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lunedì 2 marzo 2015

Tempo di Rinascita e Resurrezione ...tempo di Primavera









Disegno di Arte & Arte.

 
 

 
CAVALLO BIANCO



Strappo dal cuore scorze di disegni
spalmati sopra sognati bisogni,
e s'apro ancora l'anima all'amore,
  mormora il mare, muore il mio dolore.



Dondola il mare, vuole far sognare,
(minima e piana, ha voce da ruffiana.)

Cloppete ... cloppe - Corri mio cavallo,
lungo la riva segui il mio vascello:
cavallo bianco, simile a un gabbiano...
Cloppete ...cloppe - Vola via lontano!-

Corri cavallo, corri se t'importa...
che il mio vascello il cuore mi si porta.
 



 
 

 L'EDEN PERSO
 
Sopravvissuti tutti, con ferite,
 andiamo sparsi e persi per il mondo,
 le piume al vento, d'angeli, smarrite,
 ci consoliamo insieme in girotondo.
 
Memorie antiche in cuore mio venite,
 del Paradiso segno tutto tondo,
 perfetto fatto, l'anima lenite ...
 poesia, canto, e musica confondo.
 
Un sogno caldo come fosse fuoco,
 un sogno pare l'arte, che arde invano...
 si spegne sempre un poco, a poco a poco.
 
Memoria in cuore portami lontano,
 di un gran concerto ho solo un suono roco,
 s'espande e s'alza in cielo piano piano.
 


 
 
 
 
 
 
 
NON METTO ROSE
 
 
Su tela bianca, segni colorati... ...
agli occhi, al cuore e all'anima mia parlano,
il caldo e il freddo sono imprigionati,
come i rumori, e musica diventano...
 
nascosta in bianca tavola, è una voce
che dice e dice, e muore nell'ascolto.
Sì, tutto parla, e pure tutto tace.
La realtà prende forma del mio volto:
 
lei vive chiusa, dentro la mia pelle,
e si proietta fuori, nelle cose,
dietro un'azzurra scia d'eco ribelle.
Oggi non metto, in questa tela, rose.
 
Il Caos... note e linee misteriose,
un nuovo inizio e possibilità.
Così mi sento...in piena libertà!


 
 



 
RESURREZIONE
 
Aprii gli occhi:
vidi la Speranza
con volto di bimba.
-E' finita!-dissi,
sapendomi adulta.
Ma venne Resurrezione,
e fu Primavera:
viene sempre,
ad ogni ora,
ad ogni respiro.






 PRIMAVERA OLTRE L'ATTIMO
 
 
 E Primavera subito arrivò,
dimenticammo i giorni tristi e freddi.
Era trascorso il tempo, lungo o corto
fosse, quel tempo, corso in morte e vita.
Finito fu l'attimo,
il solo nostro attimo,
finito l'inverno.
Ed io mi chiesi, se avessi potuto
saperlo prima ma ...
Ma s'era perduta
tutta la memoria
delle mie parole,
dei miei pensieri.
Era Primavera.
 
 
 
 
 
 
 
 CASSANDRA E PRIMAVERA
 
 
Si è rarefatta l'aria tutt'intorno,
sbiancano linee,i segni e le figure,
pare un fantasma questo nuovo giorno,
perso tra riti e futili paure.
E' paesaggio d'anima,o presagio,
ma la natura infiora adagio adagio.
Cassandra vaga e Primavera nasce...
chi, delle due, bimba, cresce in fasce?
 
 
 
 

NERO

Arrivi silenzioso, inavvertibile
ombra dei miei paesaggi.
Mi accorsi di te solo quando
la luce mi mancò.
Sei infido colore parassita,
che d'altri colori ti nutri.
Pure, maledicendoti,
l’arcobaleno a te s’inchina
e ti chiama "re della notte".
Forse conosce del nero altre storie:
non a torto ti vuole
profeta di albe rosa,
buio che, nascondendo,
il nulla separa dall’esistenza.
Pure sei nelle cose:
ti vidi definire forme,
dare corpo ai colori.
Dunque...sei vita
o morte?



 



L'AMABILE PAROLA

Bello è il tuo nome, dolce Primavera,
bella, profonda e amabile parola,
che basta dirla e, come una chimera,
vedi, per terra, nascere una viola.

Bello è il tuo nome, porta vita vera,
ti risolleva il capo e poi consola,
e dice a ognuno- Muoviti, sù!..Spera!
S'avvera adesso il sogno tuo...vai e vola!

E non importa perdere l'idea,
che ti ricorda il tempo che va via...
Godi al profumo, che, come marea,

s'alza dal prato verde! Tu ,mia dea,
spandi la vita e parli di poesia.
Bello è il tuo nome, amore è quel che crea.
 

 


 

TESSERE AMORE ( sestina lirica)
 
Tessere amore è tessere parole,
quelle belle, ( tu vali...sei preziosa)
quelle che disse, timido e perduto,...
lui che baciò il mio volto, il ventre e il seno;
e poi ridendo toccò mille stelle,
e le raccolse e disse- Sono d'oro!-


-Sì, caro amore, sono tutte d'oro,
ma quelle care son le tue parole,
che hanno la luce chiara delle stelle,
sono la gioia dolce mia preziosa,
il cielo accoglie stelle nel suo seno,
io invece accolgo il bene che hai perduto-

-Senza l'amore, amor sono perduto,
dammi calore come il sole d'oro
scaldami il cuore e stringimi sul seno,
vorrei trovare dolci mie parole,
dirti, tu sola ,sposa mia preziosa,
tu tra le donne simili alle stelle,

sei la più bella stella delle stelle.-
Io gli risposi -Caro amor perduto,
credimi, sposo triste, son preziosa,
perché mi tratti come fossi d'oro,
e la bellezza delle tue parole,
m'entrano dritte dentro, qui nel seno.

-Lasciale come latte lì nel seno,
sentile vive, siano le tue stelle
le mie parole son belle parole,
solo perchè tu m'ami o son perduto,
t'offro il mio cuore, brilla come l'oro,
  è di te nido, luce mia preziosa-

-Povero amore, vita mia preziosa,
che ti tormenti posto sul mio seno,
canto canzoni, giungono alle stelle,
vagano come mille bolle d'oro,
narrano il grande amore tuo perduto
e ritrovato dopo con parole.-
--------------------------------------
Mi porto dentro stelle di parole,
nel libro mai perduto, qui nel seno:
cosa preziosa stimo, più dell'oro.




 

 
DI STRADE STRETTE E CIME IRRAGGIUNGIBILI

 (sestina lirica)
 
 

 Di strade strette e cime irraggiungibili ,
l'infanzia appare, come quadri amabili:

  percorsi cari, nuvole su nuvole ...
  Io ero piccola allora e tanto fragile.
Però le nuvole avevo, e le favole.
Fatti di sassi erano le mie trottole.


Girano in cuore sogni come trottole,
pensieri ....paiono ora irraggiungibili,
con me portavo il mondo delle favole,
che i brutti eventi mutano in amabili,
ed ero magica, anche molto fragile,
e con la testa sempre tra la nuvole.


Immaginavo bolle d'aria o nuvole
ed io ci entravo dentro come a trottole
la mia era lieve, e pure molto fragile,
mi portò in luoghi belli e irraggiungibili,
trovai amici tutti cari e amabili,
stavano dove nascono le favole.


Che tempi dolci, quelli delle favole!
Leggero il cuore, nuvola tra nuvole,
i gesti esterni caldi e sempre amabili,
quieti eran tutti, non erano trottole,
come oggi affranti, seri e irraggiungibili,
ed era bello il viaggio, anche se fragile.


Crebbi e la bolla scoppiò...(troppo fragile!)
finì d'un tratto il tempo delle favole,
capii che i sogni sono irraggiungibili,
cadde tant'acqua a scroscio dalle nuvole,
scesero sassi a valle come trottole,
persi gli amici ch'erano sì amabili.


Ora vi guardo amici...siete amabili,
ed apprezzate pure il lato fragile
che ho, miei cari, voi non siete trottole,
mi regalate il tempo delle favole.
Torna l'infanzia, e torno tra le nuvole,
e più non credo i sogni irraggiungibili.


Favole e sogni sono irraggiungibili,
ma chi è fragile e vive sulle nuvole,
trottole sono e bimbi allegri amabili.








RIME BIFOCALI
( all'inizio e alla fine dei versi)

senza titolo n°1

Verso il verso nello stagno,...
perso in acqua trovo un ragno,
terso in cielo sale un lagno.


Cingo l'oro con l'alloro,
stringo forte il mio tesoro,
fingo d'essere ossimoro,

Sale un canto piano piano,
male forse è il sale invano,
strale è al cuore chi è lontano


senza titolo n°2

Sento a volte nostalgia,
tento allora una magia:
cento baci dono via.

Conto prima due baci,
sconto ansie ma tu taci,
monto gesti un po' audaci.

Giro...( scusa!) i miei tacchi,
tiro...anzi gioco a scacchi,
miro al re e tu t'incacchi.
 
 
 
 
 
LA GONNA BIANCA ( glosa)
 
(Sopra il suo corpo lunga gonna bianca,
quasi una danza il passo suo mi sembra,
sempre il suo mare cerca, e mai si stanca,...

lei balla e gioca e muove belle membra.)
 
-Ehi! Chiama! – (ha voce d'oro che m'incanta)
- Ehi, dite, dite...dove trovo il mare?
(sempre il suo mare cerca e mai si stanca)
-Mi danno senza, devo lì arrivare.-
 
Un giorno incontra un nero cavaliere,
(lei balla e gioca e muove belle membra)
sopra un cavallo, lei disse - Messere,
portami al mare, cuore non rimembra.-
 
(Quasi una danza il passo suo mi sembra)
cuore non mente, forte è la mia paura,
ricorda il mare, nulla le mie membra.
-Vieni, – le disse- non è una tortura.
 
(Sopra il suo corpo, lunga gonna bianca),
ma la sua voce forte l'impaura,
e lui la porta a quello che le manca...
lì, nel suo mare, amor la rende pura!



LASCIAMI PIANGERE

-Dimmi a che serve, a cosa serve piangere...-
dicesti un dì, tenendoti lontano,
ed io restai perduta e senza voce,
e la mia croce porto, che fa adulti.
Ora non piango, e parlo pure piano,
mentre nel cuore serro forse insulti...

è quel dolore muto...il mio non piangere!



UN ALITO

Forse t'ho amato, mentre giocavamo
nei tanti ruoli finti, invece intanto,
una catena porse quei "ti amo"...

ed io la volli, presa dall'incanto.


Catena appesa pesa e m'abbandoni,
non è leggera piuma, come quando
una carezza dolce tu mi doni...
e allora vorrei vivere riamando.


Amore, amore, amore è una parola,
che, se l'ascolti, forte ti sta urlando:
la dico e pare un alito ... e sto sola.





LA LACRIMA

 

Tra nere ciglia brilla,
 è  bella la tua lacrima.
Non mostra alcun  dolore.
Prezioso, il tuo universo,
 d'improvviso, si mostra.
Oh! E' per pochi questo incanto.
I deserti disseta
la tua goccia di vita
che chiede: io t'amo, tu mi ami?
Oh! E' tutto mio questo incanto.

 

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