… Alienarsi entrando in un sogno:
Martin: non ti pare di conoscere già questa donna?
IL SOGNO
PERDUTO
Assorta nei
miei pensieri, cammino con lo sguardo rivolto verso l’orizzonte. Com’è bello il
mare!
C’è nel
colore azzurro qualcosa che lo rende unico, una sua capacità speciale: parla e
accarezza morbidamente il cuore, la mente e l’anima.
Era così
sognare? Era questo che sentivano gli antichi quando sognavano? Carezze sul cuore, nella mente, dentro
l’anima?
I sacri
specchi li mostrano lunghe ore persi nell’atto di rigenerarsi : si muovono, a
volte parlano nel sonno, tuttavia restano distanti dalla loro sfera attiva.
Di più non
possono mostrarci: le costanti da inserire nei loro dati sono troppo varie e
numerose. Il dott. Sun è riuscito ad ottenere delle simulazioni, ma è come
sentire il rumore del vento che muove le foglie secche e poi dire che si sa
cosa sia il vento!
Questa mia
terra è così bella, ma la dicono malata, e pare che questa sua malattia ci
abbia causato la perdita della capacità di sognare.
Oh!Dolce
Padre, spiegami! Fammi capire non solo perchè l’abbiamo persa, ma cos’è che
abbiamo perso: cos’è il “SOGNARE?”
Eccomi! Sono
arrivata alla grande BOCCA. L’ingresso che conduce alla tua voce è un enorme
fiore che sprofonda: so che avrò paura, che mi sentirò estraniata, persa. Ma
non potevo non venire ad ascoltarti !
L’ora è
tardi, ma quando tu chiami, le ore sono ferme e la luce è fissa. Niente più
cambia volto, niente scorre.
Il mio cuore
solo batte, questo cuore che m’hai donato e che hai voluto non s’arresti mai.
Ed è lì che
tu hai bussato, come un soffio ho sentito l’alito di Te.
Dolce padre,
dolce Sogno !
OH! Perché
mai ti ho così chiamato? Che significato ha questa parola nella mia bocca?
Vedi? La tua
Amira sta raggiungendo la tua voce: oggi per me è un grande giorno, è il mio
giorno della RIVELAZIONE. Lo attendevo
da tanto!
Ho raggiunto la FOCE, qui spunta il grande fiore, la grande BOCCA.
La nube d’oro si è diradata lasciando libero il
passaggio e la corolla grigia si è aperta per accogliermi, ma rendendomi
inquieta: no, non è un fiore, non ha profumo e non vive , è una gola profonda e
affamata, farebbe paura , se non fosse per la musica, questa dolce musica che
più di una sirena mi fa muovere i passi verso la sua direzione. Mio dolce Padre, guidami! E aiutami.
Ercole mi segue,
viene sempre con me da quando me lo inviasti, ma non mi farà compagnia in
questo viaggio. Il suo pelo è morbido, lo accarezzo prima di lasciarlo andare,
sarò sola questa volta. Ecco sto toccando la corolla, tra un po’ mi sembrerà di
morire, diventerò gas libero, ma nessuna mia cellula andrà persa, si
ricomporranno nel ventre della terra.
Un’esperienza
che non ho mai fatto, che ognuno vive una volta sola e la tiene per sé, senza
poterla comunicare.
-Che
meraviglia! Che brividi dolci! Perché mai avevo paura?-
Sono
diventata musica! Sono io che suono con il mio corpo che si è trasformato in
una miriade di dolcissime note vive e felici, che partoriscono un’armonia
musicale infinita e dilagante.
Ed io sono
consapevole e vivo coscientemente la mia trasformazione.
Ora,
lentamente, la musica evapora in luce, poi sedimenta colori ed io mi ricompongo
in una sfera leggera e bellissima, più di una farfalla, più di un fiore, più di
una stella.
Immaginavo
di sprofondare in un buio profondo e invece il fiore era una porta verso un
altro universo, non la bocca di un ventre vorace, ma un bacio verso l’estasi.
-Dunque è
questa la RIVELAZIONE!- Il pensiero torna a formularsi nella mia mente, e
incontra altri pensieri che sono sfere bellissime e felici come me, e penso:
questo è IL PARADISO!
-No!- mi
dice una dolce voce – Questo è il SOGNO! Ora che lo hai trovato, portalo con te
nel tuo mondo, ma non potrai regalarlo a nessuno, perché, solo chi viene a
cercarlo spontaneamente, lo troverà!-.
Ora sono
tornata e porto con me IL SOGNO. Ma non posso darvelo, né posso indicarvi la
via, perché quella era la mia porta, non la vostra.
Se volete
anche voi IL SOGNO, non vi resta che mettervi in cammino.
(mdm)
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