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sabato 21 aprile 2012

lettera a Martin ( nuovo racconto)





LETTERA A MARTIN

Mio caro Martin
Questa mia lettera non ti sarà mai consegnata. La scrivo per me, un po’ anche per la mia storia. Che poi è la tua storia. Quando tu sei andato via, niente di quello che credevi accadesse si è avverato. Con quale cuore potrei fartelo sapere? Ti ricordi del tuo atto generoso di rinuncia in favore dei ragazzi che amavi tanto? ...Lo hai fatto inutilmente. La fonte era l’ultima porta, la principale... l’avresti mai creduto? Quella porta faceva da ponte con tutti i mondi possibili. Ingoiando te, ha poi fatto sparire la grande quercia,il bosco azzurro,i Perfetti, le porte tutte ,e,infine, anche i nostri ragazzi. Le ombre sono tornate con le ombre,nel loro mondo senza tempo. Per sempre ricongiunte con te. La mia vita invece è andata cambiando: in bene e in male. Ah! Non lavoro più in quell’ufficio /magazzino... Vedi? La stabilità è una caratteristica solo delle ombre che non sono e, proprio per questo, non si modificano. Bisognerebbe tenerne conto quando si costruiscono i fantasmi. Bisogna seguire un’etica. Perché se io sono reale e le mie ferite sanguinano e la mia voce si sente e il mio respiro è caldo e se dò baci sento il contatto e se guardo i miei occhi si riempiono del mondo, io sono reale solo ora, in questo momento, ed è un momento che non ha spessore, talmente sottile che non si può misurare e la mia realtà è in così gran movimento che fugge l’esistenza. Ma i fantasmi che posso immaginare non sono e quindi non possono andare via, resistono ad ogni tempo, resistono al tempo stesso. Come i personaggi della mia storia che non esiste. Che però non esiste solo fino ad un certo punto. Perché accade come quando si sogna e le cose sognate sono ombre, ma le ombre siamo noi riflessi in mille specchi, e noi siamo i fantasmi che hanno preso vita, noi siamo i mostri e le belle visioni, nostra è la paura, nostra la gioia.
Penso che tornerò presto da te, nel tuo mondo. Adesso solo questo mi dà pace e senso. Quello che mi sconcerta è che anche le mie emozioni scaturiscono dalle ombre e non capisco come riescano a partorire sensazioni così reali.
Dov’è l’errore? Perché le ombre non solo interagiscono con la vita reale, ma a volte si combinano tra loro ingigantendosi e tornano di nuovo a noi come una tormenta? Sapresti dirmelo? No, non ti cercherò per avere una risposta.
 Verrò da te perché amo la fantasia. Ti chiederò ancora di custodire i miei personaggi. Tienili con te.



... e infatti , poi sono tornata da Martin, il mio amico, custode delle mie ombre...

E' ora che inizi a pubblicare " Le tessitrici"... lo farò piano piano...passo passo

1 commento:

  1. ...i fantasmi resistono al tempo...e ci tengono compagnia se riusciamo ad accoglierli, ricordandoci chi siamo...
    Ciao Mil :)

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