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giovedì 26 aprile 2012

LE TESSITRICI ( Capitolo XIV )


Capitolo XIV



foto dal sito su fb " l'invisibile"


IL MANIFESTO

(CON MATITE PENNELLI E COLORI
COMUNICANDO, NASCONO  FIORI)

Per tre giorni Rosa e la giovane muta lavorarono al manifesto. Avevano scoperto di saperci fare con le matite, i pennelli e i colori. Soprattutto la giovane muta, che dimostrava di avere un gran talento artistico.
Contemporaneamente, Rosa tormentava il dottore chiedendogli continuamente come si dice questo e come si dice quello, nella lingua dei segni. Le nostre due giovani tessitrici disegnavano e cercavano di comunicare e così, mentre il manifesto prendeva forma, imparavano a raccontarsi.
-Già!- pensava Rosa- Tanti sono i modi di comunicare. Anche la pittura lo fa, è come parlare a Marella.
Sì, perché nella testa di Rosa, la giovane muta continuava a chiamarsi Marella.
Le due” artiste “avevano disegnato il grande cancello di palazzo Bennati, con tutti i suoi meravigliosi ricami. Lo avevano disegnato metà  chiuso. L’altra metà aperta era attraversata da lunghe fila di ragazzi colorati che si sparpagliavano nel giardino pieno di ortensie. La giovane muta aveva esagerato con le ortensie, le aveva dipinte ovunque aveva trovato uno spazio vuoto sul manifesto.
Sopra la metà chiusa c’era una scritta bianca in corsivo, che si leggeva abbastanza bene, nonostante fosse sovrapposto al cancello nero.
 Diceva-  Libero ingresso al giardino del sapere!
Il manifesto finito era proprio bello. Coloratissimo. Un po’ naif.
 Ma bello.


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