Cerca nel blog

giovedì 4 luglio 2013

Canzone d'oblio














D'OBLIO


Sorpresa lieta è riuscire a vedere
le strane strade fatte dalla sabbia,
e la rabbia ci scivola disciolta,
in quelle calde sere
d'ozio, che tutto annebbia e tutto ingabbia.
Mare quasi una favola.
Liscio come una tavola.

 

Degli interni paesaggi rovesciati
guardo il segno e la vita rubo e prendo,
serbando la sua immagine raccolta
negli occhi. Ma baciati
dall'onda, che li bagna e va morendo,
lascio i calchi ingannevoli,
fermi e pure mutevoli.

 
Io, su strade di sabbia, vado al  mare,
che d'amare mi parla ...come un dio,
che ha parole d'amore. E più d'oblio.

 
             
contiene anche "D'OBLIO"
  Collana Orizzonti

  Prefazione di Caterina Aletti «Sii sempre con me, prendi qualsiasi forma, portami alla follia. Solo non lasciarmi in quest’abisso, nel quale non riesco a trovarti». Emily Bronte Sembrerebbe, la poesia, il più adatto tra i generi letterari ad interpretare il sentimento amoroso. Più potente ed evocativa della prosa, con la sua straordinaria capacità di sintesi trasmette, con un verso, tanti concetti e stati d’animo; infatti, parafrasando Charles Bukowski, «la poesia dice troppo in pochissimo tempo, la prosa dice poco e ne impiega troppo». Come la poesia rivela l’essenza della vita, così l’amore svela la nostra sfera emotiva. Ogni amore è esclusivo, irripetibile, e allo stesso tempo universale; rimuovendo il nostro bagaglio di esperienze, di comportamenti e di convinzioni, ne rimane ancora il nocciolo: quella radice comune a tutti noi, che ha accompagnato l’evoluzione dell’uomo, ispirato, in epoche differenti, versi di grande liricità, intramontabili perché intramontabile è l’impulso che libera il sentimento. Da tempi antichissimi, non c’è poeta che non si sia pronunciato sull’amore, cantato in varie forme, a seconda delle correnti letterarie e delle epoche storiche. Solo per citarne alcuni esempi, c’è l’amore paragonato a una tempesta crudele che travolge gli animi, celebrato da Saffo; l’amore puro, dei poeti di corte, che in Italia fu raffigurato dalla Scuola Siciliana di Federico II di Svevia; l’idealizzazione del sentimento d’amore con gli stilnovisti che trasferirono in versi «quello che l’Amore detta da dentro». L’amore, motore delle nostre vite e completamento nelle nostre esistenze, assume molte sembianze. Amano gli uomini, le donne, i bambini. Si amano le persone che ci accompagnano nel nostro cammino, i luoghi che incontriamo, le vocazioni che contraddistinguono la nostra vita. Si ama Dio, il creato, l’universo, la natura, e ancora qualsiasi entità. A primeggiare, in queste pagine, è l’amore sensuale, di cui viene fornito un vero e proprio compendio. Riecheggiano i palpiti del cuore nella descrizione della tenerezza di un abbraccio, dell’eccitante e logorante attesa durante l’assenza della persona amata, del senso di vuoto e di dolore per un amore finito, della folgorante passione, dell’entusiasmo per un progetto di vita insieme, intesa come la più completa esperienza umana, e di tanti altri frammenti che gli autori prescelti per questa antologia hanno estratto dal loro interiore svolgimento esistenziale. Questi poeti hanno risposto all’esortazione del titolo del libro, Verrà il mattino e avrà un tuo verso, testimoniando come l’amore si è palesato nelle loro vite e aggiungendo un barlume nei mattini della poesia dei nostri anni.

2 commenti: