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domenica 31 maggio 2015

SE TRASPARENTE

 
 
 
 

 
 

 
SE TRASPARENTE...(madrigale)


Se trasparente il corpo mio a te pare,
guardami l'anima, amala ti prego:
balla leggera, dentro mi ci annego.

  Se d'innocenza veste, bianca appare,
ma sa indossare mille ed un colore:
  amala sempre, vive per l'amore!

Se questo viso sfuma e poi scompare,
il cuore batte e pulsano le tempia,
aspetta sempre ch'amore lo riempia.

Ma se non vedi quanto sono bella,
  lasciami l'anima, arde come stella.

Ma se non senti il canto melodioso
del cuore, scappa: è meraviglioso.
 
 
 
 
 
 
 
 

martedì 26 maggio 2015

DI SENSAZIONI VIVO


https://www.facebook.com/letture.dirodolfo.1/videos/487341612007322/
 
 segnalazione nella sezione Top Ten ( riservata ai vincitori del decennale che ricorre quest'anno)  del "Premio un monte di poesia" patrocinato dal comune di Abbadia con la collaborazione di Accademia Alfieri, terza posizione al Premio Letterario Nazionale "L'ANFORA DI CALLIOPE" 2015
 

 
 
DI SENSAZIONI VIVO

Di sensazioni vivo e poco ancora...
di mani calde sopra la mia pelle,
e cielo rosa quando arde l'aurora ...
che poi la notte accoglie in sè le stelle.

Di sensazioni vivo, le più belle.
Ma pulsa il cuore forte, certe volte,
quando mi prende smania da ribelle,
e ho sensazioni forti ed altre stolte.

Di sensazioni vivo, quelle tolte,
quelle che credi niente e vanno perse,
ma sono come rose in siepi folte,
danno colore e odore ...e poi disperse.

Di sensazioni vivo e tinte terse,
quelle che solo vede ch'innamora,
quelle che, come terre non emerse,
nascoste stanno quando è giunta l'ora.

 


LA MERAVIGLIA




 
 

LA MERAVIGLIA


Inutilmente tendi le tue mani...
io non le afferro, cieca non le vedo:
eccomi, attendo tutti i miei domani
e tu m'abbracci mentre sola siedo.

Sterile è il pianto, freddo al tuo calore,
perdo e rimpiango quello che possiedo
perché non vivo immersa nell'amore:
non lo conosco, almeno questo credo.

Poi, d'improvviso, provo meraviglia
di vite e luoghi che sono lontani,
e sento dentro quanto mi somiglia,
la loro essenza stesa in altri piani.

Innamorata cedo - dai rimani!
Avevo gli occhi aperti e chiuso il cuore,
(un battito di ciglia e già è domani)
la meraviglia è splendido languore.
 
 
 
 

domenica 24 maggio 2015

SENZA MOLTO VIAGGIARE



 




 
 
 
 
SENZA MOLTO VIAGGIARE

Senza molto viaggiare,
ho solcato notturni cieli scuri
e cavalcato mille bianche nuvole,
ho attraversato deserti infiniti
ed immense, verdissime vallate.

Senza molto viaggiare,
ho ricercato invano, dentro il tempo,
tracce preziose di secche radici,
e poi, volendo afferrare il futuro,
stringo adesso solo aria tra le mani.

Senza molto viaggiare,
ho camminato su una scia di luce
riflessa in vasti mari disperati
che volevano unirsi al loro cielo.
Ma l’orizzonte era sempre lontano.
 


 

sabato 23 maggio 2015

Ode al mare- Maurizio Donte

 
 
 
 
 
-Ode al mare-
 
(Maurizio Donte, ogni diritto riservato)

Sull'infinito azzurro
muove nel vento un fremito
che piano in un sussurro...
sfiora un ricordo fragile
che estingue la speranza
in quella lenta danza

del mar che sale a riva,
si frange e suona debole
e sembra cosa viva.
Scivola l'acqua morbida,
profuma di salino,
pensando a te rovino

questo silenzio quieto.
Fugge lo sguardo, rapido,
da quel ricordo inquieto,
fugge, ma torna carico
di un retrogusto amaro,
io nulla ho di più chiaro

del perdersi del giorno,
e mentre le ore muovono
svelte, correndo intorno,
in quest'istante muoiono
le dolci tue sembianze;
da queste sole stanze

che affacciano sul mare
seguo il vagar di nuvole
alte nel cielo e chiare,
che sulla terra stendono
l'ombre d'una tempesta
a rovinar la festa

di un dì quasi sereno;
e m'invitano a perdere
di vista quel che è ameno.
Nasce nascosto un palpito,
scintilla nel mio petto
e spegnere l'affetto

che serbo dentro il cuore;
credevo fosse un nettare
d'ambrosia ed era amore,
ma si rivelò fragile
come se fosse un vetro
e guardando ora indietro

vedo chiara l'illusione
che si dissolve liquida,
privando di ragione
il mio pensier che termina
laggiù sull'orizzonte
che di ricordi è fonte.

