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giovedì 24 marzo 2016












UN GIORNO, FORSE...

Un giorno, forse vivrò in un altro spazio,
immersa nell'immenso, e sarà vasto
il mio guardare, e inutili ormai i miei occhi,
che avranno un corpo solo da mostrarmi ,
perchè diverrò il soggetto e l'oggetto,
il tutto e il niente, il senso e la follia,
sarò il mio fiato e sarò la mia apnea,
e la memoria e la dimenticanza.
Ma la mancanza,( quanto!) la mancanza...
di voi, miei cari, sarà una condanna
a proseguire ancora il viaggio, in cerca
d'altra completa vita o annullamento.
Un giorno, forse, un giorno... intanto stringo
gli affetti miei serrati nella mente.
Teneramente.



ACCADRA', FORSE E' GIA' ACCADUTO

Accadrà, come quando aspetto e veglio,
in attesa di toccare il momento
d'entrare in sogno a notte e del risveglio,
  con i sensi tesi in accoglimento.


Accadrà, e darei davvero l'anima,
che in me abita e muove le mie membra,
per uscire dai confini per un attimo,
e scoprire se è vero quel che sembra .

Accadrà, forse è già pure accaduto,
ma non serbo la memoria preziosa:
ero in Paradiso e dopo l'ho perduto,
ero Cenere in tulle o forse sposa.

E sull'orlo di una pazzia profonda,
io mi arrendo e riprendo la mia mente,
navigando leggera sopra l'onda,
resto in bilico, persa eternamente.


 

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