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lunedì 9 novembre 2015

IL PRIVILEGIO







 
PERDERMI ( IL PRIVILEGIO)
 
Che il mio  sia un privilegio,
davvero inizio a crederlo,
quando ti guardo impaurita chiedendo...
- La mano ... la tua mano! -
Tu, per me timoroso ...
- Oh! Di nuovo! No, resta! -
Quello che non ti dico
è che questa mia paura d’impazzire
si mescola ogni volta
al piacere inspiegabile
che provo nel perdermi,
perché il corpo che perdo
dilata il suo confine,
e lo sento nel mondo,
e oltre, e sono io il mondo.
Quello che non ti dico
è che in questi momenti
la mia vita è nel sogno,
che più della realtà
mi si impone e m’invade,
più di quello che tutti
intendiamo realtà.
Che il mio sia un privilegio,
davvero inizio a crederlo:
il mio sentirmi persa,
quasi in terra straniera,
questi sensi ovattati
che dici non capire,
che fuggo respirando
così profondamente,
per riacchiapparmi l’anima
che se ne vuole andare.
Ecco, inizio a pensare
che sia davvero un grande privilegio
avere un corpo che ancora ricorda
la sua materia prima,
così che lascia e vuole
  che il simile torni al suo simile,
come l'acqua alla sua acqua
e il ferro al suo ferro,
la terra alla sua terra.
Ma prendi la mia mano,
abbracciami,
quando mi perdo...
ora che io mi perdo.
 
 
 






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