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giovedì 14 maggio 2015

(Massimiliano Zaino Di Lavezzaro)


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Come un latrato alla Luna il mio cuore
forse ardendo dell'ansie concitate
debole grida, qui, dove il sognare
s'apre ai misteri della Notte. E prone
così le membra mie giacciono a terra,
sfidando le Tempeste e queste rade,
e questi ponti eternati, e il fioco lume
del Sole all'orizzonte; e la mia oppressa
anima in pianto, perduta protende
ai crani delle nubi il suo sospiro.
Così trascorro le prime ore e il vento
della Notte, e vegliando ai vaghi strali
d'astri irridenti ricordo il meriggio,
e alle infinite vie d'un bivio, udendo
il muggir delle vette, chiamo i vani
fiori a reggermi il sonno; e il tempo è giunto,
l'istante odiato che crolla nel sogno.
 
 
(Massimiliano Zaino Di Lavezzaro)

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