Nasce lontano un tuono,
corre sul mare un brivido
e si rifrange il suono,
mentre le nubi salpano
come se oscure navi
corressero in alto e gravi

rendessero pensieri
ch'erano soavi. Folgora
in ciel la luce d'ieri,
e dentro l'aria illumina
momenti della vita
che sfuggon dalle dita.

Nulla di allora sento
che fosse così semplice
e corre via nel vento
ogni ricordo splendido,
che non conduce al porto
e di me fa solo un morto

che crede d'esser vivo.
Tutto conduce a perdere,
ogni residuo abbrivo,
tristi momenti sciupano
anche un ricordo buono
che lasci in abbandono

e non si salva nulla,
anche uno sguardo rapido
gettato sulla culla
altro non ha di tenero
che solo quegli istanti,
e sono solo i santi

a capirne il motivo
vero; e intanto muoiono
i giorni e non arrivo
a veder chiaro il vortice
che al nulla mi trascina
e all'eterna rovina.

Altro il mio cuor non sente
che il battere dell'anima,
là dove nella mente
risposte non si trovano:
chiuse sono le porte,
mute, all'umana sorte:

s'appressa il giorno amaro
e scema nello spirito
anche il coraggio raro,
di quella luce indomita,
dormiente dentro il cuore,
che noi chiamiamo amore.

Ma s'alza allora un canto
che infrange quelle tenebre,
e illumina d'incanto
anche l'estremo talamo,
là dove si riversa
ogni idea perversa.

La luce nasce, erompe:
risorge nell'empireo,
dissolve, riapre e rompe
splende nel manto niveo
s'accende ed arde santa
e tutto intorno incanta.

Viene e nel ciel scintilla
alta e radiosa libera
ogni residua stilla
e scioglie dalla cenere
di quel funesto duolo
che ci ancorava al suolo:

Mai più giacerà l'uomo,
sepolto nella polvere,
ogni dolore è domo,
e alto nell'aria limpida
brilla sul nostro inverno
la luce dell'Eterno.

venerdì 22 maggio 2015

IN GIOCO










 





IN GIOCO

Cercando vado, in gioco, l'armonia,
e so che sempre arriva e sempre vibra:
non per bravura, credo sia la vita,
che ci ama e ci offre splendide assonanze,
e se le ascolti scopri anche il suo senso,
ma non sapevi ancora di trovare.


Mi appare invece la filosofia,
che riempie il cuore e la mente mia incanta:
segna l'inizio, quando era finita
l'attesa lunga in semi di speranze,
ho addosso adesso questo dono immenso,
la pelle calda e dolce aria di mare.

E d'improvviso non so più ch'io sia,
mi perdo e vivo dentro l'armonia.

 





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giovedì 21 maggio 2015

LA VOCE DEL VENTO



LA VOCE DEL VENTO


(E, mentre ascolto il soffio del vento,
sento svanire il mio vago spavento)

Solo un diverso modo di narrare,
di dire e fare in questa breve vita,
appena prima ancora sia finita,
appena dopo il pianto dell'errare.

Sterile pianto, viene da quell'alito,
che vuol nutrirsi senza rendere aria,
e sa guardare solo il proprio anelito
ad un Eterno sciocco, che non varia.

Ma vivi siamo sempre e sempre morti,
e i giorni corti sono sempre corti.

Ma parleremo come parla il vento,
come parlammo cento volte e cento.

mercoledì 20 maggio 2015

MENTRE LA SERA ARRIVA ( IL RAGGIO VERDE)





 II Premio Internazionale di poesia
“Modernità in metrica”
MENZIONE SPECIALE
 
 

 
 
 

MENTRE LA SERA ARRIVA ( IL RAGGIO VERDE)

Mentre la sera arriva, questa luce
  è ancora buona, guardo intorno il mondo:
si scalda d'oro, è sogno e mi conduce
incontro al buio, quello più profondo.


Mi pare vano e sciocco dirlo immondo:
il buio è un velo morbido, da sposa
priva di sposo, e dice - Ti circondo
con le mie braccia tenere, riposa!

Ogni ricordo un attimo riaffiora,
mentre la sera arriva il mio tramonto
tesse colori caldi e m'innamora.

Di quando c'eri dentro mi racconto,
mentre la sera arriva è giunta l'ora
di ricordare e chiudere il mio conto.

Ecco la sera affronto:
a passi lenti vado, mentre aspetto
rallenti il cuore e ceda qui nel petto.

Mi metterò il rossetto
e sarò bella come fosse festa,
dopo il tramonto un raggio verde resta. 


Il raggio verde (Le Rayon vert) è un film del 1986 diretto da Eric Rohmer 
Il titolo del film deriva dal fenomeno ottico del raggio verde e dall'omonimo romanzo di Jules Verne che ne era stato ispirato e che viene esplicitamente nominato nei dialoghi del film.Il raggio verde, a proposito di un fenomeno ottico prodotto dal sole al tramonto sul mare. Nel momento in cui la porzione superiore del disco solare si inabissa, la curvatura terrestre produce per un attimo un raggio verde; per i protagonisti del romanzo, se si è testimoni di quel momento si riesce a vedere dentro se stessi e a leggere nel cuore della persona che si ama.



A me interessava dire che oltre la fine apparente resta questo raggio inatteso e stupendo che non è semplicemente il colore della speranza, è anche purezza, rinascita, senso ultimo del vivere... ma bisogna saperlo vedere!

martedì 19 maggio 2015

SE DICO- SONO!-



 
 
 
 



 
SE DICO- SONO!-



Se dico:- Sono!- dico poco... un sogno.
Senza un altrove, un limite, un sol segno,
mi perdo, come nebbia stesa a banchi,
tra le colline e i fossi resi bianchi.


Se dico: -Sono!- cerco la presenza
di chi mi guardi senza indifferenza,
che mi cammini accanto fianco a fianco,
che come il nero esalti questo bianco.

E siamo insieme tutti nel Mistero,
in quest'attimo breve di respiro,
incatenati e persi, nei percorsi
di semi inseminati di rimorsi.

E siamo insieme a vite o morte cose,
e ancora, ancora... nascono le rose.
 
 

domenica 17 maggio 2015

D'OMBRE E LUCI


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
D'OMBRE E LUCI

Sto qui che aspetto e cosa non so bene,
forse una rosa, o forse un complimento,
un segno sotto questa traccia scura
che la paura vinca e metta in luce,
questa paura dura che riduce
il mio sorriso all'ombra di me stessa,
o venga un soffio nato da un altrove
che la mia fiamma ingravidi ed accresca,...

che m'esca infine fuori questo amore...
e basterebbe, è vero, un solo fiore.

Ma d'ombre e luci è fatto ogni mio giorno,
d'ombre e di luci come fosse un quadro,
che mescolasse il sole con la notte,
che ridonasse vita a cose rotte...
così ho spazzato via la nostalgia
d'una carezza o bacio sui capelli,
e di pensieri belli ora mi vesto,
resta mistero quello che mi rende
il mio sorriso triste di bambina,
mi disse- tienlo stretto!-...un'indovina.

 

sabato 16 maggio 2015

NOTE SULL'ACQUA


 
 

 
 
 
NOTE SULL'ACQUA

Dirada il canto, resta questa musica,
che a valle scorre trasportando ciottoli,
acqua che scende in fiume dalle nuvole,
io sto sognando d'essere una riva
erbosa e viva, il seno mio t'accoglie
nell'ansa dove accumula le foglie.

Dirada il canto, reso quasi flebile,
s'è perso forse ricercando un viottolo,
strada che sfugge al tentativo inutile
mio, che temendo limito la vita...
ritiro il fiato e il canto che contiene,
pure dicevo - Accoglilo se viene!-

Dirada il canto o si è placata l'anima,
non va cercando, ma si è arresa docile,
l'acqua di lago accoglie sempre placida,
e poi ninnando libera ogni sogno...
emetto il fiato, e sento ...viene il canto,
l'avevo dentro dal mio primo pianto.

Va la mia voce nell'eterna musica...
note sull'acqua, in cerchi si dilatano.

venerdì 15 maggio 2015

OGGI, NON LE ROSE

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 



OGGI, NON LE ROSE

Su tela bianca segni colorati:
agli occhi, al cuore e all'anima mia parlano,
il caldo e il freddo ha dentro imprigionati,
come i rumori, e musica diventano.


Nascosta è in bianca tavola, una voce
che dice e dice, e muore nell'ascolto.
Sì, tutto parla e scorre via veloce.
La realtà prende forma del mio volto

e vive chiusa in seno alla mia pelle,
ma si proietta fuori nelle cose,
dietro un'azzurra scia d'eco ribelle.

Oggi non metto, nella tela, rose,
ma il Caos prima ancora delle stelle:
macchie spruzzate, linee misteriose.



giovedì 14 maggio 2015

( monoconsonantizzando)

 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
MMMMMM
( monoconsonantizzando)
 
Mossi mammelle morbide mirando
il mare mosso, maschi mi dimostrarono
molte ammalianti mire......
memore moglie e amante maltrattata:
malgrado, mancai molli meraviglie e..
m'immersi in mare, immaginando amore.




( gocando con la "c"dura...e inserendo solo qualche sillaba purchè faccia sinalefe)
 
 
COME CONCHIGLIA
 
Chiudiamo a chiave, caro, il cuore...così...
costerà poco anche accantonare
cosette care: accorse carezze che
calmano, culle amiche che riscaldano .
Chiudiamo caro: caddi come cade
colorato coriandolo incantato....
Eccomi corpo chino a cozzar contro
chiodi crudeli che culminano archi.
Scuso chi scaglia il crudo colpo al corpo,
che corre e scappa come chi scorretto
poco capisce e poco corrisponde.
Chiudiamo a chiave, caro, il cuore. E' secco.
Come conchiglia chiusa, il corpo cova.
 
 
 
 

ASCIA ESCE

 Esci, sciò...scema scimmia scimmiottante,
fascino sciocco mesci, sciorinando
sciolte fasce mesciate, lisce e flosce.
Lascia l'uscere, lascia scia lasciva....
ASCIA risfascia l'uscio, sfruscia fasce,e
...sssssssssssssce!
Scivolando scioccamente, esce e striscia.

(Massimiliano Zaino Di Lavezzaro)


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Come un latrato alla Luna il mio cuore
forse ardendo dell'ansie concitate
debole grida, qui, dove il sognare
s'apre ai misteri della Notte. E prone
così le membra mie giacciono a terra,
sfidando le Tempeste e queste rade,
e questi ponti eternati, e il fioco lume
del Sole all'orizzonte; e la mia oppressa
anima in pianto, perduta protende
ai crani delle nubi il suo sospiro.
Così trascorro le prime ore e il vento
della Notte, e vegliando ai vaghi strali
d'astri irridenti ricordo il meriggio,
e alle infinite vie d'un bivio, udendo
il muggir delle vette, chiamo i vani
fiori a reggermi il sonno; e il tempo è giunto,
l'istante odiato che crolla nel sogno.
 
 
(Massimiliano Zaino Di Lavezzaro)

lunedì 11 maggio 2015

MONOVOCALIZZANDO




 

 
 


( MONOVOCALIZZANDO)
 
 
 
LE METE
 
 
 
Fece le vele e mete ebbe per sempre
le belle terre, mete per sempre se..
(tremende vette emerse, perse e tetre,
e vere mere crete e petre perse
ebbe, e cenere e pece, e nere erbe)
...se tenere le vele ferme e rette,
tese e lente, e reggerle per bene,
potesse gente... genere demente.
 
 
 
 


INNI TRISTI
 
Mi dici tristi primi inizi d'inni,
brindisi bigi. Limiti gli istinti.
Miri finti cirri, infiniti lidi....
Imiti bimbi minimi, piccini...
vispi,divini . Ridi .
Mi spiri primi finti intinti miti .
Sì, stimi cirri, lidi, miti,bimbi.
M'indichi vinti, infiniti inni tristi.
Finiti fini brindisi di vini.

domenica 10 maggio 2015

dedicato a mia madre

 
 
 

 
MIA MADRE ( glosa)
 
 
Madre mia dammi il volto da dipingere,
ora che madre sono e non più verde,
la storia tua mi sembrerà di scrivere....
-Guarda!... Il cordone più sangue non perde.-
 
Madre mia dammi il volto da dipingere,
sguardo, capelli, rughe: la tua storia,
comprendo infine il modo tuo di fingere,
impressa dentro ho la tua memoria.
 
La storia tua mi sembrerà di scrivere,
nel viso tuo, la linea mia confusa,
ti sono figlia e madre per rinascere,
la gatta che t'allatta e fa le fusa.
 
Ti vivo come origine e ti creo,
-guarda, il cordone più sangue non perde-
del tempo il corso gira a marameo,
brucia la legna secca, non la verde.
 
Ora che madre sono, e non più verde,
ti leggo come palmo della mano,
niente colori, segno che si perde,
la mia carezza cerca te, lontano.

domenica 3 maggio 2015

LA VOCE DEL MARE


https://www.facebook.com/letture.dirodolfo.1/videos/487336798674470/

menzione d'onore 2015 al premio "VOCI" di ABANO TERME

LA VOCE DEL MARE


Soffia uno strano vento di tempesta,
l'anima è barca fragile di carta,
sbavano le onde e tutto il mare rugghia,
il tempo sbatte e vomita la vita.
E, quando credi tutto sia perduto,
guardi lontano oltre il movimento.
-Fermati tempo, ferma la tua corsa,
rischiara gli occhi e guarda l'orizzonte,
lì c'è la fine nostra e c'è la fonte!-
Si rasserena l'acqua e poi s'azzurra,
il mare dice -vieni!- ... Anzi sussurra.