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venerdì 20 aprile 2012

QUADRI ( poesie)






Femminilità




Stasera, ho messo su la gonna nera
( quella dritta, con lo spacco dietro).
Sopra ho infilato una camicetta rossa,
un po’ slacciata qui, sul mio bel seno.
Calze di seta a rete, sulle gambe,
scarpe lucide, con i tacchi a spillo.
Dietro le orecchie, ho spruzzato quel profumo
che mi hai regalato al mio compleanno:
non è un peccato, che tu voglia portarmi,
di filato, al tuo appartamento?
Andiamo, invece, a spasso, tra la gente …
mi piace tanto, sai, farmi ammirare!





L’acqua della verità





-Aprimi, strega! Fammi entrare!
Lunga è la strada che mi ha portata qui.
Ho attraversato foreste di rovi
tra lampi sinistri e rumor di catene,
ho lottato contro cani ringhiosi,
mostri paurosi e canti di sirene.
Mai ho rinunciato.
Ora sono stanca, strega. Lasciami entrare!
Cosa voglio? Oh! poca cosa.
Chiedo un po’ d’acqua della verità.
Un’ampolla sola, per bagnarmi il viso.
Quella che vedono,credimi, non son io.
Mille e mille volte, mi sento più bella.
Giovane ho l’animo e sensibile il cuore.
Aprimi, strega! Fammi entrare!-
Dischiuse l’uscio, una bella signora:
Non posso dartela- disse- non la possiedo-
Poi, dolcemente : trovati un amore!



 Una rosa d’autunno


Una rosa d’autunno
guardandosi allo specchio
s’accorse paurosa
d’esser bella parecchio
-bè?- le disse maggio-
cosa stai a titubare?
ci vuole del coraggio
per non invecchiare.




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