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giovedì 19 aprile 2012

POST FINALE (Leggenda del precipizio e dell’angelo)



Leggenda del precipizio e dell’angelo

Un tempo lontano, un angelo bianco caduto dal cielo piangeva sull’orlo di un precipizio: voleva tornare su nel cielo, ma cadendo aveva perso troppe piume e ora le sue ali non avevano più la forza necessaria per tornare indietro, lassù, da dove era venuto.
L’angelo era costretto a restare sulla terra, ma l’unico posto dove amava fermarsi, trovando un po’ di pace, era vicino a un pauroso precipizio, perché immaginava che, buttandocisi, avrebbe provato di nuovo la sensazione di volare.
Passò dieci anni seduto, a rimirare la profondità dell’abisso, che si apriva ai suoi piedi, senza decidersi a fare il volo.
Un giorno, una donna disperata, corse verso il precipizio e si buttò cadendo senza emettere neanche un urlo.
L’angelo volle salvarla e la seguì sperando di volare, non solo ci riuscì, ma con sua sorpesa, ebbe anche la forza di tornare in alto.
Non sapeva che per un'azione salvifica compiuta, sarebbero rinate le piume perse, lo scoprì per caso.
La donna salvata però piangeva e non si dava pace. Tutto il coraggio che aveva si era consumato con il suo gesto, ora non le restava che rassegnarsi a rimanere per sempre disperata.
L’angelo, con le sue nuove piume avrebbe potuto tornare in cielo, ma non lo fece,baciò la donna, e andò a vivere con lei per consolarla.
Cinquant’anni dopo, la donna che ormai aveva risolto i suoi problemi ed era invecchiata felicemente, cadde per sbaglio nel precipizio.
L’angelo fedele che lo seguiva si buttò di nuovo per salvarla, ma precipitò inesorabilmente: per troppo tempo le sue ali erano state ferme, ormai si erano atrofizzate.
Che storia triste!
Che storia dolce!

Qualcuno vide all’alba, uscire volando dal precipizio, un’anima luminosa di donna che portava tra le braccia un vecchio angelo bianco che non sapeva più volare.
Da allora gli angeli, ogni cinquant’anni, scendono dal cielo per
 adorare il precipizio che rende il volo all’amore.
Un saggio disse però che quello non era un precipizio, ma un ingresso, dove si entra per uscire rinnovati. Nessuno sa dove sia, gli angeli,ogni anno al loro ritorno,buttavano  una loro piuma in quel luogo del miracolo e, con il passare dei secoli il precipizio si è andato riempiendo di piume bianche, infine si è richiuso.Allora gli angeli non sono venuti più, e la vegetazione ha coperto ogni cosa.

(Milvia Di Michele)

Sarà per questo che è con me l’angelo bianco? Per salvarmi?







Leggenda dell’ombra che piangeva


C’era una volta un’ombra che non apparteneva a nessun corpo reale. Ormai si avvicinava la sera e presto sarebbe scomparsa assorbita dal buio.
Piangeva, sentendo la fine giungere perchè non avendo un corpo cui attaccarsi, non le restava che svanire.
Passò di lì la Morte e le chiese se volesse accompagnarla, andava da una fanciulla bellissima e aveva la falce in mano che brillava come fosse la luna.
L’ombra disse di sì e le camminò accanto, fino a quando non giunsero alla casa della giovane, solo allora si mise vicino alla falce d’argento e quando la Morte la usò per falciare l’ anima della giovane, si frappose in modo tale da essere al suo posto.
Quella volta la Morte rise per aver sbagliato e, poiché ogni volta che la morte ride, rinuncia a rapire un’anima, la poveretta si salvò.
La Morte andò via, l’ombra si accoccolò ai piedi della ragazza, finalmente aveva un corpo che gli dava forma.
Però l’ombra si innamorò della ragazza, non aveva pace e avrebbe voluto trasformarsi nel principe azzurro che lei sognava di incontrare, o avere almeno un corpo per baciarla.
Passò di nuovo la morte e gli chiese se davvero voleva avere un corpo. L’ombra disse: sì, qualsiasi corpo.
La morte la accontentò e gli diede il suo.
L’ombra ebbe finalmente il suo corpo. Si avvicinò alla giovane e la baciò a lungo e dolcemente sulle labbra, mentre lei era ancora immersa nel sonno. Ma era il bacio della morte.
Il Destino così ebbe il suo compimento. L’ombra da allora se ne va vagando e piangendo su questa terra, nuovamente sola.

Ma questa storia ha anche un altro titolo: La leggenda dell’ Amore vincente

L’ombra innamorata infatti è destinata alla felicità, come tutti coloro che vivono nell’amore.
Ci sarà un tempo in cui il suo vagare avrà fine, e l’ombra sarà assorbita dalla luce, e raggiungerà il suo amore.

(Milvia Di Michele)


Nel mondo di Martin
Martin, sono arrivata, sono entrata nel tuo mondo. Eccomi, finalmente! 









In punta di piedi
ballai la mia vita,
ma gli altri pensarono
che avessi paura.
In punta di piedi
camminai la vita,
ma gli altri pensarono
che stessi danzando

(Milvia Di Michele)

Aprii i miei occhi ...
vidi Speranza,
  con  volto di bimba...
- E' finita - pensai,
sapendomi adulta.
Ma era Resurrezione,
e Primavera...
Come ogni giorno
Come ogni ora
Come ogni respiro

 
(Milvia Di Michele)

Ho sognato un posto
Dove io sedevo
Su un morbido cuscino
Gustando il mio the
Mentre tu
Bevevi la mia immagine
Il silenzio ci abbracciava
La mia anima era quieta

(Milvia Di Michele)


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