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mercoledì 6 novembre 2013

Pensieri sparsi





 


Passeggiando tra i pensieri
ho percorso l'Oggi e Ieri
or mi resta tra le mani
tutto intero il mio domani.
Vado a dritta...vado a manca?
Io però mi sento stanca
e mi siedo per un po',
alla vita penserò,
alla vita ch'è una sola  

ed allora, Milvia ... vola!



 

 Non piangere...disse il saggio...fuggiranno tutti e tu non avrai consolazione, ma se sorridi avrai il cuore pieno di sole...e gli altri verranno a scaldarsi!
-Non piango -risposi- non piango mai io...ma dimmi ,saggio, è vergogna piangere?-
E lui- Non bisogna mai vergognarsi dei sentimenti, bisogna solo farli fiorire-
-Saggio, accetta allora questo fiore bagnato di rugiada...o forse è una lacrima?-








Nulla si perde, disse mentre disegnava sulla sabbia meraviglie. E venne il vento e scompose ogni cosa..ma nulla andò perduto.

 
 







 


 
 

Essere felici per cose da niente...cose da niente che contengono tutto.
Io oggi sono felice per essere riuscita a pulire il mio divano giallo ocra, per averlo reso come nuovo.
E non ditemi che sono una maniaca della pulizia...non lo sono!
Ma il mio divano è stato poco apprezzato, trattato molto male, non capito ...è così caldo, accogliente, forse un po' troppo delicato perché di alcantara e assorbe le macchie e le mostra tutte addosso.
Andava vissuto in altro modo, invece la violenza che ha subito pareva l'avesse reso irrecuperabile, in coma irreversibile.
Ho provato con mille prodotti...inutile ogni tentativo.
Poi, quasi per caso , ho usato una bustina per lavare seta e capi delicati, l'ho diluita nell'acqua tiepida in una bacinella e mi sono chinata con calma su di lui, con una spugnetta l'ho accarezzato su ogni traccia di malcuranza nostra. ..è rifiorito da subito, come un fiore assetato è rinato, rinvigorito, ha ripreso luce...ora è ancora un po' umido e in convalescenza, ma tutti in famiglia siamo felici per lui.









 
 
Ancora una volta...ancora lo stesso errore di sempre.
La mia foga di sviscerare, cercare, approfondire mi fa perdere la visione di partenza, la più semplice, quella della mia dimensione.
Ho cercato di nuovo di vedere, speculare a raggi X... e ho guardato il cuore, i polmoni, le ossa... ma il sorriso, lo sguardo, il profumo della pelle...dove li ho lasciati?
Oggi sento il bisogno di riconquistarmi la semplicità della visione, rivesto strato dopo strato il corpo della mia realtà, e vado accorgendomi che consistono in mille punti di vista, dubbi, infiniti problemi.
Ecco ritorna la forma della bocca, il lobo delle orecchie..il collo pallido con quel neo sulla destra, il verde dell'iride mischiato di lilla, le palpebre... il corpo è finalmente tutto intero, prima nudo, poi pudicamente vestito di veli leggeri...e balla alla luce del sole...o della luna...apparentemente senza musica, perchè quella non l'ho vista cercando e rovistando nel profondo ... ma è musica che si sente se chiudi gli occhi e t'abbandoni.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Un'intervista...Gianmaria Testa sta parlando di musica ..o della vita ...o della musica e della vita fuse insieme...e mi emoziono. Mi emoziono per il suo sentire, per il suo modo di concepire l'arte e soprattutto per una sua risposta sull'ispirazione ...
-C'è una donna che ha partorito su un gommone, è morta affogata insieme al figlio appena nato...che vuoi scrivere?-
Torno a casa e riascolto le sue canzoni, che non ricordavo, sono di nicchia, come si dice.Io ho le figlie che mi costringono ad aggiornarmi e indovinano sempre cosa mi piace.
Mi sento meglio, più viva e più vera, mi riconosco in qualcosa, rafforzo la mia identità.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sono stanca non sto bene... ma non so se è il corpo a farmi ammalare l'anima e o se è la depressione a far star male il mio corpo...come sempre sarà  l'uno e l'altra.
Però la psicologia, oltre ad aver rivoluzionato l'ottica con cui guardare i sentimenti, ha fatto pure un danno. Forse sto male e debbo controllare semplicemente la mia pressione, mangiare meno usando poco sale...cose tecniche in fondo. I miei problemi esistenziali ci sguazzano nel malessere... ma domani starò bene e saranno messi da parte. Amerò pure questa pioggia che mi fa già attendere la brutta stagione. Oggi che sto male non ho amato una splendida giornata di sole.
 
 
 
 
 
 
Un'influenza... e tutto mi pareva triste e i pensieri erano pesanti e non riuscivano a formarsi, a volare leggeri. Il corpo padroneggia la mente, non viceversa...non solo viceversa.
Lo diceva mamma, lo si sente dire sempre...la salute prima di tutto!
Però poi tutto s'intreccia,  ci si ammala quando la mente e lo spirito sono più fragili ... allora addio dualismo! Non è facile separare l'anima dalla terra dopo che qualcuno li ha impastati così bene.
Oggi che sono quasi guarita e...guardate!...C'è pure il sole!...Oggi...dicevo...
sento dentro di nuovo una dolcezza di vivere, una languidezza amorosa pari alla linfa o sangue che scorre meglio nelle mie vene, alla pelle che sento meno tesa e secca, ammorbidita dal piacere di stare bene. Forse il segreto è tutto lì...stare bene, avere la salute, essere in armonia con se stessi e possibilmente con il mondo. Se ognuno ottenesse per sé questo piccolo risultato ...che meraviglia per tutti vivere!



Appesi al muro e ad una grata sotto il balcone dondolano al vento peperoncini e pomodorini raggruppati a formare quasi grandi palle di Natale...li vedo dalla finestra della mia camera e penso... il segreto della vita è questo, il movimento!
L'eterno è quiete, ma la vita è movimento alimentato dal respiro...
...e il respiro cosè? Forse il bacio dell'Eterno alle cose, un bacio timido che si nasconde tra gli interstizi, tra un corpo ed un altro, che vive nelle pause, nei silenzi.
Allora il segreto della vita è quello di possedere in sé l'eterno e poi dimenticarlo, cosicché continua a scorrere, credendo di fluire...
punto... linea...punto... linea... il messaggio viaggia e va lontano, ma i punti e le linee non sono che inchiostro nero,è l'intervallo che li anima, trasparente e discreto.... necessario.





Tra pochi giorni sarà l'Epifania e verrà la Befana... è una figura simpatica la Befana, è amica mia da sempre...io babbo Natale non l'ho mai avuto, ma lei veniva sempre la notte del 5 gennaio ...veniva e mi portava tutto e quasi niente...un asciugamano da corredo, due mandarini profumati...qualche caramella..e la calza era più che piena.
E' venuta sempre, fino a quando ho abitato con i miei e mamma giocava a prendermi in giro dicendo che no...non era lei e io giocavo a mia volta non scendendo la notte a tanarla...
ricordi dolci ...grazie befana!

Anche le mie figlie hanno ricevuto sempre la sua visita, un anno nevicò tanto e uscii con stivali e vestaglia per prendere i regali nascosti in macchina...portai con me una scopa...così se qualcuno per caso...
- ecco la Befana !- mi dissi.


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Questa la devo proprio raccontare, anche se normalmente provo pudore nel dire esplicitamente i miei fatti privati, ma...
 
 
sono stata in pensiero alcuni giorni per mio padre, aveva la bronchite e non ha mangiato per tre giorni...inoltre mia suocera è a letto per una caduta e io mi sentivo in colpa per non andare spesso da lui..molte volte abbiamo disperato che superasse alcuni problemi di salute, ma lui, alla faccia della sua età ( 102 compiuti)... è sempre tornato in firma presto, come fanno i bimbi.
 
Questa mattina per me è stata giornata d'ospedale per un mio pre- ricovero ( so che pare una lagna la situazione tutta...ma aspettate a giudicare! )... dunque sono tornata tardi e affannata e dopo aver pranzato, stavo lavando i piatti, quando...toc..toc..un bussare inconfondibile...
mio padre è venuto a piedi da me a trovarmi( un centinaio di metri...ma che meraviglia!)..e a trovar pure mia suocera...
abbiamo preso insieme il caffè, lui ha mangiato il pandoro e poi mi ha domandato...- come sta la vecchia?-
.-) la vecchia nominata da lui è la mia suocera caduta ( 91 anni compiuti)..
non ho parole!...sono troppo felice!


 
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Ho ritrovato questo pensiero, faceva parte di un lavoro a più mani con tema l'Arno

Le acque dell’Arno!



La prima volta le conobbi durante la mia " luna di miele", quando con la nostra centoventisei blu, giovani e appassionati, io e mio marito partimmo per il nostro viaggetto di nozze



procedendo con calma verso tre belle città d’arte e d’acqua che ancora non avevo visto mai: Roma, Firenze e Venezia.


Firenze fu la seconda tappa, ma fu amore a prima vista.

Restammo qualche giorno, il tempo soltanto di assaporarla e di affacciarci dai ponti per vedere il fiume scorrere, senza separare, piuttosto dando dolcezza alla magnifica città che attraversa.

Anni dopo, il suo corso ha visto invece la prima "separazione" dalla vita della nostra famiglia, delle mie due figlie: prima l’una, poi l’altra… e ora la più grande ci si è fermata definitivamente.

Ora se penso all’Arno, alla sua acqua che scorrendo si frantuma, raggiunge le sponde,benedice i giovani stesi al sole sugli argini erbosi, riflette meraviglie... a volte vorrei essere un po’ quell’acqua e benedire chi amo e resta lì, immersa dentro la sua vera famiglia ...il mondo.

Il fiume non separa, accarezza, e anche quando c'è tempesta, la sua minaccia è sempèlicemente monito, non viene dal suo animo, la vera minaccia viene dall'uomo.

Le prime volte che sono stata a Firenze da sola, per me Il fiume era anche un riferimento, una bussola di orientamento ( Io sono poco abituata agli spazi delle città, mi confondo se vedo solo mura, e palazzi, e monumenti... io ho bisogno della natura per sapere dove sono!)

Questo io so dell’Arno: carezze, riferimento, benedizione e passeggiate sul Lungarno con mia figlia assaporando momenti troppo brevi, in silenzio, con nella mente fusi insieme il mio ieri, e l’oggi e il domani.

Come, nel fiume, l’acqua.


 
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Quella strana sensazione per cui capisci le cose prima, e le capisci così bene che sembra che tu le faccia accadere.
Mi disse mia sorella...non credere a chi ti dice che sei una che si offende...noi non ci offendiamo...noi capiamo le cose... abbiamo più sensibilità...però che fregatura capire...a che serve?
Questa sera vorrei non aver capito che qualcuno mi ha manipolato così bene da farmi abbassare la soglia di attenzione su di me, sul mio modo d'essere. Eppure mi sono sempre detta...non forzarti...il tuo cuore lo sa quello che è giusto fare...il cuore...non altro...non le chiacchiere, non gl'impulsi.
Ed ora?..Ed ora si va avanti incassando l'amaro del coinvolgimento stupido...e in fondo ci sarà pure un perché se è accaduto, se non altro imparo a perdonarmi.
Intanto cerco di non pensare cosa c'è alle mie spalle.
Ma alle mie spalle e intorno ...c'è la vita degli altri che s'impasta con la mia e mi cambia nonostante tutto...allora io chi sono?..Eppure tutto accade con un senso, anche l'errore, tutto è riducibile ad una formula, quella che conosco meglio è ... il limite tendente alla felicità, la vita di ognuno tende a quel limite ..raggiungibile solo all'infinito.
Perchè la nostra felicità esiste solo se tutti sono felici





Le parole....le parole hanno bisogno di pause per esistere. Come la musica, che nasce solo se le note si distaccano le une dalle altre mostrando la loro identità differente, e poi si incontrano ballando insieme con passi che seguono una loro magica armonia.


Le parole oggi non le vedo, non riesco ad afferrarle in questo vorticare di te nella mia mente, di te che mi rimpasti pensieri e neuroni. Io non esisto, invaso dal bisogno-sogno della tua presenza ho perso ogni capacità di mostrarmi, di esprimere quel che sento.
Bisogno-sogno...il mio... il tuo?
Amore, grandissimo amore mio, comprendimi, ho bisogno di spegnerti, di stare senza di te. Per poco, solo per il tempo necessario a rallentare la visione del nostro amore e poterne vedere i fotogrammi intrisi d'eterno.
Così io vedrò la tua essenza e saprò dire di te, o di me, o del mondo, o di niente.
O forse me ne starò in silenzio, semplicemente a sentire il rumore bianco del mare.
Non c'è il mare?...Io lo sentirò.

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