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venerdì 4 gennaio 2013

" LA MAGIA NEL TIRETTO" ... ovverossia " CERCANDO UNO SPICCHIO DI MARE" di Milvia Di Michele (...in progress)






LA MAGIA NEL TIRETTO
 
 
 

disegno di Milvia Di Michele
 

 
Dentro un tiretto, chiuso al buio, c’è
 un mio quaderno magico... perché
 è lì in prigione, pieno d' innocenza?
 Lo prendo e scappo ... sono in partenza!



disegno di Cecilia





Oggi, sì, parto, vado infine via...
e con me porto questa mia magia.




 

Sette le notti e sette sono i giorni
di lontananze e teneri ritorni,
sette le valli e sette le colline,
che dan ragione a sette mie indovine...
mi hanno predetto come un certo dì,
 io non sarei
 rimasta ancora qui.
-Tu andrai lontano, sempre andando piano,
camminerai pure senza le gambe...-
mi sono detta- Come sono strambe!
Ma non sapevo però d'avere ali,
molto veloci... come due pedali!
Non le vedete? Sono dentro il cuore,
 battono  forte e fanno un gran rumore,
 se l'ascoltate, sembra di un tamburo,
che del reale  supera il suo muro,

dall'intricata e magica  foresta
mi guida e dice- Balla, sù, fai festa!
... Allora vado via e saluto tutti!
Vado e saluto i belli e pure i brutti.
Però vi prego - Fatemi ora andare,
senza aver lutti, fino al caro mare!
Siate felici dunque sol per me,
se non lo siete...niente!  Un, due, tre!
Sono partita, ormai si è fatto tardi,
non voglio pianti, meglio dei petardi!
Io vado... e certo un dì poi tornerò,
di  meraviglie vi racconterò.

 
 

 
 
Dio che colori e luce! Che armonia!
Come mi godo questa nuova via!
Eccomi dunque, sono trasformata
in quella bimba piccola ed amata,
in quella bimba tenera che spera
che per lei viva sempre Primavera.
Ora mi trovo sotto l'apparenza,
io sono giunta in quest'altra esistenza,
tra verdi prati e foreste incantate,
volo leggera e metto ali fatate.
-Mondo, bel mondo caro, che  m'aspetti...
dimmi- perdoni tutti i miei difetti?
Risponde il mare, (voce sua dall'onda)
-Vieni qui! Corri! Torna a me feconda!
Piangono i fiumi, piange anche la terra,
quando non vieni il cuore si rinserra,
piange la quercia e pure il pettirosso...
corri, sù, salta questo fesso fosso!-
Così compresi come per Natura,
ero la dolce e cara sua creatura:
io la figlia, lei mamma mia adorata...
-Eccomi! – dissi – sono ritornata!-



disegno di Milvia
 


Oplà!... Ci sono! Il fosso l' ho saltato,
sono in un mondo tutto mio e incantato.



 

disegno di Milvia

-Che fai, seduto, bell'angelo bianco?
Siedi e riposi perché  sei stanco?
O forse aspetti colui che ti è caro,
e il suo cammino non vuoi che sia amaro?
Sono felice, è bello dentro il bosco,
però nessun sentiero qui conosco,
provo timore, i brividi ho dentro,
ma non importa, voglio entrare ...ed entro!
Percorri dunque questa via con me?
Sorridi dolce... così dici che
sei lì da tempo, sempre nell' attesa,
pregando fosse breve la mia resa
al tempo scorso e perso, ai brutti eventi...
dentro mi leggi, e da mille tormenti
hai visto fare il cuore mio a pezzetti!
Avev0 un quadro buio, ora ho quadretti,
cuciti insieme formano un ricamo
che se lo guardi sai dire quant'amo.
Andiamo, vieni, è l'ora... debbo andare!
 Voglio giungere dove c'è il mio mare.
Guarda! Dei raggi d'oro, tra le fronde,
bucano il buio...vedrò presto le onde!
 






 
L’angelo s'alza e mi indica la via.
Non un minuto penso sia follia
ficcarmi dentro una siepe di rovi:
ciò ch' è prezioso certo non lo trovi
su molli prati senza mai ferirti!
Ma angelo bello... perché esagerare?
Almeno dimmi- Dove vuoi andare?-

- Sono io che vado? Sbagli, è un'apparenza...-
risponde e ride con molta pazienza,
- ...ma non volevi, dunque, ritrovare
cosa hai perduto e cerchi per amare?
 Ma non dicevi - Voglio io incontrare,
 quella magia che poi porta al mare?

Ora procedi! Fallo, ma da sola!
Ecco, ti dono questa piuma d’ala!
Vai fiduciosa! Presto incontrerai
chi ti è nel cuore, ma visto non  hai;

l'anima perde chi, pietrificato,
 nella sua vita molto non ha amato,
 ma non tu, caro amor mio prezioso!
 So bene questo, sono guida e sposo.
Apri il tuo cuore, fa scorrere il sangue...
vedi? Qui dentro, sappi che non langue
questo bel mondo dove le creature
 riescono sempre a restare pure . 

Oh! La purezza! Dimmi... sai cos’è?
E’ questa piuma ...prendila con te!-

 Poggio la piuma sopra il mio cuore,
vorrei scaldarla, di neve ha calore.
Questo che vivo è forse solo un sogno,
ma in sé contiene tutto il mio bisogno.
C’è un po' di nebbia verso la collina,
s’alzerà presto, verrà la mattina.
Allora... sono sola o in compagnia?
Io m’incammino dentro questa via!

 


disegno di Cecilia
 
 
 Vado vagando, persa nei pensieri,
dimenticando l'ora, l'oggi e ieri...
poi, mentre il bosco, piano si fa chiaro,
mi dico - cerco qualche buon riparo!
Il sole batte forte, alto in testa,
in ogni rada dentro la foresta .
Laggiù, lontano, in fondo al sentiero,
vedo in mia attesa, calmo, un forestiero:
non sono sola, c'è sempre qualcuno ,
non sono sola... solo è nessuno.
 


-Vienimi incontro, giovane lontano!
Avvicinati, dammi la tua mano!
Ma d’improvviso mi cresce il timore,
rallento i passi e ho un groppo al cuore.
- Ovunque voglia e dove tu ora vada...
facciamo insieme un poco di strada? -
Dimmi che senza me nessun sentiero
percorreresti... dillo per davvero!
Ho posto dietro quello che conosco,
e tutto è nuovo dentro questo bosco,
 pur se amo tanto il prato verde e i fiori,
nessun amico trovo che m’adori.
- Senza l’amore forse vuoi che importi
 sapere il vero delle nostre sorti?
Io sono quale amore mi dipinge,
nella sua tela dove il volto tinge...
lui mi colora, vince il grigio e il nero.
Vieni! Entriamo insieme nel sentiero!-
 


 
 
Dal cielo scende giù una rondinella,
mi vola intorno... par danzi - Che bella!
Piovono lievi petali di rosa,
mi pare quasi d'essere una sposa.
Quanto trasforma questo atto gentile,
è una carezza dolce dell' Aprile!
Quanto fa bene al corpo mio e al mio cuore,
solo sentire i fiati dell' amore!
La rondinella vola nel mistero.
-Vieni... che andiamo dov'è il forestiero! –
Anche i miei piedi hanno ora le ali
ed io cammino come con pedali...
sono ali grandi, spuntano nel cuore,
quando viviamo le gioie d'amore.
Guardate!...Viene verso me correndo,
io e il forestiero stiamo ora ridendo!
Farò amicizia dopo un bell'abbraccio,
se non lo dà - Sapete cosa faccio?
Ma lo darò io... forte... forte...forte
perché un abbraccio vince anche la morte,
perché un abbraccio porta in sé la vita,
come fa questa stagione fiorita.
La rondinella resta a volteggiare,
per tutto il tempo che serve ad andare,
  ma quando arriviamo, e siamo felici,
come una pianta lei mette radici,
se ne sta ferma e guarda più di un’ora,
poi gira e torna nella sua dimora .
Calma, non vista, e non salutata...
la felicità mi rende un'ingrata!


Con il mio amico, mano nella mano,
vado in cammino e salto un gran pantano.
- Cra - cra!- ... mi gracida una raganella,
Cra- L’ho scampata grazie alla mia stella !
-La stella, quella bella, che la sera,
lumina come candela di cera...
candela che dà luce e non riscalda:
-Chi sei? Piacere...chiamami Mafalda!

La raganella Mafa sa parlare,
l' ha imparato, quando il suo compare,
un pappagallo, venne qui dalle ombre,
da marzo a giugno, poi fino a dicembre,
a bere l’acqua sporca del pantano,
per il sapore, dice, molto strano:
gli ricorda la terra sua africana
rimasta in cuore viva e ora lontana .
(L’hanno rapito certi tipi loschi ,


 
 
e  poi portato a vivere nei boschi,
ma il pappagallo, povero, ne è morto
e nel mio bosco... è strano, ma è risorto!)
Ora chiacchiera e chiacchiera e mai smette:
ecco perché Mafalda ha parolette
buffe e strambe, che vengono da un mondo,
che a raganella sembra sia giocondo!


-Son l’ IO narrante, cosa vuoi che dica?
Pure, a volerlo fare, saprei mica!
Chi sono, giuro, proprio non so dire!
In cammino sto e lo voglio scoprire.
Con me ora viene questo mio amichetto,
non so chi sia, ma è un compagno perfetto.
Non ti meravigliare raganella!  
La vita ci sorprende e perciò è bella!
Visto che parli pure il mio linguaggio...
puoi illuminarmi come il sole... un raggio
di sole estivo d'oro sul mio mondo?
Cos’è che muove questo girotondo
di magia e vite dentro tutto il bosco?
Dimmi, che cosa?  Questo non conosco!






La raganella molto vede e sa,
pur se nessuno mai ci crederà …
(sempre pensando, poi, comodamente,
quello che crede e dice certa gente:
la volpe è furba, l’ape laboriosa,
 e la cicala canta senza posa,
 e  non sa che l'inverno arriverà,
 ma la formica, lei, ci pensa già...
Poi che il leone è re e non si discute,
le paparelle devono star mute,
il gufo saggio, perché nella notte
porta consiglio... belle queste frotte!)
...Io vi assicuro, Mafa raganella
proprio è sapiente, mica è una storiella!
Dunque, dicevo, molto vede e  sa,
ma, a dirla tutta ...poco può parlà!
Non ha licenza, nulla può svelare,
e nel mistero il bosco fa restare,
può solamente fare allegorie,
 che se le ascolti t'indicano vie
che porteranno a quella conoscenza ,
che come frutto vien dalla semenza.
Pensa e ripensa, allora sai che fa?
Alza la testa e dice - cra... cra ...cra!

 
-Ma che mi prendi in giro? -Le dico io
-Giuro, no! Proprio no ! Lo sa il buon Dio!
Parlo di nuovo a modo mio, così,
se non capisci adesso, potrai un dì,
quando ogni lingua sarà tutta chiara...
comunicare è cosa molto rara!
Intanto, solo quando fo' "cra..cra"
posso narrare questa magia qua!
Dietro le spalle, ride molto forte,
Il mio amichetto (pare malasorte!)
-Ma perché ridi? E fammi innervosire!
La senti quella? Senti che sta a dire?
Le avevo chiesto solo un chiarimento
e lei risponde con questo tormento
del suo "cra - cra" che manco poi mi piace!
Ma se davvero vuoi fare la pace,

smettila presto, andiamocene via ,
restare ancora qui, ormai è follia ,
con la ranocchia  è solo tempo perso.


Uh! Che bel caldo e come il cielo è terso!
Non litighiamo! Chi ce lo fa fare?
Sì ridi... però smetti d'annoiare
dicendo questa cosa ...che ha ragione,
la raganella reputo imbrogliona,
e se conosce pur la lingua umana,
sempre rimane una ranetta strana...
filosofeggia, però è reticente,

vuole imbrogliare certo molta gente!
 Allora cerco e cerco... ancora e ancora,
fino al tramonto e fino poi all’aurora.
-Tu che mi dici... vuoi venir con me?
Scusa, se posso, il nome tuo qual è?




