Cerca nel blog

mercoledì 25 aprile 2012

LE TESSITICI ( Capitolo IX )


Capitolo IX

VERUSKA
Frida Kahlo

(CINQUE FRATELLI  E UNA FEMMINUCCIA,
CINQUE  FRATELLI  MANDATI  A CUCCIA)



Veruska era la più rigida delle tessitrici, almeno all’apparenza. 
Rosa pensava, ridendo dentro- Tutta colpa della kappa incorporata nel suo nome! Veruska. Orribile! Ma non la potevano chiamare Vera, Veronica, Versilia? Da dove avevano preso quel nome?  
                                                                                                                 
Ma Veruska pareva fregarsene del suo nome, aveva dovuto combattere ben altre battaglie e proprio non aveva voglia di ingaggiarne una così stupida, solo per far piacere a Rosa. Con cinque fratelli, tutti più grandi di lei, i suoi problemi erano stati altri.                                                                                                                                         
Voi penserete -Quante coccole avrà ricevuto! La piccola di casa! La femminuccia da proteggere!                                                                                                                                                    
Tutto il contrario: il padre e i fratelli lavoravano nella fucina di proprietà e avevano preteso che s’ingegnasse anche lei  a fare il fabbro.                                                           
La madre, indaffarata com’era a sfaccendare per tutti, non aveva tempo per convincere i suoi maschi testardi che forse quel mestiere non era il più adatto per la sua unica figlia femmina.
A dire il vero era anche un pochino divertita dalla situazione.
 
Veruska, dunque, divenne fabbro. E lo seppe ben fare.
Però, per vendicarsi della prepotenza subita, decise di sfregiare tutti gli oggetti che aveva realizzato: cancelli, testate di letti,cornici di specchi, pergole, balconate,gazepi, panchine, tavolini, frangi fuoco per caminetti,reticolati per pozzi,separè, sedie, fontane,bacinelle, ringhiere.                                                                   
Cominciò a fare con il filo di ferro ricci e merletti , poi fece fiori di pesco, foglie d’acanto,onde morbide che parevano fatte con il burro, cerchi e lune, stelle grandi e stelline, sole e spighe di grano, grappoli d’uva e ciliegine, mele, pere,rondinelle e farfalline, delfini, tigri, lucertole e tartarughe, chicchi di riso, ventagli, madonne, angioletti, cuoricini,bocche  carnose , tuberose. E appiccicò a ogni oggetto costruito la sua bizarra porzione di femminilità.



immagine da web

La vendetta di Veruska fece la fortuna della sua famiglia. I suoi lavori, arricchiti di fronzoli inattesi, piacquero talmente che gli affari andarono a gonfie vele.
Dopo qualche tempo il padre chiamò i figli maschi e disse loro- Bisogna riconoscere che vostra sorella ci ha fatto diventare ricchi, ora dobbiamo compensarla. Ho pensato di intestarle la nostra attività.
Apriti cielo! Cinque maschi scavalcati da una femminuccia!
Veruska era rimasta ad ascoltare dietro la porta, rodendosi per non essere stata invitata alla riunione insieme ai fratelli. Per dire la sua.
E,  poiché aveva il suo caratterino e sapeva di valere, ascoltò e ascoltò, finchè decise di ribellarsi.
Entrò spalancando la porta, disse con chiarezza  quello che pensava di loro, e poi, giustamente, pretese un bel gruzzoletto per compenso dei  suoi lavori, dicendo che aveva bisogno di soldi perchè sarebbe partita in viaggio con le tessitrici. 
              
 Al padre disse-  Non ti preoccupare, forse torno. Però adesso voglio godermela un po’.
Si mise per la prima volta una bella gonna e partì.
Nessuno della famiglia si permise di obiettare qualcosa.




immagine di Azione Creativa

1 commento: