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domenica 23 ottobre 2016

DI SDRUCCIOLE E SENTIMENTO

 
 
 
 
 
DI SDRUCCIOLE E SENTIMENTO
 
Sentimentalismi sterili piangono
emozioni, che valgono gli spiccioli,
che porto in borsa e poco so che contano,
ma fanno solo suono e non consolano
se pochi soldi veri ho che valgono,
e dico questo pure a me che vegeto,
mostrando poca luce come lucciola,
negando l'altra orchestra che sbrilluccica,
(tenuta a freno, mentre il tempo passa:
e passa e passa, eppure non esiste,
cancello queste sdrucciole e sto triste.)
Sdrucciole corte, lunghe in apparenza:
lucciole sono, luce a intermittenza.

martedì 11 ottobre 2016

IL TEMPO CHE PASSA








 


 
IL TEMPO CHE PASSA

La vita scorre e sempre solca e segna
tracce su corpo e viso... inutilmente:
tu che m'osservi, dimmelo se degna
non trovi sia di vivere la mente

mia sempre, resa in virgole e parole,
dentro sogni inventati e partoriti,
scaldati dal tepore del mio sole,
che non si sente quando si è feriti,

ma da ferita nasce e si trasforma:
lo stelo verso il cielo allunga un fiore
e lo colora e vita dà all'aurora.

Io sono quella bimba, quella ancora,
che vuole dolci baci e del calore,
che pensa ed ama, anche se cambia forma.

 

sabato 8 ottobre 2016

C'E' SEMPRE UN ARCOBALENO










C'E' SEMPRE UN ARCOBALENO
 
Tic-tic leggero sopra vesti e campi:
di grigio-cielo piangono le nuvole,
io cerco un sogno dolce che mi scampi
e che mi porti al mondo delle favole.
 
Toc- toc e splash ...e lampi e forti tuoni:
rovescia a terra tutta la sua rabbia
un universo perso che perdoni,
a noi l'avere il cuore messo in gabbia.
 
E tutto pare luccichi di nuovo,
nel ritornato allegro arcobaleno,
l'erba bagnata brilla dentro il cuore:
 
la pioggia lascia sempre quel sentore
della freschezza, che amo e nondimeno
più non vedevo, e adesso la ritrovo.

lunedì 3 ottobre 2016

GIRA RONDO'



sezione A4-poesia in metrica- 2° classificato al  XIII Premio internazionale Voci- città di Roma 2018
https://www.facebook.com/letture.dirodolfo.1/videos/258618261546326/?t=4
 
 
 





GIRA RONDO' ( rondò)

Rondò, che dalla vita vuol copiare,
girando e rotolando come masso,
tutto si muove in moto circolare,
  nasciamo fiore e diverremo sasso.


Ora l'autunno incede col suo passo
e va nei campi arati aperti al seme,
come le foglie, pure io trapasso,
cadono tutti i sogni, e ogni speme.

Dammi la mano e camminiamo insieme,
insieme in questa danza delle ore,
portando dentro il cuore chi ci preme,
e la tristezza lascia, per favore.

E se il mio corpo è fermo, mio signore,
la mente vaga e ha voglia di ballare:
giriamo dunque, e il tempo delle more,
la primavera poi vedrà tornare.