Prima di dire questa sua risposta:
Souspence! Pausa! Lo faccio proprio apposta,
e così cresce un poco l’attenzione,
dunque sospendo questa discussione!
Anche perché il tramonto ora colora
di rosa e rosso, giallo caldo, e indora
spicchi di cielo dietro monte e monte...
che meraviglia! E guarda quella fonte!
Là dove c'era l'acqua azzurra e verde,
ora una nube rossa ci si perde,
dandole grande e splendido splendore.
Credete pure... fanno ora l’amore!
Silenzio e pace, piano procediamo,
è un dolce incanto, niente roviniamo!
Ogni visione adesso trascolora,
ma da lontano scorgo che c'è ancora
una collina, spunta tra le fronde...
sulla collina, i sogni come le onde
hanno innalzato, piano, fin lassù,
quello che adesso qui non trovo più.
Ecco la casa dov'ero bambina,
la sapevo distrutta e già in rovina,
ma ora vedo salire verso il cielo,
un fil di fumo, quasi come stelo
di grano verde pronto con la spiga,
che al venticello dondola e si piega:
cosa significa, cosa vedrò?
-Fata Morgana!? …  Verso dove andrò?

 
 
 
Chi suona quel violino da zigano?
Da una panchina s’alza, piano piano,
un dolce suono, è musica sottile,
che sposa  bene il tepore d'aprile .
Arriva e dopo vaga tutt' intorno,
e al suonatore infine fa ritorno,
dopo aver resa magica la sera
di questa calda e bella Primavera.
Anche i profumi sembrano cantare
con il violino insieme a far sognare .
Grillo, grilletto, caro suonatore!
Fa tanto bene, è musica del cuore!
No, no, ti prego, suona...Non lasciare!
A te vicino, fammi ora accucciare!
Così, sul prato, è dolce al mio compagno
accoccolarmi e, nella magia e sogno,
restiamo insieme, zitti ad ascoltare,
note che vanno fino al vasto mare.


 

 
 
 
Una lacrima cade dalla quercia,
  piange la sua scoiattola ora guercia...
innamorata, ascoltò una canzone,
e perciò fece un po' poca attenzione
a un improvviso ostacolo, un rametto
spezzato e aguzzo il quale (maledetto!)
si ficcò dentro l'occhiettino  bello ,
così l’accecò, e perse insieme a quello,
l’amore grande e però vanitoso,
che d'una guercia negò essere sposo.
Piange la quercia! Piange, ma non sa...
la scoiattola un dì ritornerà ,
rimessa a nuovo e ancora più perfetta,
ché nella grotta vive una maghetta,
che cura le ferite dell'amore
usando solo petali d'un fiore.
Bello è vedere come nella vita
ha una speranza l'anima partita
 per rimediare alla strana sfortuna
che toglie le stelle e dona la luna!
Così pensando, guardo il blu stellato...
che meraviglia è tutto il vasto creato!
C’è pure questa grande luna piena...
magica notte, lucida e serena!








-Allora- chiedo- il nome tuo, mi dici?
E a me, l'amico - Sono dì felici,
 quelli in cui trovi cose da incontrare-
poi dolcemente inizia a mormorare,
ma le parole sfuggono i miei sogni,
addormentata sono e non bisogni
ho di certezze, prove e veri fatti.
Son sogni belli, e pure un poco matti:
sono venuti e m'han portata via
dentro un leggero velo di magia .
Dove conduce, viene anche il mio amico ... 
che non lo sa, perché non glielo dico.
 





 
Sopra una nuvola morbida e bianca
noi riposiamo come foglia stanca
e, navigando nell'azzurro cielo,
al gran mistero abbiamo rotto il velo,
o forse solo tolto qualche maglia...
 attraversarlo? Certo, non si sbaglia! 
Noi, con la nostra voglia di sapere,
attentamente stiamo lì a vedere :
vengono numeri e numeri vanno,
in aria segni appesi se ne stanno,
 musiche prima d’ora mai ascoltate
da un arco in cielo paiono suonate,
carezze dolci come e più del miele ,
profumi intensi e dolci delle mele,
leggiadri balli (bambole in tutù)...
poi...poi ...poi... cosa dire non so più!
Anche perché il sogno ci nasconde,
del grande " Vero " vene più profonde.
 




 


E navighiamo lieti in ciel d' aprile,
quando d'un tratto, PUFF!, in un cortile,
senza gran danno ( certo, questo è un sogno!)
ma a dirvi dove un poco mi vergogno:
nel letamaio brutto e puzzolente!
Ma questo sogno è davvero fetente!
Parla, anzi strilla, il caro e dolce amico,
quello che dice, proprio non lo dico,
sembra sclerare, perché suo malgrado,
mi segue sempre dove e quando vado .
Son comprensiva e calma rassicuro...
-Guarda! Un ruscello dopo questo muro!
Andiamo a farci subito un bel bagno!
-Ok!- Mi risponde- e come un furbo ragno,
ecco l'afferro...( preda mia diletta!)
calma e tranquilla e senza avere fretta,
perché so già che sempre a me verrà,
dovunque il cuore ognor mi porterà:
me guida il cuore, e lui  poi segue me ,
ognuno sceglie chi è che vuole re.


Oh, che bel tuffo nell'acqua gelata!
E' proprio fredda e mi sono svegliata.
l'amico guarda e ride intenerito,
però vorrebbe indietro quel suo dito
che stringo forte forte, ma perché!?
Sopra il suo cuore stretto stretto a sé,
stavo sognando un tuffo nel ruscello,
tutta felice, esclamando -  che bello!
Quando ad un tratto, mentre ero nel sogno,
non so nuotare ( come mi vergogno!)
ho ricordato e perciò ho afferrato
quello per prima subito trovato.
(Povero dito gliel’ho stritolato!)
Gli dò un bacino e un poco s'è sgonfiato,
però lui gioca e vuole un bacio ancora,
io glielo dò, lui dice - Mia tesora!
Poi cullandomi, dolce tra le braccia,
fa una carezza, piano, alla mia faccia.
Il grillo suona ancora il suo violino…
mi lascio andare a un altro pisolino.


Eccoci dentro il sogno e asciutti i panni,
siam pronti come prima a fare danni,
oltre al cortile, dopo un bel roseto,
(....il suo profumo rende ognuno lieto!)
 Questo cortile però lo conosco!
E' della casa vista già dal bosco,
lì, sulla bella e verde mia collina,
dove ho vissuto quand’ero bambina!-
 







Strabuzza gli occhi il mio caro amichetto,
mentre via scappa, un piccolo micetto...
-Muso! Musino! Vieni! Non scappare!
Una grande emozione mi fa urlare!
-Fermati! Aspetta! Dice ora il mio amico
-Non può vederti… aspetta … ora ti dico,
anzi, no... meglio andar da chi conosco,
una fatina, regna qui nel bosco.
Su! Non temere! Dammi la tua mano!
Che la chiamiamo insieme, piano piano,
è nostra amica e saprà ben spiegare...
vieni! Coraggio!... Senza titubare.









-No, no, non voglio! D’impeto gli dico,
lei, veramente, forte maledico,
ormai mi lasci e sento non m' affianchi ,
ancora parti eppure già mi manchi!
Zitta! Ma cosa dici? ...Stai a soffrire,
perciò hai questa voglia a maledire ,
...lei che ti pensa tanto e ti è vicina ,
che custodisce casa tua in collina!
Non si ragiona così in questo mondo!
Qui vive ognuno e gira a girotondo,
tutti una mano e affetto noi ci diamo,
e mai lasciamo soli chi amiamo .
Vedi? Si allarga solo il nostro cerchio!
Alla tua rabbia metti un bel coperchio...
io ti perdono e fata tua non sente,
entrambe credo siate ora contente.
Chiamala, forza! ... Non far l'invidiosa... 
tu, mia creatura, accetta la mia sposa!
Faremo insieme questo bel cammino...
- Vieni, ti sono sempre più vicino.-
Mi fo' coraggio e chiamo sottovoce:
-Fata! Fatina!!! Vieni sotto il noce!
-Vieni tu!- (voce questa tanto calda,
ben diversa da quella di Mafalda.)

Fuori di casa, vedo, di mattoni,
la scala fatta a volte a ruzzoloni.
Sopra il gradino basso, sta seduta,
la bella fata, ancora non veduta,
gli anni nel volto, non sono segnati,
e il suo sorriso rende tutti beati.
-Vieni qui! Siedi, vieni qui, mio bene!
Senza te, quanto tempo nelle pene!
Ma non sentivi il cuor mio che chiamava
mentre la strada, sempre t'indicava?
Bene mio! Dolce gioia! Mia creatura,
quanti anni attesa qui, tra queste mura!-

-Me? Tu aspettavi davvero il mio arrivo?
A saperlo, molto prima venivo!
Non so nemmeno perché ora son qui,
ma ci pensavo sempre, notte e dì .
Sono venuta, credo, per cercare ,
di avere solo uno spicchio di mare!
-
Un solo spicchio di mare o di muro,
non lo si cerca, è avuto di sicuro!
Ora restiamo in silenzio perché
t’ho già svelato il mistero qual è.
.Questo bel sogno va tutto goduto,
 dopo andrà via come prima è venuto.-

Così restiamo zitti, ed è perfetto,
io, la fatina e l'amico folletto,
in cielo appaiono tremule stelle,
rivedo cose... vedo paparelle
in fila, gialle, dietro mamma oca,
ma c'è una luce pallida e un po' fioca.
E vedo il cane pastore abruzzese,
i fiori bianchi in mezzo alla maggese,
campi di grano biondo, dove a sera
brillano lucciole anche notte intera,
odo i rumori, i canti e le chiamate
agli animali e a donne addormentate,
tenendo al seno i loro bimbi belli,
mentre lì, all'aia, giocano i fratelli
con le galline, pecore e maiali …

particolari visti quasi uguali,
sono confusi, sono un po' annebbiati,
li avevo persi, sono ritrovati.




Ah! Perché niente resta e niente dura?
(questo pensiero nasce e m'impaura)
La mia fatina dolce va svanendo,
i suoi contorni stanno scomparendo.
-Non te ne andare! –imploro- Mi punisci?
Perdono Fata !Perché ora mi lasci?
-No, non ti lascio, amore mio... – mi dice
-ti stai solo svegliando... sii felice!
Con te verrà l'amico a noi comune,
ma se guardar saprai, vedrai le lune
dentro le quali io sarò a illuminare
ogni passo del lungo tuo cercare.
-Mai più ascolterò questa cara voce?-
-Sempre, nel cuore, però sottovoce:
imparerai la voce mia dal vento
e dalle stelle in tutto il firmamento!

Le vorrei dire - aspetta ancora, resta!
Però mi sveglio e ho grande mal di testa,
come mi viene dopo un' emozione.
-Grillo, ora basta!... Smetti la canzone!

Ho fame e niente porto da mangiare,
però tu invece insisti nel cantare!
Mi dici dove trovo gli alimenti,
qualcosa buona a mettere tra i denti?
Il mio dolor di testa passa solo
con un panino e un poco di barolo.-


.-Barolo? Hic … perchè l’hai nominato?
Chiede il topino alticcio, anzi ubriacato,
(si è dissetato a quella sua borraccia
del cacciatore... quando egli va a caccia,
non porta però l’acqua, ma un buon vino,
e l' ha lasciato- Perché?...Indovino:
perché è scappato, tanta era la paura
dell’orso in quella sua boscaglia scura,
l'aveva scorto, dritto, alto due metri,
Dio... che pensieri brutti, neri e tetri)
-Hic ... il vinello ... Buono... hic... però,

camminar come faccio? Ballerò!
Ballerò un giorno...anche una settimana!
Però ora penso...-  pizza... pizza sana!
Vieni fumante e pien di mozzarella,
con tanta buona e bella mortadella!
E mi soccorre ancora il mio folletto,
mi porta un buon goloso e gran pacchetto
di pasticcini : frutta ,crema e panna,
e allora ...pancia vuota, fai capanna!





