente, dentro l’anima?
I sacri specchi li mostrano lunghe ore persi nell’atto di rigenerarsi : si muovono, a volte parlano nel sonno, tuttavia restano distanti dalla loro sfera attiva.
Di più non possono mostrarci: le costanti da inserire nei loro dati sono troppo varie e numerose. Il dott. Sun è riuscito ad ottenere delle simulazioni, ma è come sentire il rumore del vento che muove le foglie secche e poi dire che si sa cosa sia il vento!
Questa mia terra è così bella, ma la dicono malata, e pare che questa sua malattia ci abbia causato la perdita della capacità di sognare.
Oh!Dolce Padre, spiegami! Fammi capire non solo perchè l’abbiamo persa, ma cos’è che abbiamo perso: cos’è il  “SOGNARE?”
Eccomi! Sono arrivata alla grande BOCCA. L’ingresso che conduce alla tua voce è un enorme fiore che sprofonda: so che avrò paura, che mi sentirò estraniata, persa. Ma non potevo non venire ad ascoltarti !
L’ora è tardi, ma quando tu chiami, le ore sono ferme e la luce è fissa. Niente più cambia volto, niente scorre.
Il mio cuore solo batte, questo cuore che m’hai donato e che hai voluto non s’arresti mai.
Ed è lì che tu hai bussato, come un soffio ho sentito l’alito di Te.
Dolce padre, dolce Sogno !
OH! Perché mai ti ho così chiamato? Che significato ha questa parola nella mia bocca?
Vedi? La tua Amira sta raggiungendo la tua voce: oggi per me è un grande giorno, è il mio giorno della RIVELAZIONE.  Lo attendevo da tanto!                                                                                                                                                         Ho raggiunto la FOCE, qui spunta il grande fiore, la grande BOCCA.
La nube  d’oro si è diradata lasciando libero il passaggio e la corolla grigia si è aperta per accogliermi, ma rendendomi inquieta: no, non è un fiore, non ha profumo e non vive , è una gola profonda e affamata, farebbe paura , se non fosse per la musica, questa dolce musica che più di una sirena mi fa muovere i passi verso la sua direzione.  Mio dolce Padre, guidami! E aiutami.
Ercole mi segue, viene sempre con me da quando me lo inviasti, ma non mi farà compagnia in questo viaggio. Il suo pelo è morbido, lo accarezzo prima di lasciarlo andare, sarò sola questa volta. Ecco sto toccando la corolla, tra un po’ mi sembrerà di morire, diventerò gas libero, ma nessuna mia cellula andrà persa, si ricomporranno nel ventre della terra.
Un’esperienza che non ho mai fatto, che ognuno vive una volta sola e la tiene per sé, senza poterla comunicare.
-Che meraviglia! Che brividi dolci! Perché mai avevo paura?-
Sono diventata musica! Sono io che suono con il mio corpo che si è trasformato in una miriade di dolcissime note vive e felici, che partoriscono un’armonia musicale infinita e dilagante.
Ed io sono consapevole e vivo coscientemente la mia trasformazione.
Ora, lentamente, la musica evapora in luce, poi sedimenta colori ed io mi ricompongo in una sfera leggera e bellissima, più di una farfalla, più di un fiore, più di una stella.
Immaginavo di sprofondare in un buio profondo e invece il fiore era una porta verso un altro universo, non la bocca di un ventre vorace, ma un bacio verso l’estasi.
-Dunque è questa la RIVELAZIONE!- Il pensiero torna a formularsi nella mia mente, e incontra altri pensieri che sono sfere bellissime e felici come me, e penso: questo è IL PARADISO!
-No!- mi dice una dolce voce – Questo è il SOGNO! Ora che lo hai trovato, portalo con te nel tuo mondo, ma non potrai regalarlo a nessuno, perché, solo chi viene a cercarlo spontaneamente, lo troverà!-.
Ora sono tornata e porto con me IL SOGNO. Ma non posso darvelo, né posso indicarvi la via, perché quella era la mia porta, non la vostra.

Se volete anche voi IL SOGNO, non vi resta che mettervi in cammino.

(mdm)





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