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domenica 15 aprile 2012

CRONACA DI UN'ALIENAZIONE QUASI FELICE ( E perdermi cos’è?) ...continua


già ...E perdermi cos’è?



Che sia un privilegio
inizio a sospettarlo,
perché quello che non ti dico,
quando ti guardo impaurita
chiedendoti:la mano,dammi la mano!
e  tu timoroso, per me:
Oh! Di nuovo! No, resta con me!
Quello che non ti dico
è che la mia paura d’impazzire
si mescola ogni volta
all’inspiegabile piacere
che provo nel perdermi
perché il  corpo che perdo
dilata il suo confine
e lo sento nel mondo e oltre
e sono io il mondo.
Quello che non ti dico
 è che in quei momenti
la mia vita è il sogno
che più della realtà
mi si impone e m’invade,
più di ciò che tutti
intendiamo  realtà.
Che sia un privilegio
davvero inizio a sospettarlo ,
questo mio sentirmi
persa ,in terra straniera,
questi sensi ovattati
che  dici di non capire
e che  combatto respirando
a lungo,profondamente,
quasi per riacchiapparmi l’anima
che pare voglia fuggire.
Sì,inizio a pensare
che deve essere un privilegio
un corpo che non ha dimenticato
la materia di cui è impastato
e lascia ogni tanto
che il simile torni al simile
così la sua acqua  all’acqua
e il ferro al ferro,
la terra alla terra
Però tu prendimi la mano,
abbracciami forte
quando mi perdo..ora che mi perdo
mdm



La mia alienazione cominciò con A e Zeta .
Anzi no: forse fu sempre così.

Cos’era quel perdermi nel vento e nell’erba? Già da piccola mi capitava di vivere oltre il corpo, di superare i confini della sua dimensione. Certamente la solitudine e il silenzio in cui trascorrevo giorni e intere stagioni lo favorivano.
Ma che meraviglia! Ora mi rendo conto di aver vissuto come dentro  una favola, lontana dalla confusione della vita, in mezzo ad alberi, colline, animali, con i tempi della natura ( dimentico la noia che provavo!).
Mi sentivo un po’ come ora :piena di voglia di dare e sola ,sempre sola!
Senza mai smettere di inventarmi tutto: amici, avventure, emozioni.
Ma quello che mi piaceva di più, era respirare il respiro del mondo! Mi capisci vero, Martin caro?
Il respiro del mondo arriva dalle nuvole, poi dai monti, dalle colline e raggiunge  ogni creatura contemporaneamente. Io lo sentivo in me. Questa è alienazione? Non so, certo mi dimenticavo d’essere una bimba, mi sentivo qualsiasi cosa, ogni cosa.


Per me che non ho Dio:
Cos’è questa preghiera
che dalla terra sale
e  muove i fili d’erba
e incurva le colline
e poi raggiunge il cielo,
e dà luce alla luna
e il petto infuoca al sole ,
che fa correre i fiumi
in fondo  fino al mare?

Per me che non ho Dio:
Cos’è questa preghiera
che scorre nelle vene
 e pulsa dentro il cuore
che  entra nella testa
e lì si assedia e resta
a tormentarci i giorni,
che dà luce ai miei occhi
che solo se mi tocchi
mi scolorisce il viso
e bacio il tuo sorriso?

Per me che non ho Dio:
Cos’è questa preghiera
che nasce dolcemente
ma poi crescendo urla
tremenda oltre i confini
perché ha scoperto il velo
che copre ogni dolore
che  con la morte muore
quando non c’è più fiato
nell’ora del commiato?

Per me che non ho Dio:
Cos’è questa preghiera?
Cos’è questo respiro
che dà vita alle cose
che fa vestir le spose
che fa i silenzi pieni
che chiede di sperare
che tanto mi fa amare?
( da- ho seminato il mio giardino –mdm)

Sentivo  di respirare lo stesso respiro del mondo .
Come gli amanti che si baciano sentono l’uno il respiro dell’altro:

Come la lucciola
Chiusa dentro il barattolo
Morì per mio gioco
( troppo piccola ero per capire)

Così il respiro
Che in dono volevo darti
Svanì tra labbra aperte
( troppo sciocca per sapere)

Un bacio e poi
Nel mio respiro
Il tuo respiro e
Il mondo intero

(Come la lucciola- mdm)

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