 
 

Ora che notte, mille stelle aduna,
io guardo in cielo, dove c'è la luna:
caro dolce poeta mio Leopardi,
canta la luna, e lascia ch' io la guardi!
Canta la luna, quella che io
imploro...
- bella fatina in ciel, quanto ti adoro!

Dove mi guidi, dove vuoi che vada?
Dal cielo un raggio m' indica la strada,
mi guida avanti ancora, ma per poco,
fino a una grotta dove il lume è fioco.
Io m’incammino e pure il dolce amico,
mi viene dietro lungo un corso antico.

disegno di Cecilia





Ecco qui il lume, dà luce alla grotta,
io chiedo rauca ( la voce mia è rotta )
-Chi c’è lì dentro? Io cerco la mia luna!
Mi risponde una maga- la Fortuna!
La Fortuna o Destino, se ti pare :
son qui a rendere sempre linee chiare,
della salute, vita, dell’amore,
o che contano i battiti del cuore.
Sù! Vieni, forza! Vieni, ma da sola!
Lascia l'amico fuori, se consola.
Qui, non si deve entrare più di uno,
il fato è singolare per ognuno.
Allora, forza! Traversa quella soglia!
 La tua paura vinci,
se ne hai voglia.
-Vai tranquilla!-mi dice il mio folletto-
Io resto fuori, resto qui e t'aspetto,
è giusto così, pensa alla tua vita,
conoscerai la lunga tua salita ,
ma prima devi molto faticare,
 in profondità, dopo vedrai il mare!

Entro, ma il cuore in petto batte forte,
( si tratta della vita e della morte,
di quale senso ha questo mio tragitto
percorso fino qui, e pare sconfitto)
-Sconfitto è il tuo cammino, non il cuore!
La maga spiega al dubbio traditore,
-Non c’è sconfitta, quando vuoi la vita,
devi capire, e poi c'è la salita-

Maga... sai una parola di speranza,
che, sola, fugga questa latitanza
indifferente a come l'onda avanza?
-Sciocca! Ti pare poco una parola!
Sapessi quanto duro è dirla sola!
Se aggiungi infine, pure per sperare …
Basta! La dico, è solo un verbo, è "amare" .
 Mettila dentro il cuore tuo e alla mente,
di chi, per via, incontri indifferente
alla bellezza, ai sogni e l'
amicizia,
 e tutto è pieno d’algida avarizia-

-Maga mia cara- prego- dammi il volto!-
Un gesto ed ecco il velo suo ha tolto ,
quello che vedo ...meglio che non dico,
ma dentro il cuore sempre benedico .



 

 
Uscendo dalla bocca della grotta
scorgo in cielo, un sole che non scotta;
sole rosso, di fuoco con scintille,
volo rosato in splendide farfalle.
-Non era notte?- Chiedo con sorpresa.
-L’ora va via, e la vita c'è appesa!
Dice l'amico caro che m'aspetta.
-Se ne va lesta, eppure non c'è fretta!
Io sono ancora presa dal "Destino"
e a tale motto taccio e poi m’ inchino.
-Folletto, stringi forte le mie dita!
Dico soltanto- Inizia la salita!
Mi guardo dietro... mi manca la forza
di staccare il mio tronco dalla scorza,
o separare foglie dai miei rami...
io sento ancora forti i miei legami
a quest'amata terra, ( mi ha nutrita),
ma devo andare, aspetta la salita.
-Guarda me!- dice il dolce e caro amico
-Nascondi dentro il cuore tuo l’antico!

Andiamo!... Sarà lieve ora il tuo passo,
se penserai un po' meno allo sconquasso
che porta sempre un duro e triste addio
dagli altri, e ancora peggio dal tuo io.
-Ti guardo e non ti vedo, caro amico,
negli occhi ho troppe lacrime -  gli dico,
-Ma perché soffro tanto nel lasciare

una caverna buia per il mare?



Senza risposte e senza più domande
ai dubbi abbiamo messo le serrande,
rompe il silenzio solo ogni respiro...
del giorno nuovo inizia un altro giro.
Stiamo salendo già da più di un'ora,
c’incanta un prato che l'Aprile infiora,
di giallo e rosso, bianco e di turchino:
bello è vedere un prato Arlecchino.
E se ci fosse pure Pulcinella,
sarebbe bello far la tarantella!
Non c'è Pulcinella... solo un pulcino,
che sta lì solo, senza l'Arlecchino!

Pio ... pio …pio, pigolando se ne va,
chè mamma chioccia forse sta a covà!
 Ma no!...Un pulcino qui nel bosco... no!
E' vero, e forse forse...chi è  già so,
viene dall’aia grande in sogno visto,
e tutto è diventato fritto misto :
sogni, magia, simboli e speranze,
risa , carezze , lacrime e le danze!
Bisogna proprio darmi una calmata.
Ok... ora chiamo subito fermata.


Poi prendo piano il mio caro pulcino,
che tra le dita cresce ed un gabbiano
diventa e vola e fugge dalla mano :
-Vola e va, annuncia il mio arrivare!
Diglielo, dillo, dillo al verde mare!
Ancora un po’ di strada ora mi aspetta,
per arrivare sulla collinetta.

 
 
 
Aspetta dolce mare ( acque profonde!)
Aspetta vita amata ( eterne onde!)!

Il sole picchia forte sulla testa...
eccoci usciti fuor della foresta,
siamo arrivati in cima alla collina
da dove il mare un poco s’indovina.
Ma che fatica è stata fin quassù!
Oh! Quant’è bella quella striscia blu
che un poco mostra e un poco ci nasconde,
tra collinette e sabbia, le sue onde.
L’aria salmastra sento nel respiro,
tutta mi riempie mentre ora ammiro,
questa marina, quadro dannunziano...
(..."tremola" come trema la mia mano.)
-Mio caro amico, sono qui arrivata!


 






Una discesa ancora e son tornata
da lei che aspetta, aspetta sempre e sa,
da lei che viene e resta, eppure va.-
No, il mio amico sta zitto e non risponde,
è già sparito, restano le onde.
Tra l'erba e sabbia, scorgo che ha lasciato
un quadernetto vecchio e stropicciato.
Son disegnati :il sole e una farfalla,
un'ala d'angelo e di rondinella,
un grillo quando suona il suo violino,
una ranocchia con un pappagallino,
una scoiattola guercia innamorata,
che con un fiore rosso si è salvata,
l'animalino brillo (il bel topino),
una casetta in cima alla collina,
la strana strega/maga e una fatina,
il mio folletto messosi accanto
a chi ha lasciato e molto poi ha pianto.

In alto, in cielo, un volo di gabbiano
va verso il mare. Ormai non è lontano.

















 

 

 

 

 









 

 

 


4 commenti:

  1. La vita è un percorso, un viaggio; ogni esperienza che ne fa parte è a sua volta un percorso, un viaggio e tutto parte da una trasformazione e culmina in una nuova trasformazione: il semplice fatto di essere (di cui nascita e morte ne fan parte non come inizio e fine, bensì come esperienze), è percorso, viaggio, trasformazione.
    Complimenti Mil, è un fantastico intreccio filosofico-letterario che permette molti spunti di dialogo..come l'esistenza.
    Grazie.

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  2. grazie per il tuo commento attento e affettuoso!
    davvero grazie!

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  3. no comment, non penso si possa commentare una poesia se non per gli aspetti ritmici e di quadratura che non sono quelli che mi interessano. per il resto quello che posso fare è ascoltare, ricevere, accogliere, dare spazio a cio' che hai scritto

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  4. ... dopo averne riconosciuto l'intima bellezza

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